So long Sid

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weallneedlove
00mercoledì 12 luglio 2006 00:38
doveroso aprire una discussione sui uno dei personaggi storici della musica del XX sec., Sid Barret che purtroppo oggi ci ha lasciati. Stroncato dal diabete all'età di 60 anni, fu il fondatore dei pink Floyd e ne fu, come loro stessi dicono "La luce che ci guidò nei primi anni ed il suo lascito continua a ispirarci". Commentando la sua morte David Bowie ha detto che :" era una grande fonte di ispirazione...Le poche volte che l'ho visto dal vivo negli anni '60 rimangono impresse nella mia mente. Peccato solo che non l'abbia mai conosciuto di persona».
weallneedlove
00mercoledì 12 luglio 2006 00:43
Biografia ( una fra le tante trovate in rete)
Roger Keith Barret nasce il 6 gennaio 1946 a Cambridge.

A 11 anni Roger si diploma all' High School di Cambridge, manifestando un forte temperamento artistico. Sin da giovane età, infatti iniziò a studiare pittura, dedicandosi quasi completamente a questa sua passione che presto si

sarebbe trasformata in ossessione.



Era il 1957 e l' Inghilterra si trovava alle prese con la prima rivoluzione giovanile della sua storia. Erano i tempi di Elvis, del juke box, dei teddy boy e del rock 'n' roll . Così seguendo la moda tipica di tutti i ragazzi dell'epoca, anche lui cominciò a girare con un ricciolo sulla fronte cosparso di brillantina. Cosa meno tipica però, non manifestò alcun interesse per Presley; a 12 anni i suoi idoli erano Chuck Berry, Bo Diddley e Budd Holly. A 14 anni, l'interesse di Roger per la musica raggiunse livelli ossessivi.



Accantonato un tiepido tentativo di diventare un teddy boy, per una volta in vita sua decise di seguire una tendenza giovanile e chiese ai genitori di comprargli una chitarra.

Gli venne comprata subito una chitarra acustica e da quel momento cominciò a trascorrere ore ed ore con l' inseparabile John Gordon e un gruppo di amici nel salotto della madre,ascoltando i dischi degli Shadows e di Buddy Holly e cercando di accompagnarli con la chitarra. In breve tempo casa Barret si trasformò in una specie di club.

Ogni tanto Barret e Gordon si lanciavano in una jam estemporanea con un ragazzo di nome Clive Welham: erano gli Hollerin'Blues. Welham era un diciassettenne che frequentava spesso casa Barret, talvolta portandosi dietro un pupillo che già a quattordici anni era un esperto chitarrista : il suo destino sarà inesorabilmente intrecciato con quello di Syd Barret. