00 27/11/2005 21:31
IL MINISTRO E IL "MAGISTRATO MILITANTE": CASTELLI, SPATARO, E L'ESTRADIZIONE


www.osservatoriosullalegalita.org/05/acom/11nov3/2344mauabu...
(a questo indirizzo trovate anche i link a molte altre notizie sulle renditions, la Cia, e l'indagine della procura di Milano sul rapimento di Abu Omar, che e' stata seguita con grandissimo interesse e considerazione anche da giornali americani come Chicago Tribune, Washington Post, e New York Times).


NEW del 23 novembre 2005

Abu Omar: Castelli definisce Spataro militante; proteste
di Mauro W. Giannini

E' un magistrato "militante" e quindi potrebbe essere frutto di antiamericanismo la sua richiesta di ottenere l'estradizione di 22 sospetti agenti della CIA accusati di aver rapito nel 2003 a Milano l'egiziano Abu Omar.

E' il commento del ministro della Giustizia Roberto Castelli sul capo del team antiterrorismo della procura di Milano Armando Spataro che sta indagando sul caso e gli ha sottoposto - come di routine - la richiesta di estradizione per la ratifica.

"Siccome la legge da' al ministro la facolta' di decidere se dare esito o meno alle richiesta della magistratura - caso rarissimo perche' la magistratura e' indipendente - e' evidente che la ratio e' che e' il ministro a decidere sulla fondatezza di queste accuse", ha aggiunto il Guardasigilli secondo Reuters.

Su questo punto e' sferzante il commento del presidente di Magistratura Democratica Franco Ippolito, che parla di "parole in liberta'" del ministro e si augura che "qualcuno dei consiglieri del Ministero o degli altri componenti del Governo gli faccia omaggio di copia della vigente Costituzione, del codice penale e di procedura penale".

"In un Paese democratico - spiega Ippolito - tutti hanno diritto di parola. Ma un ministro della giustizia non puo' dire parole in liberta'", come quando "rivendica al potere politico la competenza a decidere 'sulla fondatezza delle accuse'". "Evidentemente - e' il commento - l'ingegnere Castelli non si riconosce nei codici e nelle leggi della Repubblica".

Il presidente di MD parla anche di "incredibili valutazioni sul magistrato del Pubblico Ministero, titolare del procedimento penale" e proprio in riferimento ai commenti su Spataro alcune Toghe hanno chiesto al CSM di aprire una azione a tutela del sostituto procuratore milanese, noto fra l'altro per aver presentato ricorso in appello contro l'assoluzione di alcuni presunti terroristi islamici da parte del gip milanese Forleo.

L'egiziano Hassan Mustafa Osama Nasr, noto come Abu Omar, era indagato anche in Italia come sospetto terrorista islamico. Secondo la procura di Milano, sarebbe stato rapito in strada a Milano, portato nella base aerea in territorio italiano ad Aviano e trasferito in Egitto, dove avrebbe subito torture durante gli interrogatori. Non si hanno sue notizie recenti.

Il primo ministro egiziano ha confermato alcuni mesi fa che gli USA hanno trasferito circa 70 militanti nel suo Paese, e il Consiglio d'Europa, la Germania e la Spagna stanno indagando su possibili scali aerei della CIA nei loro Paesi mentre portava prigionieri segreti.


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CORRIERE DELLA SERA
23 novembre 2005

Castelli accusa Spataro «Ce l' ha con l' America»
«È un magistrato militante, ha votato per l' Unione»
Secca la replica del procuratore di Milano: le decisioni sono «pienamente condivise»
Inchiesta Cia, protestano i membri togati del Consiglio superiore

