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CORRIERE DELLA SERA
5 ottobre 2005

POLITICA E GIUSTIZIA. LE NUOVE NORME
Salva-Previti, lo scontro rinviato a fine ottobre
L'Udc: evitiamo i temi controversi.
Forza Italia: firmeranno o salterà la coalizione
Dino Martirano

ROMA — «Salva Previti» rinviata ma non archiviata. E' solo questione di settimane perché, ammonisce il sottosegretario azzurro Michele Saponara, «se l'Udc non la vota la coalizione è morta e sepolta».
Per la legge che taglia i termini di prescrizione e, contemporaneamente, inasprisce le pene per i recidivi se ne riparla a fine ottobre quando la Cdl avrà definito la riforma elettorale, senza scontentare l'Udc, e la devolution voluta fortissimamente dalla Lega. E così, nel giorno in cui i «falchi» della Cdl sono convinti di incassare il risultato più ambito, il leader centrista Marco Follini può dettare i tempi del ruvido confronto interno al centrodestra: «Il nostro obiettivo per il finale di legislatura è quello di ridurre al minimo le controversie togliendo di mezzo gli argomenti più discutibili e meno prioritari». La «Salva Previti» può attendere che l'Udc capitalizzi, magari il voto di preferenza nella riforma elettorale proporzionale, e per questo il ministro Rocco Buttiglione (Udc) tira ancora di più la corda: «La ex Cirielli si è un po' persa nelle nebbie del futuro».
POLEMICHE — Alza le barricate Bruno Tabacci (Udc) in polemica anche con il ministro Carlo Giovanardi (Udc anche lui) che aveva azzardato un parallelo con tangentopoli: «Il finanziamento illecito dei partiti non c'entra niente con la corruzione in atti giudiziari. Citaristi non è Previti». Questo è il pensiero di Tabacci che già una volta ha detto no alla ex Cirielli: «Dobbiamo esaminare alcuni aspetti di incostituzionalità e ci sono ancora da valutare gli effetti della ex Cirielli che dalle prime notizie sembrano importanti». «Personalmente, credo che la voteranno. Anche perché se non lo facessero vorrebbe dire che la coalizione è morta e sepolta», dice il sottosegretario all'Interno, Michele Saponara, di Forza Italia.
Oggi il primo presidente della Corte di Cassazione, Nicola Marvulli, dovrebbe rendere noti alcuni dati sulla morìa di processi al Palazzaccio: con la ex Cirielli, su 24 processi per reati di corruzione pendenti davanti alla Suprema corte 21 verrebbero prescritti. L'87,5 per cento. Dati sconvolgenti, commenta Luigi Marini, togato di Md al Csm, che parla di «gravissima» mancanza di statistiche ministeriali sulla Cassazione.
Infatti il Guardasigilli Roberto Castelli (Lega), nel rispondere alle sollecitazioni del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, ha potuto fornire al Parlamento solo un dato parziale (15 corti d'Appello su 29) che non riguarda la Cassazione e che calcola l'impatto della ex Cirielli (17% dei processi prescritti) solo su 16.182 procedimenti rispetto ai 132.182 pendenti in secondo grado. Così Anna Finocchiaro, Giovanni Kessler e Francesco Bonito, membri ds della commissione Giustizia della Camera, accusano: «Castelli ha scelto di prendere in considerazione in larga maggioranza reati che non subiscono effetti dalla "Salva Previti" e, significativamente, di escludere dal calcolo il reato di corruzione». Chiosa il capogruppo Luciano Violante: «Castelli è stato abilissimo, i dati sono talmente confusi che non ci si capisce niente». Franco Monaco (Margherita) giudica «ridicola e grottesca» la risposta del ministro.
MINISTRO — Castelli, però, tiene il punto e smista sciabolate ai magistrati («E' gente che non capisce nulla di statistica però trancia giudizi e impartisce lezioni») e a Violante, al quale promette «una piccola lezione di matematica e di statistica, anche gratuitamente». Il Guardasigilli, che ieri a Verbania ha incontrato il collega iracheno Abdel Hussein Shandel, non ha dubbi («Gli unici dati attendibili sono quelli che ho fornito io») anche se poi dice di voler restare fuori dalle beghe della Cdl: «Non mi riguardano, il ministro non fa il calendario parlamentare».
Le prossime settimane, però, si preannunciano piuttosto calde. L'Anm, spiega il presidente Ciro Riviezzo, conterà fino all'ultimo processo le «decine di migliaia» di prescrizioni in arrivo. Intanto An passa al contrattacco: oggi Ignazio La Russa e Luigi Bobbio rilanciano quella parte della legge (l'onorevole Cirielli ritirò la firma dal testo quando FI ci infilò le norme taglia prescrizione,
ndr) che introduce un giro di vite per i recidivi. E qui, però, si apre un altro fronte: Paolo Cento (verdi) e «Antigone» già hanno chiesto a Castelli i dati sul sovraffollamento carcerario.


INES TABUSSO