Ciao sono Sergio e vivo da qualche parte nella pianura padana studiando qualche cosa in una qualche università.
La politica mi fa schifo e non so nemmeno perchè sto scrivendo in questo forum (a dire il vero ci sono ripiegato dopo un periodo di incredibile bonaccia nel forum sulla seconda guerra mondiale).
Ci sono comunque utenti molto ben informati e più di me, che mi costringo a interessarmi di politica per semplice dovere elettorale e per non sentirmi un ignorante sull'argomento che è sempre una senzazione spiacevole.
Sulle discussioni storiche, uniche veramente interessanti, mi scuso già da subito se ne vedrò principalmente l'aspetto militare.
Non contate su una mia costante presenza anche se, come già detto, è proprio un bel forum nonostante l'argomento.
Per quanto riguarda l'orientamento politico io considero il costume superiore ed origine di qualsiasi cosa e quindi nel decidere da che parte stare escludo tutti quei partiti corrotti e/o troppo sensibili a nepotismi (tipo figli a fare segretari personali con superstipendi....) o che comunque non rispettino il costume dei nostri antenati longobardi. Una volta esclusi questi (e tutti gli alleati di quelli particolarmente degenerati) decido riguardo ai rimanenti il che mi da un ventaglio di scelta piuttosto ridotto.
A livello ideologico sono un socialista moderato e concepisco il socialismo come sovrastruttura al liberalismo i cui principi non devono essere violati bensì integrati e valorizzati da una sovrastruttura statuale in un ottica di "superamento conservativo".
A livello non economico sono nazionalista. Questo riguarda soprattutto l'immigrazione in quanto io ritengo che lo spazio vitale sia la cosa più preziosa che ha un popolo, una sacra proprietà privata-pubblica che non deve essere venduta e l'immigrazione costituisce una riduzione dello spazio vitale pro capite (senza la necessità di alcun razzismo, si tratta solo di sano egoismo sulla proprietà) della preesistente genia e quindi è equiparabile ad un'invasione non di sterminio negli effetti. Per la stessa ragione sono contrario all'integrazione che da carattere di irreversibilità al fenomeno. So benissimo che gli immigrati sono economicamente utili e che sono persone molto simili a noi e magari anche migliori ma la patria non si vende, e si deve mantenere integra in connubio con il popolo abitante anche ai costi di una totale distruzione economica (che comunque non avverrebbe ci sarebbe al massimo una lieve diminuzione del tenore di vita e, come ho detto, lo spazio vitale non è mercificabile)
complimenti per il forum!
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