00 06/10/2011 22:08
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Ordine: Phasmatodea
Sottordine: Areolatae
Famiglia: Heteropterygidae
Sotto famiglia: Heteropteryginae
Tribus: Heteropterygini
Specie: Heteropteryx dilatata
Nomi comuni: Jungle nimph, Ninfa della Malaysia
Origine: West Malaysia

Morfologia: La femmina di questa specie, con i 15-18 cm di lunghezza (e i circa 4 cm di larghezza) che può raggiungere, fa di questa specie probabilmente la più imponente fra gli insetti foglia conosciuti. Da adulta si presenta di un colore verde brillante, talvolta con una striscia più scura sulla linea mediana del dorso. Presenta su tutto il corpo delle piccole spine, che variano cromaticamente dal verde della base, al rosso/arancione, e poi al nero sulla parte terminale della punta. In particolare, le spine sulle tibie del terzo paio di zampe sono molto pronunciate, e vengono utilizzate dalla femmina per difendersi. Si possono notare nell’ultimo stadio le 4 piccole ali, ormai afunzionali. Negli stadi giovanili la colorazione della femmina appare chiara, solitamente beige o crema di giorno, anche se subisce delle discrete variazioni in base alla luce (nelle ore di buio appare molto spesso color ruggine). Si può vedere bene, in fondo all’addome, il lungo ovopositore con il quale depone le uova a 38 mm di profondità nel substrato.
Diversamente, il maschio è esile e bruno in tutti gli stadi (molto spesso però alcuni segmenti addominali, in genere il terzultimo o il penultimo, sono chiari), e raggiunge dimensioni inferiori (circa 10 cm). I metameri addominali presentano escrescenze laterali piuttosto pronunciate, e nello stadio adulto sono molto evidenti le ali (ben funzionanti, a differenza di quelle della femmina), le quali sono di un colore roseo-rossiccio, con una rete di venature scure, coperte da un paio di elitre marroni.
Allevamento: L’alimentazione di questa specie in cattività è solitamente basata sul classico rovo, ma si possono somministrare anche quercia, leccio e nocciolo (alcuni allevatori suggeriscono anche biancospino e mango (Magnifera indica)). Essendo una specie di notevoli dimensioni, l’altezza del fasmidario non può scendere sotto i 50 cm, e deve avere almeno il soffitto e una feritoia frontale in rete (in basso, poiché la CO2 tende a ristagnare ed accumularsi sul fondo) per garantire una buona areazione. Se le zone di areazione sono più ampie, e questo non compromette la regolazione dell’umidità, va anche meglio.
La temperatura ideale è di 24-26°C di giorno e di 20°C di notte: sopportano però temperature minime di 18°C e massime di 28°C. In particolare temperature molto alte sono pericolosissime. L’umidità invece deve essere piuttosto alta, preferibilmente 70-80% (anche perché gli esemplari di questa specie bevono molto). Si deve prestare attenzione all’umidità soprattutto nei periodi di muta, i quali sono molto critici.
Come substrato si può usare benissimo qualche strato di carta assorbente, ma per la deposizione è fondamentale fornire una vaschetta con almeno 5-6 cm di vermiculite, o perlite, o fibra di cocco, in cui la femmina inserirà le uova. Ricordo, come per ogni specie di fasmide, di porre attenzione ai vasi, i quali dovranno sempre essere coperti da cotone, o rete, o qualsiasi altra cosa che impedisca agli insetti di cadervi dentro e di affogare.
Riproduzione: La riproduzione in questa specie è praticamente esclusivamente anfigonica (anche se non si esclude che teoricamente sia possibile anche la partenogenesi), per cui c’è necessità di almeno un maschio e una femmina per avere delle uova. Queste misurano 8.5 x 5.5 mm, sono marroni, di forma ovale irregolare. È consigliabile incubarle nello stesso substrato in cui sono state deposte, e comunque al buio, ad un temperatura di 24-26°C ed un’umidità del 70-80%. Ogni femmina depone circa 100 - 150 uova nel corso della vita. Alla nascita, le neanidi sono lunghe 2.5 - 3 cm.
Ciclo biologico: L’estrema lentezza del ciclo biologico di H. dilata, è uno dei fattori che più di ogni altro scoraggia gli allevatori interessati a questa specie: il maschio raggiunge l’età adulta in 9/11 mesi, dopo 6 mute, e vive in media per altri 5/6 mesi. La femmina entra nello stadio adulto attraversando invece 7 mute, compiute in un arco di 10/12 mesi, e vive poi ancora per 7/12 mesi. Le uova hanno tempi di schiusa dell’ordine dei 18/24 mesi.
Etologia: Specie molto statica di giorno, ma piuttosto attiva di notte. Solitamente di buon appetito, attraversa periodi di quasi digiuno, forse per questioni legate ad eventuali periodi di pre-muta. Ha un carattere molto aggressivo, paragonato agli altri fasmidi. La femmina, da adulta, se si sente in pericolo, solleva l’addome inarcandolo sul dorso e cerca di colpire con le zampe posteriori dotate di spine, per graffiare o intimorire la presunta minaccia. È anche capace di emettere dei suoni sibilanti, cosa che invece il maschio non fa. Le altre forme di difesa, utilizzate soprattutto negli stadi giovanili, oltre al mimetismo criptico e al movimento ondeggiante tipico della maggior parte dei fasmidi, si basano soprattutto sulla tanatosi: spesso, quando si sentono aggrediti, si lasciano cadere dal ramo come foglie secche e restano per qualche minuto a terra fingendosi morte. Osservate quotidianamente, si possono vedere molto spesso appese per le 4 zampe più anteriori, proprio come foglie attaccate al picciolo, e, quando si hanno diversi esemplari, si può notare la loro tendenza a raggrupparsi.
Curiosità: Questa specie è stata scoperta e catalogata per la prima volta nel 1798 da James Parkinson, quello del famoso morbo.
[Modificato da ...an'Dream... 18/05/2012 23:38]


Andrea