Un ordinario week-end sardo di follia tra roghi, violenza e catrame

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centrosardegna
00mercoledì 25 luglio 2007 14:43
Ma il terrore viene dalla tassa sul lusso…





In Ogliastra una lite tra compaesani è finita a pallettoni.

A Lula il consiglio comunale, in carica da pochi mesi, ha di nuovo dovuto fare i conti con il Partito delle bombe, che sarà pure una minoranza ma che pare abbia qualcosa da ridire contro gli attuali consiglieri ed assessori.

Mentre gli ombrelloni fioriscono sulle spiagge, Nuoro è circondata da un fronte di fuoco lungo una decina di chilometri, che alla fine si lascerà dietro trentamila ettari di cenere. Gli accessi alla città bloccati, gli agenti della stradale che scuotono testa e paletta sconsolati, mentre il cielo rossastro rimbomba dei Canadair che fanno la spola avanti ed indietro.

Lunedì mattina i sindaci dei comuni costieri della provincia di Cagliari si sono riuniti per affrontare l'emergenza inquinamento. Nelle stesse ore, una nuova macchia nera ed oleosa - ignara del brainstorming in corso - galleggia placida tra le acque del Golfo degli Angeli, indecisa su quale lido scegliere come approdo.

Per finire la carrellata di un week-end estivo come tanti altri, lunedì mattina viene resa pubblica una (ennesima) ricerca scientifica che getta ombre poco rassicuranti sull'impatto ambientale del Poligono di Quirra. Dati da verificare, ovviamente, ma di sicuro da non sottovalutare, e di certo da non far passare sotto silenzio, come invece continua ad accadere.

Tiriamo rapidamente le somme, e notiamo che - fatta eccezione forse per il privee del Billionaire - di questi tempi in Sardegna non ce la stiamo passando poi così bene.

Curiosamente, però, stando a sentire certi settori politici ed imprenditoriali, sembra che l'unica cosa che possa spaventare un turista, e magari convincerlo a riparare ad altri lidi, siano le tasse sul lusso, solo quelle, sempre quelle, ancora quelle.

Non appena Briatore, Jerry Calà e la Santanchè minacciano di non allietarci più le notti d'agosto, pagine e pagine sui quotidiani, capi cosparsi di cenere e dolorosi lamenti di prefiche che piangono morto il vitellone grasso del turismo.

È stato un week-end come tanti altri, questo. Ma se io fossi un agiato turista “continentale”, di sicuro la prima delle mie preoccupazioni non sarebbe quanto pagare per ormeggiare il mio cinquantapiedi.

Avrei ben altri motivi per andare altrove.

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