Ti copio pari pari alcuni brani del libro
Shintoismo di Bhikkhu Satori Bhante.
In Giappone sono relativamente pochi i funerali celebrati in templi shintoisti, mentre di fatto il giapponese, mentre preferisce lo Shinto generlamente per le cerimonie nuziali e altre dei vari momenti della vita, preferisce di gran lunga i riti buddisti per le cerimonie funebri. Il fatto è assai indicativo: lo Shinto, infatti, lungo tutta la sua storia e a tuttoggi, è mancante di una
escatologia proposta in termini sufficientemente chiari.
Tutto ciò dipende dal fatto che nello Shintoismo non si è mai avuto un concetto preciso, né pare che nella sua letteratura se ne sia discusso, circa l'"anima" dell'uomo. Viene riconusciuto comunemente nell'uomo un "alito misterioso" che viene detto
tama, parola sino-giapponese che può indicare oggetto perfettamente rotondo di inestimabile valore oppure "
gioiello misterioso", al quale si attribuiscono attività psichiche delicate in certi casi - i
nigi-mitama - oppure violente in altri casi - gli
ara-mitama -.
[...]
Certo è che viene ammessa una "realtà", una "cosa" diversa dal corpo in quanto tale. Ciò che appare certo è che il
morire significa una uscita di questo "alito misterioso" o, in termini più semplici, una
separazione dell'"alito misterioso" dal corpo; l'anima, o meglio il
tama, esce dal corpo e si inoltra nell'oscurità come un "fantasma", ma con la caratteristica che esso esiste realmente.
Dove si dirige questo "alito misterioso" una volta separato dal corpo? Se teniamo presente che, secondo la fede shintoistica in relazione alla mentalità religiosa primitiva dei giapponesi, la natura costituisce la categoria suprema, possiamo pensare fondatamente che nello shintoismo non esiste la credenza in un mondo al di là della natura. [...] nello shintoismo non si sogna un paradiso come fanno i buddhisti, e neppure un "cielo" come presso i cristiani.
[...]
Quanto alle cerimonie funebri, hanno sempre avuto luogo nella casa stessa del defunto e mai al tempio shintoista, poiché il contatto con un cadavere lo avrebbe macchiato, pena la distruzione di esso. Tuttavia, i riti vennero sempre celebrati da sacerdoti buddhisti e ancora oggi si ritiene che più del 90% dei riti funebri vengano affidati a sacerdoti buddhhisti. Il culto dei defunti è inoltre sempre di tipo familiare e il defunto collocato tra gli "antenati".
Non è molto, ma spero possa esserti di aiuto. ^_^