claudio.41, 14/05/2007 10.38:
Questo scritto non è contro la Carità, anzi, aiuta a non essere tentati contro di essa. Dobbiamo amare e pregare per tutti; però ciascuno deve conoscere il suo posto, dove e con chi può e deve lavorare.
Il TUTTO, è perfetto compagno del nulla ; vi è pericolo nel generalizzare. Chi si vanta di saper fare "tutto" , in realtà avverte che non sa fare nulla.
Chi dice che prega per "tutti", e non VEDE gli individui mentre prega, quel tale non ha pregato affatto. Quello che è troppo generale , svapora nel nulla. Il Cristiano è chiamato a santità pratica, che è fatta di giorni, contandoli uno ad uno (Salmo 90:12);
di atti che sembravano insignificanti , ma che hanno risultati imprevisti, ad un cammino che porta lontano, ma che è fatto di piccoli passi, uno dopo l'altro ; all'amore universale, il quale comincia dove Dio ci mette, in casa di ciascuno.
Chi , fedelmente comincia nel poco, arriva al molto.
"A casa tua" !
"Non andare nel villaggio" , sono comandi precisi che additano doveri attuali. Viene da pensare ad Efesini 2:10 , che siamo chiamati a camminare in quelle opere che Dio __ non noi __ ha preparate per ciascuno.
Vi è molto generalizzare e vaporosità nelle chiese ; perciò abbiamo tanti cristiani teorici e non pratici , e tanti che hanno cominciato bene e poi si stancano.
Ognuno si metta davanti al Signore per sapere da Lui dove è il suo "piccolo posto", limitato ambiente , e attenda da Lui guida giorno per giorno. Le cose grandi e sempre più allargantesi verranno da sè, quando abbiamo atteso alle vicine , alle piccole, alle affidate a noi.