UK, rischio "balcanizzazione"

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Lux-86
00domenica 14 gennaio 2007 11:25
Proprio mentre il Regno Unito si appresta ad avere un Primo Ministro scozzese, alle elezioni di maggio in Scozia potrebbe vincere il Partito Nazionalista Scozzese, questo partito ha già promesso che, in caso di vittoria, entro cento giorni farà un referendum la cui domanda sarà, pressapoco, 'volete la secessione dall'Inghilterra?' e, nonostante le parole di Brown, secondo i sondaggi lo vincerebbe con almeno il 51%. Dopo il grande patriottismo britannico della II Guerra Mondiale negli ultimi tempi infatti il nazionalismo regionale è cresciuto e la Scozia non ha paura di separarsi puntando, per la propria economia, ai modelli nordici. Quello che si teme a Londra ora è un 'balcanizzazione" del Regno Unito, ovvero una progressiva secessione della Scozia, del Galles e dell'Irlanda del Nord.

Pius Augustus
00domenica 14 gennaio 2007 11:27
se gli scozzesi e i gallesi lo vogliono,è giusto dare loro l'indipendenza,però io sinceramente dubito che in referendum potrebbe spezzare l'unità di una delle più antiche e compatte nazioni della terra.
Lux-86
00domenica 14 gennaio 2007 11:31
purtroppo non è una possibilità così remota: qualche decennio fa il nazionalismo scozzese apparteneva solo a qualche élite e a qualche circolo letterario, ora si è diffuso a macchia d'olio tanto che Blair ha dovuto concedere un Parlamento alla Scozia e larghe autonomie.
Da un punto di vista politico sarei più che contento se sparisse il Regno Unito ma io sono generalmente unionista e credo che il dovere di ogni stato sia espandersi, non dividersi [SM=x751547]
Pius Augustus
00domenica 14 gennaio 2007 11:44
Re:

Scritto da: Lux-86 14/01/2007 11.31
purtroppo non è una possibilità così remota: qualche decennio fa il nazionalismo scozzese apparteneva solo a qualche élite e a qualche circolo letterario, ora si è diffuso a macchia d'olio tanto che Blair ha dovuto concedere un Parlamento alla Scozia e larghe autonomie.
Da un punto di vista politico sarei più che contento se sparisse il Regno Unito ma io sono generalmente unionista e credo che il dovere di ogni stato sia espandersi, non dividersi [SM=x751547]



io credo che questi nazionalismi in paesi ricchi e senza oppressioni siano più che altro fuochi di paglia,operazioni per avere più soldi.Io non credo che possano buttare al vento tanta storia e tanta cultura così come se niente fosse.
DarkWalker
00domenica 14 gennaio 2007 12:01
speriamo si sepraino.
Il mio punto di vista è che uno stato dovrebbe essere strumento dei popoli, e non il contrario. Ergo sia fatta la volontà popolare
Riccardo.cuordileone
00domenica 14 gennaio 2007 12:06
Concordo con voi, sia fatta la volontà degli scozzesi, spero per loro che si liberino finalmente dall'oppressione inglese e dopo di loro i gallesi e gli irlandesi del nord.



PS: La Gran Bretagna è uno stato non una nazione.
Lux-86
00domenica 14 gennaio 2007 12:22
bah, i popoli sono entità troppo labili per basarci qualcosa. basta vedere la jugoslavia, il belgio... appena cambiano le condizioni socio-economiche cambiano anche i popoli.

Comunque se gli scozzesi vogliono l'indipendenza gliela diano pure.
Aggravi85
00domenica 14 gennaio 2007 12:41
Il popolo è sovrano e se decide di staccarsi è giusto che la sua volontà sia fatta. Cmq la mia simpatia x i british londinesi mi fa tifare scozia libera... [SM=x751525]
-Kaname-chan
00domenica 14 gennaio 2007 13:19
Il Regno Unito non è mai stato particolarmente tanto unito, il massimo lo ha ottenuto ai tempi dell'impero, probabilmente perché conveniva. La Scozia è stata assorbita solo nel '700, il Galles, seppure era già unito a Londra dal XIII secolo, ha mantenuto la sua identità ed oggi la popolazione è bilingue. Per non parlare dell'Irlanda, mai integratasi nel Regno e difatti la prima nazione a salutarlo... L'Europa vive il collasso degli stati nazionali: da una parte un po' per interesse, un po' per effettiva identità comune, tende a unificarsi a livello continentale, dall'altra tende a riscoprire le patrie locali, considerate più vicine alla gente e più vicine anche dal punto di vista identitario. Chi ci rimette per ora è l'identità nazionale. Le nazioni più a rischio sono Gran Bretagna e Spagna in quanto hanno vere minoranze etniche al loro interno
Riccardo.cuordileone
00domenica 14 gennaio 2007 13:23
Tra l'altro leggevo su un mensile che gli stessi inglesi stanno perdendo amore verso il Regno Unito, il sintomo più visibile è la scomparsa dalle case della union jack sostituita dalla croce di San Giorgio.

