Re: Re: Re:
ilmarchese78, 08/01/2010 0.00:
Mi spiace ma non è proprio così. Ecclestone era proprietario di FOM. Attualmente è socio minoritario con una quota del 25% , mentre l'attuale azionista di maggioranza e dunque proprietario di Formula One Group con il 75% di azioni è il fondo di private equity CVC Capital Partners.
www.cvc.com/Content/EN/OurCompanies/CompanyDetails.aspx?...
E comunque al fatto che Mosley avesse potere autonomo di decisione, prescindendo dagli ordini di Ecclestone non ci credo nemmeno se lo vedo con i miei occhi.
Io conosco questa versione, che poi è praticamente la storia della Formula 1 moderna: nel 1974 Ecclestone - prima team manager, proprietario di scuederia e manager di piloti - è tra i fondatori della Formula One Constructors Association (FOCA), un'associazione dei manager delle principali scuderie inglesi, insieme a Colin Chapman, Teddy Mayer, Max Mosley, Ken Tyrrell e Frank Williams.
La FOCA si caratterizza immediatamente come un contropotere che intende opporsi a quello ufficiale della
FIA: nel 1975 la battaglia tra i due contendenti riguarda principalmente il sistema delle ammissioni e dei premi, mentre, a partire dal 1976, si estende al cruciale controllo dei diritti televisivi.
La cosiddetta "guerra" tra costruttori e Federazione si inasprisce quando Ecclestone diviene direttore esecutivo della FOCA nel 1978, con la personalizzazione dello scontro con il presidente della FISA (branca sportiva della FIA) Jean-Marie Balestre. La contesa continua fino al marzo 1981 quando viene firmato il primo Patto della Concordia che dà alla FOCA il diritto di disporre dei diritti televisivi.
Nel 1987, quando la validità di tale Patto giunge al termine (anche se altri patti analoghi seguiranno), Ecclestone viene nominato vice-presidente della FIA con delega agli affari promozionali. Questo segna di fatto la fine della FOCA come entità autonoma e l'ingresso di Ecclestone nell'establishment federale, con un
potere enormemente accresciuto.
Per gestire i diritti televisivi e gli altri aspetti commerciali Ecclestone crea la Formula One Promotions and Administration (FOPA), che successivamente si trasforma in
Formula One Management. FOPA prima e FOM poi cominciano a gestire non solo i diritti televisivi ma anche i premi gara, i contratti con gli organizzatori delle gare e le sponsorizzazioni, trasformandosi nel vero centro di potere della Formula 1.
Nel 1995 la FIA concede i diritti commerciali a Formula One Management per un periodo di quindici anni, a fronte di un pagamento annuale, e, a maggior conferma di tale scelta, il 28 giugno del 2000 sempre la stessa FOM, dietro anticipo di una cospicua somma, si vede assegnare dalla FIA i diritti sulla Formula 1 fino al 2110, ovvero per più di un secolo. Come parte di questi accordi i maggiori team avrebbero dovuto ricevere una partecipazione azionaria nel gruppo, ma questo non è mai avvenuto, così come non si è mai materializzata la quotazione in Borsa auspicata.
Al momento attuale gli aspetti commerciali della Formula 1 sono controllati dalla società SLEC Holdings basata a Jersey, che a cascata controlla le altre società fino a Formula One Management, la società operativa. Di SLEC (acronimo di Slavica Ecclestone, moglie di Bernie) la famiglia Ecclestone possiede il 25% attraverso la società Bambino Holdings, mentre il 75% delle quote è nelle mani di un gruppo bancario.
Ciò nonostante, grazie a una rete di patti tra soci, al sistema delle scatole cinesi e a contestate nomine di consiglieri d'amministrazione, Ecclestone ha praticamente il pieno controllo del gruppo di società.
Nel 2007 è diventato insieme a Flavio Briatore, l'azionista di maggioranza del Queens Park Rangers: è molto difficile che abbia ordito un'azione contro Briatore, coprattutto con la sentenza FIA che escludeva il Geometra da ogni sport.
Per farla semplice, i tabloid anglosassoni lo chiamano "F1 Supremo" e per quanto ho visto ai Gran Premi, solo la sua presenza nel paddock crea un'atmosfera di rispetto che Mosley si sogna...
Direi - a mio modestissimo modo di vedere - che Mosley dopo lo scandalo a luci rosse abbia perso l'equità nei suoi giudizi, e ha voluto far pagare a Briatore il suo tentativo di creare una Formula1 parallela.