00 31/08/2007 15:22
...che lascerà ai sardi ingrati il paradiso spinoso di Villa Certosa





Tra le tante critiche che rivali ed avversari muovevano all'ex presidente del Consiglio, una delle più gettonate era la particolarissima attenzione che il nostro dedicava a leggi e decisioni che l'avrebbero interessato in prima persona: riforme sul falso in bilancio, legittimo sospetto, rogatorie internazionali, riassetto delle frequenze tv e del mercato pubblicitario sono i primi ad personam che ci vengono in mente.

C'è stato però un provvedimento molto importante che l'inquilino di Arcore ha posto in essere per solo amore dei suoi simili (cioè i miliardari): l'abolizione della tassa di successione.

Chiunque sia anche solo un pochino pratico del Berlusconi-pensiero è infatti consapevole del fatto che il nostro eroe si ritenga praticamente immortale.

Ogni suo check-up medico viene sbandierato come un assoluto miracolo della natura, e sono rare le occasioni pubbliche in cui giovanilissimo leader della CdL non vanti le sue prestazioni amatorie.

Addirittura, durante un comizio elettorale tenuto l'anno scorso a Cagliari, l'eroe di “Una Storia Italiana” informò gli astanti di essere entrato in digiuno sessuale pre-elettorale, il che implicava che nei precedenti cinque anni le cose dovevano essere andate alla grande. A quello stesso comizio partecipava anche il prete-pugile sardo, suo collega in fatto di arringamento catodico, per cui potrebbe essere che la storia dell'astinenza fosse una bugia detta a fin di bene per mettere il combattivo sacerdote a proprio agio.

Si potrebbe obiettare che il monumentale Mausoleo di Arcore sia la prova del fatto che il Cavaliere non sia estraneo al pensiero della Triste Mietitrice, ma non è così.

Il grandioso monumento funebre che Berlusconi si è dedicato infatti serve a celebrare in vita il suo (vivissimo) ego: quella pietra è stata posata per il presente, e di certo al committente non passa mai per la testa che - gli auguriamo tardissimo - prima o poi possa andare ad occuparla.

Non per più di tre giorni, quantomeno.

È in virtù di questa premessa che ci permettiamo di non tenere in grossa considerazione l'ultima promessa dell'azzurro presidente operaio.

Interrogato dalla signora Mastella su come mai stesse passando così tanto tempo a Villa Certosa - nonostante la minaccia di non farsi vedere, per quest'anno - il nostro eroe non ha dato la risposta più ovvia: con quello che mi costa tra ICI e tassa sul lusso dovrò pure sfruttarla, no?

Invece no, il motivo vero della permanenza di Berlusconi è il fatto che si stia dedicando al giardinaggio, che è esattamente quello che l'opposizione ha sperato invano per cinque anni.

Il giardino della villona in Costa Smeralda ha fatto storcere i nasi di parecchi ambientalisti e botanici, che ritengono ecologicamente sbagliato impiantare delle specie non endemiche, appartenenti cioè ad altri habitat. Ma perchè tutta questa attenzione al giardino, specie ora che Putin, Bush e Blair non ci vengono più in vacanza col cane?

Pare che il proprietario di Villa Certosa abbia intenzione di donare il giardino, pardon, l'Orto Botanico, alla Regione Sardegna.

Berlusconi avrà pure i suoi difettucci, ma certo non pecca di generosità. A Tony e ai colleghi statisti regalava orologi d'oro, a noi sardi le piantine spinose, e questo nonostante le migliaia di voti rubati anche dai comunisti alle scorse elezioni. Che lezione di classe e di stile impartita agli imbroglioni isolani.

Ma quando avverrà il passaggio di proprietà? Beh di preciso non si sa, il lancio d'agenzia dice che Silvio ci regalerà il suo giardinetto «poi».

Certo è che normalmente questo tipo di donazioni si fanno quando dell'erba non si ha più bisogno, e le radici le si guarda dal di sotto. Che poi questo pudicissimo poi equivalga per Berluconi ad un mai, è naturale conseguenza della sua auto sancita immortalità.

Ma non se non c'è rosa senza spine, figuriamoci un cactus: il governatore Soru ha deciso di correre per la segreteria del Partito democratico, e di ricandidarsi alla presidenza della Giunta regionale. Dando per scontato a lui Berlusconi non regalerebbe neanche una cipolla germogliata, l'augusta donazione deve considerarsi sospesa per almeno altri sette anni, se va male. Motivo in più per stare in ottima salute.

Nonostante questo, ci piacerebbe tantissimo avere davanti un Berluconi con stivaloni di gomma e salopette che tiene in mano una bellissima begonia.

Potremmo finalmente dirgli: «Silvio, piantala».