ROMA - Quando esce dalla chiesetta dell' ex carcere femminile delle Mantellate, il ministro della Giustizia spara l' ennesimo siluro contro la Procura di Milano. Stavolta l' obiettivo è il procuratore aggiunto Armando Spataro del pool antiterrorismo che, con il collega Ferdinando Pomarici, ha chiesto l' estradizione di 22 cittadini Usa, tutti agenti della Cia, accusati di aver rapito a Milano e deportato all' estero il cittadino egiziano Abu Omar. Il Guardasigilli Roberto Castelli si ferma davanti all' uscio del suo alloggio di Trastevere e dice che non ci si può fidare di quel magistrato impegnato sul fronte del terrorismo internazionale perché lo stesso Spataro ha ammesso di aver votato alle primarie dell' Unione. «E' noto che Spataro è un magistrato militante, lo è da sempre e io sono autorizzato a pensare che nei confronti dell' America non sia poi così imparziale. Stiamo verificando il suo teorema...». Sono queste le parole che fanno scattare un fuoco di sbarramento dell' Unione ma provocano anche imbarazzo in Forza Italia e, in serata, scatenano i «togati» del Csm di Magistratura democratica e del Movimento per la giustizia che chiedono di votare subito una pratica a tutela del collega. LA DIFESA - Secca la replica di Manlio Minale, procuratore di Milano, che sottolinea come le decisioni di Spataro sono «pienamente condivise» e «tutte confermate nella loro fondatezza dal gip in sede e dal Tribunale del riesame». E Minale ricorda anche che Spataro sarà coordinatore alla New York University di uno studio sul terrorismo internazionale. Questo mentre al Csm si sottolinea che «serve un intervento a tutela dell' autonomo esercizio della funzione giudiziaria e del dottor Spataro al quale vengono rivolte le accuse di aver costruito teoremi...». Il Guardasigilli, lamenta il Csm, è entrato a gamba tesa nel merito del lavoro investigativo svolto dai magistrati del pool antiterrorismo di Milano.

IL TEOREMA - Ha spiegato Castelli: «Stiamo esaminando le carte e io dico che il ministro deve decidere anche sulla fondatezza delle accuse. Dobbiamo capire, cioè, se il teorema è fondato o se è legato a una sorta di antiamericanismo che attraversa la sinistra. E siccome siamo davanti a un magistrato militante bisogna guardare con molta attenzione le carte». Il ministro, infine, avverte chi, tra i magistrati, volesse seguire l' esempio di Spataro che ha dichiarato di essere andato a votare alle primarie dell' Unione: «Ognuno è libero di fare quello che vuole ma poi deve accettarne le conseguenze». Le carte inviate dalla Procura generale di Milano sul caso del rapimento di Abu Omar sono arrivate al ministero «solo da pochissimi giorni» confermano in via Arenula, lasciando intendere che non c' è alcun termine da rispettare. L' articolo 270 del Codice di procedura penale stabilisce che il ministro «può decidere di non presentare la domanda di estradizione o di differirne la presentazione dandone comunicazione all' autorità giudiziaria richiedente». Insomma, Castelli ha un diritto di veto, ma solo per motivi di opportunità politica. Tutto questo lo fa osservare anche un «falco» di Forza Italia come Francesco Nitto Palma, ex magistrato: «Il Guardasigilli deve fare solo una valutazione politica della richiesta dei magistrati milanesi, non può fare un' analisi della fondatezza delle accuse». Anna Finocchiaro (Ds), anche lei ex magistrato, allarga le braccia: «Credo che Castelli non si renda neppure contro delle cose che fa e di quelle che dice». Ciro Riviezzo, presidente dell' Anm, accusa: «Il ministro non delegittimi quei magistrati che rischiano la vita sul fronte del terrorismo».
Dino Martirano


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LA PADANIA
23 novembre 2005
Castelli su Spataro È un Pm militante
Il ministro incontra il collega americano e parla di Abu Omar
Igor Iezzi

