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LE FIGARO
03 décembre 2005
430 vols secrets de la CIA auraient fait escale en Allemagne
(Avec AFP.)

Plus de 430 vols secrets de la CIA transportant des prisonniers soupçonnés de terrorisme sont passés par l'Allemagne et Berlin dispose aujourd'hui d'une "liste détaillée", affirme l'hebdomadaire Der Spiegel à paraître dimanche, à la veille d'une visite de Condoleezza Rice en Allemagne.
Il s'agit à la fois de "mouvements" d'avions des services secrets américains dans l'espace aérien allemand et d'atterrissages sur des aéroports situés en Allemagne, selon le magazine.
"De tels avions devaient servir à convoyer des terroristes présumés et à les placer dans des lieux secrets", écrit le magazine.
La liste a été fournie par l'office pour la Sécurité de la navigation aérienne allemande, qui a répondu à une demande adressée par le groupe parlementaire du Parti de gauche (gauche contestataire).




03/12/2005 - "LA REPUBBLICA", Pag. 21
"UN VOLO DELLA CIA FECE SCALO A ROMA"
di: FERRUCCIO SANSA
www.difesa.it/files/rassegnastampa/051203/99I2O.pdf


03/12/2005 - "LA STAMPA", Pag. 10
IL MISTERO DI UN VOLO CIA A ROMA UN AEREO PRIGIONE
di: GUIDO RUOTOLO
www.difesa.it/files/rassegnastampa/051203/99HR3.pdf


03/12/2005 - "IL SOLE 24 ORE", Pag. 6
FIGARO: ANCHE L' ITALIA SCALO DEI VOLI CIA
di: . V.D.R.
www.difesa.it/files/rassegnastampa/051203/99HI4.pdf



LE FIGARO
02 décembre 2005
Des avions de la CIA ont fait escale en France
Terrorisme Au moins deux appareils de la CIA ont fait escale en France en 2002 et 2005, transportant peut-être des prisonniers islamistes.
En quatre ans, 300 vols de l'agence américaine ont atterri en Europe.
Thierry Vigoureux (avec Thierry Oberlé)
www.lefigaro.fr/international/20051202.FIG0239.html?191227




CORRIERE DELLA SERA
3 dicembre 2005

Utilizzato per il rapimento di Abu Omar, il 2 marzo è arrivato da Washington. Atterrato e ripartito in meno di 24 ore
L’aereo della Cia a Roma dopo il sequestro
Imam rapito: volo segreto in Italia per il jet degli 007. Una telefonata del capo dall’Egitto

L’aereo del sequestro targato Cia è stato a Roma tredici giorni dopo il rapimento dell’imam di Milano. E’ atterrato e ripartito in gran segreto, in meno di 24 ore, proprio mentre per il prigioniero egiziano Abu Omar iniziavano gli interrogatori e le torture nel carcere-lager di Torah, al Cairo. Abu Omar, l’imam che i tanti pacifici musulmani di via Quaranta avevano espulso dalla moschea per le sue prediche violente, è stato sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003. Il rapimento è stato descritto da una testimone oculare e dallo stesso ostaggio, che ha potuto telefonare in Italia in un breve periodo di libertà vigilata. Grazie alle indagini della polizia giudiziaria (Digos), la Procura ha chiesto e ottenuto mandati d’arresto europei contro 22 agenti della Cia. I vertici dell’intelligence Usa hanno più volte difeso in sedute pubbliche la strategia delle extraordinary renditions : cattura all’estero, senza alcun controllo giudiziario, di sospettati di terrorismo, per farli interrogare senza garanzie nei Paesi d’origine. Gli Stati Uniti però non hanno mai rivendicato apertamente il blitz contro Abu Omar. Almeno 4 alti dirigenti della Cia hanno tuttavia confermato ai più autorevoli quotidiani americani, sotto garanzia di anonimato, che l’imam di Milano è stato davvero vittima di una rendition , che sarebbe stata comunicata (secondo la prassi) ai servizi segreti italiani. A Roma invece governo e Sismi hanno sempre negato di aver saputo.
Ora i registri dell’ente americano di controllo dei voli (Faa) documentano che un Gulfstream con matricola numero N85VM è atterrato a Roma alla mezzanotte del 2 marzo 2003. E’ lo stesso aereo che la sera del 17 febbraio aveva trasportato al Cairo l’ostaggio Abu Omar. Per l’imam era il secondo volo segreto in 5 ore: partito da Aviano su un Learjet con sigla militare «Spar 92», ha fatto tappa alla base militare di Ramstein, in Germania, da dove è ripartito sul Gulfstream della Cia. Il volo Ramstein-Cairo dell’aereo N85VM fu scoperto dal Chicago Tribune : l’executive appartiene alla squadra di baseball dei Red Sox e il suo proprietario ha poi confermato di averlo noleggiato più volte alla Cia.
I registri americani certificano che il Gulfstream arrivava da Washington Dulles, forse per portare a Roma qualche dirigente Cia. Il presunto organizzatore del sequestro, Robert Seldon Lady, allora console e 007 a Milano, in quei giorni era in Egitto, secondo l’accusa per dirigere gli interrogatori dell’imam rapito: è atterrato al Cairo il 24 febbraio e ne è ripartito il 7 marzo, sempre via Zurigo. In quelle due settimane decisive, ha usato solo tre volte lo stesso telefonino operativo per il sequestro. Tre colloqui cruciali, tutti del 3 marzo 2003. La coincidenza è singolare: a mezzanotte l’aereo Cia porta (o riporta?) un mister X a Roma; l’indomani Bob, alle 9.35, chiama per la prima e unica volta l’Italia con il telefonino «segnato», per 10 secondi, giusto il tempo per dire di richiamare. Alle 11.34 e alle 11.35 è Bob a ricevere due telefonate dall’Italia, di 30 e di 165 secondi, con un intervallo di 20 (forse era caduta la linea). Ma il numero che lo chiama dall’Italia è misterioso, perché risulta criptato.
Il pm milanese Armando Spataro, informato ieri dal Corriere , si è detto «molto interessato» a questo volo segreto della Cia a Roma nei giorni chiave del sequestro. Molti indizi già agli atti hanno infatti convinto da tempo la Procura che Bob Lady abbia obbedito a ordini superiori: la «testa» della rendition probabilmente era a Roma.

Paolo Biondani Guido Olimpio
INES TABUSSO