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IL RIFORMISTA

venerdì 2 marzo 2007
Em.ma
QUALCHE INDIZIO SU COSA SARÀ IL PD


Quel che mi colpisce nel gruppo dirigente Ds, impegnato a sciogliere il partito nel calderone del Pd, è il disinteresse per i processi politici che investono le organizzazioni sociali e le stesse organizzazioni di partito. Tranne qualche lodevole eccezione, l'autoreferenzialità, la ricerca affannosa di come, dove e quando collocare se stessi è quel che emerge in questo “dibattito” sul Pd. Chi mi conosce sa che il garantismo è la cifra della mia stessa esistenza politica. Quindi non pronuncio una parola sull'inchiesta giudiziaria avviata da un pm calabrese che coinvolge i massimi esponenti dei Ds e della Margherita della Lucania, ma anche magistrati, avvocati e imprenditori. C'è tutto sui giornali. Mi auguro che giudizialmente venga provato che non sono stati commessi reati. Tuttavia, il quadro di cos'è la vita politica dei partiti e di un personale aggrappato alle istituzioni è impressionante: un intreccio in cui effettivamente la fusione Ds-Margherita è già realizzata. E si capisce cosa sarà il Pd, in Lucania, come in Calabria e in altre regioni dove sono in corso inchieste giudiziarie e dove no. Infatti il problema prima che giudiziario è politico. Ma il treno del Pd va, almeno così dicono i sui guidatori.




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martedì 6 marzo 2007
Em.ma
IL COMPLOTTO CONTRO LA BASILICATA


Il segretario dei Ds della Basilicata, Piero Lacorazza, ha replicato (con una lettera al “Riformista”) alla mia rubrica dove, prendendo spunto dalle azioni giudiziarie che coinvolgono anche i massimi dirigenti Ds e Margherita di quella regione, cercavo di svolgere ragionamenti politici su cosa sono oggi i partiti che governano il potere locale. La lettera di Lacorazza è esemplare: a proposito del “Corriere della Sera” che ha parlato delle inchieste giudiziarie, dice che «conduce con palese tendenziosità una campagna contro la dignità di una regione e di una comunità». Mi chiedo: gli inquisiti (che saranno spero innocenti) o anche Ds e Margherita, si identificano con la Basilicata tutta? Sempre nella lettera si parla di una regione offesa «alla quale si vuole far pagare il prezzo di interessi calpestati». Insomma il “Corriere” e i magistrati complottano contro la Basilicata. E contro una classe dirigente moderna? Finiamola con la retorica. Ripeto, il nodo dell'intreccio tra la “nuova classe” e poteri locali è politico e non giudiziario e coinvolge anche il modo in cui si fa il Pd. Mi chiedo: perché Lacorazza non ha scritto all'“Unità” dove Travaglio ha invece calcato la mano sull'aspetto giudiziario della vicenda?





INES TABUSSO