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CORRIERE DELLA SERA
21 marzo 2006
«Cdl arrogante».
«Sinistra statalista»
Da Pax Christi ai ciellini, ecco le scelte

MILANO - «Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga, non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre... non ci taglia la testa con la spada ma ci uccide l’anima con il denaro». Si dirà: che c’entra il vescovo del V secolo Ilario di Poitiers? Chiedetelo al coordinatore azzurro Sandro Bondi, la sua «lettera ai parroci» non è piaciuta a Pax Christi e l’associazione presieduta dal vescovo Tommaso Valentinetti («Non si tenti di comprarci») l’ha rispedita al mittente con allegata missiva di risposta e citazione del buon Ilario. Durissima, la risposta a Bondi: «Ci indigna l’arroganza, la mancanza di pudore, la presunzione di presentarsi come interpreti fedeli del magistero... se vuole fare campagna elettorale non utilizzi a proprio uso e consumo i riferimenti religiosi», e così via.
Del resto, neppure i riformisti dell’Unione facevano salti di gioia per il volantino intitolato «Al voto per difendere la libertà» nel quale la Compagnia delle Opere annunciava secca «voteremo per il centrodestra» perché «nel centrosinistra prevalgono le correnti radicali e massimaliste». Si noti: la Cdo e non Comunione e Liberazione, che pure è la casa madre. Perché la parola d’ordine di movimenti e riviste, ora più che mai, è non schierarsi, «il nostro atteggiamento è quello di non coinvolgerci, come Chiesa e quindi come clero e come organismi ecclesiali», ha avvertito ieri il cardinale Ruini.
Il punto di riferimento è la nota della Congregazione per la dottrina della Fede sull’«impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica» che non a caso Avvenire ha ripubblicato cinque giorni fa, «è del 2002, pare scritta per oggi». Unità nei valori contro il «rischio della diaspora culturale» e «libertà di coscienza». Così, dai focolarini ai neocatecumenali, niente indicazioni di voto.
Certo, ci sono differenze. Opus Dei e Legionari di Cristo vengono considerati conservatori, il Movimento per la vita ha indicato come «decisivi» nel voto valori come «la difesa della famiglia naturale fondata sul matrimonio». D’altra parte le riviste dei Paolini non sono tenere con Berlusconi, Famiglia cristiana ha criticato il premier «che non ha nessuna delle caratteristiche personali dei politici cattolici come da un secolo, dal Ppi di don Sturzo, li conosciamo». Tra i movimenti cosiddetti «progressisti» ci sono gli Scout dell’Agesci e le Acli, il cui presidente Luigi Bobba si è appena dimesso per presentarsi con la Margherita. In Scienza&Vita la presidente Paola Binetti ha lasciato per presentarsi con Rutelli, mentre Luisa Santolini corre per l’Udc e si è dimessa pure dalla presidenza del Forum delle associazioni familiari.
Equanime, come l’Azione cattolica che ha scritto un lungo documento per indicare un pericolo fondamentale: «La progressiva lacerazione del tessuto civile».
Gian Guido Vecchi


INES TABUSSO