Roma - Sono bastate poche parole del ministro della Giustizia, Roberto Castelli, per scatenare la reazione della sinistra e della magistratura che ancora una volta si schierano una a fianco dell’altra. L’ennesimo scontro tra le toghe rosse e il Guardasigilli ha per oggetto le rogatorie relative alla estradizione di 22 agenti della Cia, che sarebbero responsabili del presunto sequestro di Abu Omar, l’ex imam di via Quaranta a Milano, arrivate da una settimana sul tavolo del ministro. A inviarle, su richiesta di due pm antiterrorismo Armando Spataro e Ferdinando Pomarici, è stata la Procura generale di Milano. Una «questione estremamente delicata», su cui il ministro della Giustizia sta riflettendo, senza evitare di mettere in conto il fatto di essere di fronte ad una richiesta formulata da un «magistrato militante». Il ministro Castelli, ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se con il suo omologo americano, il ministro Gonzales, abbia anche parlato, nella recente visita negli Stati Uniti, della faccenda.
«Mi limito a dire che la questione è estremamente delicata - ha risposto Castelli - stiamo esaminando le carte. In questo caso la legge dà al ministro la facoltà di decidere se accogliere o meno le richieste della magistratura, un caso rarissimo visto che la magistratura è indipendente. La ratio di questa norma, è evidente, - ha sottolineato Castelli - è che al ministro spetta decidere anche sulla fondatezza delle accuse. Stiamo esaminando le carte per capire bene se il teorema sia fondato o se sia legato ad una sorta di antiamericanismo che attraversa purtroppo la sinistra». E «siccome in questo caso siamo di fronte ad un magistrato militante la faccenda è da valutare con grande attenzione». Per il Guardasigilli «è noto» che Armando Spataro, il magistrato che ha formulato la richiesta di ascoltare gli agenti americani, «sia un magistrato militante».
Le sue dichiarazioni di voler votare alle scorse primarie, organizzate dall’opposizione, è solo «un ultimo episodio», ha aggiunto Castelli, per il quale «ognuno è libero di fare quello che vuole, ma poi deve sopportarne le conseguenze. Io mi sento autorizzato a pensare - ha concluso il ministro - che nei confronti degli Stati Uniti non sia così imparziale». Con il ministro della Giustizia americano «abbiamo parlato di tutti i problemi sul tappeto fra Italia e Usa. I rapporti - ha detto Castelli - sono ottimi, eccellenti, ma ci sono tutta una serie di questioni molto delicate che impongono uno sforzo da entrambe le parti, per andare avanti nella collaborazione che fra noi c’è sempre stata».
Parole che hanno scatenato la reazione della sinistra e della magistratura militante. Secondo Franco Giordano, capogruppo di Rifondazione comunista alla Camera si tratta di «parole gravissime», mentre per il verde Paolo Cento: «Castelli non deve ostacolare le indagini». Anche le toghe si sono subito mosse. Il procuratore capo di Milano Manlio Minale si è affrettato a sottolineare che la richiesta di estradizione «è stata da me pienamente condivisa». L’Associazione nazionale dei magistrati non rimane fuori dalla mischia e, attraverso il suo presidente Ciro Riviezzo, chiede che il ministro della Giustizia non delegittimi quei magistrati che, impegnati nella lotta al terrorismo, «rischiano la vita» e non si assuma compiti che «la Costituzione assegna all’autorità giudiziaria». Dello stesso avviso i consiglieri togati delle correnti di sinistra del Consiglio superiore della magistratura che hanno chiesto al vicepresidente Virginio Rognoni di aprire una pratica a difesa del procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro. Secondo loro il ministro Castelli avrebbe offeso il magistrato sostenendo che è «un militante... e che nei confronti degli Stati Uniti non sia così imparziale».
Ma chi è Spataro? È veramente una “toga militante” come ha lasciato intendere Castelli? Per affermare questo basterebbero le stesse parole pronunciate dal Guardasigilli che ricordano il voto alle primarie dell’Unione. A questo episodio, di per sé già grave in quanto compiuto da chi dovrebbe essere e sembrare imparziale, si possono aggiungere gli infiniti interventi in cui Spataro attacca il governo e i mille incontri pubblici a cui ha partecipato.
Dopotutto per chi è promotore del comitato milanese “Salviamo la Costituzione” non è difficile credere ad una iper attività di propaganda. Attivismo che Spataro esercita anche via e-mail e Sms. Nel mese di luglio del 2002 finirono su tutti i giornali le e-mail antigovernative che aveva scritto oppure gli sms che questo Capodanno inviava con messaggi di solidarietà al lanciatore di treppiedi che ferì Berlusconi.
Senza contare che fu Spataro a presentare in anteprima il libro “L’ombra di Berlusconi. Criminalità, giustizia e la ricerca del potere”, scritto da David Lane. Un Pm proprio imparziale.



INES TABUSSO