Le piccole patrie avanzano, speriamo che presto tocchi anche all'Italia.
Lux-86
00domenica 14 gennaio 2007 18:27
Re:

Scritto da: -Kaname-chan 14/01/2007 13.19
L'Europa vive il collasso degli stati nazionali: da una parte un po' per interesse, un po' per effettiva identità comune, tende a unificarsi a livello continentale, dall'altra tende a riscoprire le patrie locali, considerate più vicine alla gente e più vicine anche dal punto di vista identitario. Chi ci rimette per ora è l'identità nazionale. Le nazioni più a rischio sono Gran Bretagna e Spagna in quanto hanno vere minoranze etniche al loro interno



Concordo, a mio parere i più a rischio, parlando di Europa, sono UK, Spagna e Belgio. La Francia ha soppresso l'insurrezione federlalista alla fine del 1700 e da allora è in salvo, del resto ha talmente omogeinazzato tutto che difficilmente nasceranno identità locali, è a rischio per la Corsica al massimo.
Italia e Germania vivono un problema diverso: stesso popolo ma con una forte polarizzazione economica sud-nord e est-ovest che porta a pregiudicare il rapporto nazionale.
La Svizzera sopravviverà sempre, credo che sia uno stato pressoché eterno [SM=x751545]

@riccardo: l'Italia ha avuto il suo momento una decina di anni fa, anticipando la tendenza europea, ora i regionalisti sono in riflusso. Nei tempi della "dichiarazione d'indipendenza" [SM=x751579] (scusate non riesco a scriverlo senza ridere [SM=x751578] ) la devolution sarebbe passata con il 120% di sì mentre ora è stata segata.

[Modificato da Lux-86 14/01/2007 18.27]

Lux-86
00domenica 14 gennaio 2007 18:35
Re: Re:

Scritto da: Pius Augustus 14/01/2007 11.44


io credo che questi nazionalismi in paesi ricchi e senza oppressioni siano più che altro fuochi di paglia,operazioni per avere più soldi.Io non credo che possano buttare al vento tanta storia e tanta cultura così come se niente fosse.



anche questo è vero, sembrerà una battuta ma basta anche solo pensare che tutti i gruppi rock inglesi sono nazionalisti. Come potrà qualcuno che ascolta i Clash o gli Iron Maiden a votare sì allo scioglimento del regno unito?
luc@s87
00domenica 14 gennaio 2007 20:40
Re: Re: Re:

Scritto da: Lux-86 14/01/2007 18.35


anche questo è vero, sembrerà una battuta ma basta anche solo pensare che tutti i gruppi rock inglesi sono nazionalisti. Come potrà qualcuno che ascolta i Clash o gli Iron Maiden a votare sì allo scioglimento del regno unito?



Chi ascolta i franz ferdinand o i lostprophets vota di certo sì! [SM=x751525]
Soga
00domenica 14 gennaio 2007 23:48
Perché non un buon federalismo che salva capra e cavoli, dando risalto alla patria locale, mantenendo in parte lo spirito di identità nazionale e gettando le basi per il riconoscimento dell’Europa?
[SM=x751549]
DarkWalker
00lunedì 15 gennaio 2007 00:03
Re: Re: Re:

Scritto da: Lux-86 14/01/2007 18.35


anche questo è vero, sembrerà una battuta ma basta anche solo pensare che tutti i gruppi rock inglesi sono nazionalisti. Come potrà qualcuno che ascolta i Clash o gli Iron Maiden a votare sì allo scioglimento del regno unito?



anche i gruppi migliori possono credere in qlksa di sbagliato^^
Cmq in genere tengono per l'inghilterra, non per il regno unito.
Poi l'union jack è oggettivamente più bella e di moda quindi usano sempre quella quando possono.
-Giona-
00lunedì 15 gennaio 2007 12:44
Qui bisogna intendersi su "balcanizzazione": le radici profonde delle guerre balcaniche del XIX e XX secolo vanno ricercate nel divide et impera operato dai Turchi Ottomani, che favorivano chi, nelle popolazioni autoctone, si convertiva all'islam. In alcune zone la conversione fu di massa (Bosnia, Albania) e in ragione di ciò i convertiti mantennero un'identità nazionale e culturale distinta da quella dei Turchi, in altre fu di singole persone desiderose di ricevere vantaggi dalla loro nuova condizione (Grecia, Bulgaria, Romania) e questi furono assimilati all'etnia dominante. Con l'indipendenza di quei paesi e il nazionalismo montante, i Turchi e i turchizzati rientrarono in gran parte nei territori rimasti alla Turchia, mentre contro le popolazioni islamizzate ha preso il sopravvento la voglia di rivalsa dei Serbi un tempo oppressi.
Quindi io dico che un rischio di balcanizzazione del Regno Unito c'è, ma non per colpa di Scozzesi e Gallesi (se proprio vorranno separarsi - cosa che ritengo altamente improbabile - lo faranno da persone civili come Cechi e Slovacchi) quanto a causa dell'immigrazione da parte di pakistani e indiani musulmani, che in certe zone costituiscono una parte notevole della popolazione (ad esempio, a Bradford, presso Leeds, sono 60.000 su 280.000 abitanti della città) e che continuano a praticare usanze sconsigliabili per noi occidentali come l'endogamia.
Ho visto manifestazioni di islamici britannici barbuti con dei cartelli che dichiaravano che "l'Islam è lo stile di vita con la crescita piú rapida in Gran Bretagna". L'integrazione che hanno loro in mente è un'altra cosa da quella di cui tanti politici si riempiono la bocca: per loro siamo noi occidentali da integrare come "dhimmi" in un megastato islamico, esattamente come facevano gli Ottomani secoli fa.
L'invio di volontari per la jihad in Afghanistan, le rivolte di qualche anno fa nell'Inghilterra del nord e i rovinosi attentati di Londra del 2005 sono solo i sintomi piú evidenti di un malessere che cova sotto la cenere da molto tempo; e probabilmente il peggio deve ancora arrivare.
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