SULLA STRADA: Un bel "opener", rocking con anima, con"che conosce la canzone, conosce la strada" come un mantra non soltanto per l'album o il concerto stesso, ma anche per la vita individuale di noi tutti. Già qui la bellisima voce, la voglia di una interpretazione particolare del principe di questa sera, ma anche un sound della band "compact", elaborato e trasparente, come non mi ricordo aver sentito così impressionante. PASSO D'UOMO: Un'altra bellissima scelta dal nuovo album, presentata in un modo molto toccante, intimo, biografico. Mi muoveva tanto. La batteria come un "tic tac" di un'orologio sullla nostra strada (=nostra vita), simbolo di "tutto passa, ma va avanti anche". Questo brano sentivo molto reflettivo, quasi meditativo:-)
BELLE ÉPOQUE: La terza canzone nuova, un' altro cambio nel ritmo, nella atmosfera. Storyteller De Gregori, come pittore, come osservatore, come filosofo – arte pura ... GUARDA CHE NON SONO IO: Una riflessione stupenda. Per me il fratello maturo dei outings diversi di Bob Dylan's "It Ain't Me, Babe", chi si muove(va) in questa canzone tra versioni rock aggressivi sputati o versioni acustici delicati. La canzone De Gregori e di più: un resumée - ma vuole spiegare, convincere senza odio, senza durezza. Una "suite" elegante, che chiude quasta prima parte del concerto.
TITANIC: Dopo il tesoro del materiale recente, si apriva la "gioielleria" dei classici. Per me stesso avrei anche preferito ancora dei nuovi ( o dei vecchi 'rari')brani – ma il pubblico in generale é stata molto entusiasta. Ed applauso per un interpretazione veramente bella con nuove idee istrumentali, quasi musica per cinema. Violino, chitarre, basso pulsante, bar-piano favoloso, batteria – ed una voce forte, forte.
VIVA L'ITALIA, IL PANORAMA DI BETLEMME, GENERALE: Per me sembrava un "triptychon" - le purtroppe sempre attuali riflessioni sulla Italia divisa, disperata, povera, ma anche la forza, la resistenza. In più il monologo di un ferito in Palestina (Siria?) sulla morte – une versione mai sentita così convincente e attuale. La nuova, calma versione di "Generale" con armonica e De Gregori come un saggio chiudeva questa parte "politica".
ATLANTIDE, COMPAGNI DI VIAGGIO, BELLAMORE: Un'altra parte strutturata come un triple per me - nostalgia, amori passati, emozioni lasciati e riscoperti, speranza. Bellezza pura tra rock, blues e la fine, quando soltanto basso e chitarre parlavano ...
SEMPRE E PER SEMPRE, LA STORIA, SANTA LUCIA-COME É PROFONDO IL MARE: Dopo il break la nuova versione di "Sempre E Per Sempre" mi piaceva tanto, il basso acustico insiema al pianoforte-bravo! "La Storia", anche con più istrumenti é stata molto forte. Ma il momento grande dei questi tre "al piano" per me era vedere suanondo Lucio Dalla e fischiando il outro. Applauso per Lucio, con noi tutti in piedi. Bei ricordi, bel momento davvero.
UN GUANTO: Mai sentito fino Gardone '12, mi piaceva tanto sentire questo pezzo d'arte "interdisciplinare" un'altra volta. Ma, in un momento mi toccava l'idea di volere vedere i quadri di Max Klinger sul backdrop illuminato, mentre la band suonava. Forse troppo? Grande presentazione, e amavo specialmente i versi sul governo ed il sorriso di "Cupido e Psiche".
BATTERE E LEVARE: Gran show dei due violini, versione country. Grande gioia, grande canzone. Anche se la mia versione preferita é quella solo, acustica, nuda come nei concerti in '97.
BAMBINI VENITE PARVULOS: Anche mai sentito fino Gardone '12. la tour de force di questa canzone mi toccava davvero un'altra volta in un modo molto intenso. Inferno quotidiano. Purtroppo.
FINESTRE ROTTE: Era molto rock'n'roll, fun – una musica dalla banda top notch. Wow! E cantato come un avvertimento (giusto): "C'è gente senza cuore in giro per la città!" come ci dice anche Dylan: "People are crazy and times are strange ..."
VAI IN AFRICA; CELESTINO: Il nuovo arrangiamento mi sorprendeva un'altra volta. Non sono sicuro, se non preferisco le versioni vecchi acustica o rock – ma oltre questo gusto individuale era molto interessante, anche dal ritmo e come lo cambia anche il peso delle parole.
Il bis aveva, certamente, un bellisimo ed adatto SHOWTIME, e l'unico LA DONNA CANNONE eseguito con la dignita ed il rispetto importante anche dalla parte del pubblico (non era sempre così, come mi ricordo da Strà ...).
Grande l'idea dei due BUONANOTTE FIORELLINO (meglio anche "Rainy Day Women #21 & 35":-)))), "classica"-delicata e poi blues-rock, che fa saltare in piedi. Il tributo per Elvis (o meglio per noi nel pubblico?) mi piaceva tanto, CAN'T HELP FALLING IN LOVE era carino e sincero... Ma il finale di un RIMMEL con armonica breaks e soli, parole perfette e la banda suonando perfettamente il rock speciale di questo brano. Grazie per questa versione, la pù buona che conosco da De Gregori & Band (la versione studio inclusa!). Che bel concerto!