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Intervista all'Ambasciatore Cinese Dong Jinyi della Rai International
2006/01/08



Il 6 gennaio 2006, presso l'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, l'Ambasciatore Dong Jinyi è stato intervistato dal Direttore Massimo Magliaro della Rai International a proposito dei rapporti bilaterali fra la Cina e l' Italia e del 2006 l'Anno dell'Italia in Cina.

Negli ultimi anni, i rapporti bilaterali fra l'Italia e la Cina hanno ottenuto un grande sviluppo. Nell'anno corrente, "L'Anno dell'Italia" in Cina porterà probabilmente una stagione nuova, una stagione più intensa per i rapporti commerciali, culturali, forse anche politici tra i nostri due paesi, d'accordo su questa annotazione ?

Sono pienamente d'accordo. Le iniziative dell'Anno dell'Italia in Cina nel 2006 porteranno di certo i rapporti bilaterali fra la Cina e l'Italia in una nuova fase dello sviluppo. Una serie di eventi di ogni tipo e natura che verrà svolta nel corso dell'Anno dell'Italia in Cina sarà in grado di mostrare in modo complessivo al popolo cinese i successi conseguiti dagli italiani nei campi economico, culturale ed artistico presentandoli sotto tutti gli aspetti e dalle diverse angolazoni. Tutto ciò favorirà ad aumentare le conoscenze del popolo cinese sull'Italia e svolgerà senza dubbio un ruolo positivo nel promuovere lo sviluppo dei rapporti bilaterali dei nostri due paesi.

Qual è la percezione dell'Italia dal vostro paese, un paese dove si mangia bene, dove c'è un ben clima, dove c'è la donna bellissima, dove c'è una grande cultura, dove c'è la tradizione di buon vivere ? Oppure che cosa, anche un partner commerciale, un paese in cui c'è la tecnologia avanzata, un paese importante nel mondo ?

La storia degli scambi amichevoli fra la Cina e l'Italia risale ai tempi remoti, Marco Polo non solo ha presentato la Cina all'Italia in modo particolare e al mondo occidentale in generale, ma ha anche fatto conoscere l'Italia dal popolo cinese. Debbo dire che il popolo cinese ha avuto una ampia conoscenza sull'Italia, ed è rimasto particolarmente colpito dalle sue cultura, l'arte e la civiltà antica. Dall'altro canto, i cinesi d'oggi continuano a scoprire meglio l'Italia attraverso "Made in Italy" ovvero i suoi prodotti di alta qualità. Agli occhi dei cinesi, l'Italia è un paese che sia in avangurdia al mondo nei vari settori produttivi quali la moda, la mobilia, i prodotti in pelle e design industriale ecc. Tanti cinesi sognano di visitare questo bel paese, di toccare con mano il fascino della civiltà antica e di ammirare gli antichi monumenti di ogni periodo storico ben preservati dal governo italiano, i paesaggi incantevoli e l'arte gastronomica hanno altrettanto una forte attrattiva per i cinesi.

Sebbene tutto va bene fra voi e noi, esistono ancora dei problemi, dovremmo cercare di affrontarli e risolverli. Penso che ci sia un problema particolare negli interscambi commerciali fra l'Italia e la Cina, si chiama la contraffazione, è un problema pesante per l'Italia e per tutte le sue piccole-medie imprese. Il costo della mano d'opera della Cina è molto basso rispetto a quello d'Italia, i prodotti contraffatti sono molto simili a quelli italiani, ma non sono originali. Che pensano le autorità cinesi su questo problema ?

In generale, è molto buono l'andamento dello sviluppo dei rapporti commerciali fra la Cina e L'Italia, il volume dell'interscambio commerciale è aumentato costantemente. Il volume dell'interscambio commerciale dell'anno 2004 ha raggiunto 15,7 miliardi dollari, e solo nei primi 11 mesi dell'anno 2005 questo volume ha già toccato 16,99 miliardi dollari, non v'è alcun dubbio che il volume totale del 2005 supererà di gran lunga quello del 2004. Visto l'enorme dimensione dell'interscambio, è normale che esistono dei problemi nei commerci bilaterali, per esempio alcune controversie sui prodotti tessili e sulle calzature. La parte cinese però ritiene sempre che i problemi debbano essere risolti tramite le cosultazioni e le trattative in modo tale da stabilire le regole commerciali che siano ragionevoli, stabili e ordinati. Per quanto riguarda il problema di contraffazione che ha fatto riferimento, ritengo che rientrino nell'ambito dei reati sia produzione che la commercializzazione dei prodotti contraffatti, il governo cinese ha da sempre condanato questi reati e continua a prendere severe misure al fine di combattere rigorosamente questi fenomeni. La presenza purtroppo dei prodotti contraffatti sul mercato è dovuta alle attività praticate da pochi trasgressori delle leggi e non si deve incolpare il governo cinese. Nella lotta contro la contraffazione il governo cinese e quello italiano condividono le stesse determinazione e responsabilità, per cui è indispensabile che i nostri due paesi rafforzino le cooperazioni per combattere insieme contro la contraffazione, e tra l'altro i due paesi hanno già avviato una serie di buone collaborazioni che risultano proficue.

Agli italiani, ci sono dei critici sulle imprese italiane che delocalizzano e spostano le attività produttive in Cina, che cosa pensa di questo fenomeno ?

Dove si va a collocare la parte produttiva di un'azienda dipende dall'esigenza di sopravvivenza e di sviluppo di se stessa, e viene considerata la propensione del ritorno economico. La delocalizzazione delle attività produttive costituisce infatti una delle forme di cooperazione economica e commerciale fra i paesi. Tant'è vero che oggi molte aziende italiane vanno in Cina alla ricerca delle opportunità, alcune hanno collaborato con i partners cinesi, alcune hanno investito per conto proprio per creare le attività di produzione e di commercializzazione in Cina, i profitti che riescono ad ottenere queste aziende hanno contribuito anche alla crescita dell'economia italiana. La capacità di produzione di ogni paese è limitata e non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno totale. Nel caso dell'Italia, le sue risorse e capacità produttive non sarebbero mai riuscite a soddisfare completamente l'esigenza del consumo, e sotto questo punto di vista sono assolutamente indispensabili e necessari i normali scambi economici e commerciali fra gli stati.

L'ultima domanda, che cosa s'aspetta la Cina dall'Anno dell'Italia in Cina nel 2006 ? quale finale può essere, secondo voi ?

Il governo cinese ha accolto con pieno favore le iniziative dell'Anno dell'Italia in Cina, tutte le autorità competenti e gli organismi interessati cinesi offriranno generosamente le loro assistenze e collaborazioni per la buona riuscita di tutti gli eventi previsti per l'Anno dell'Italia in Cina. Speriamo che quest'avvenimento riesca a ottenere un pieno successo, contribuisca a fare conoscere meglio al popolo cinese i migliori aspetti dell'Italia e, getti una solida base le future cooperazioni a mutuo vantaggio fra Cina e Italia.

INES TABUSSO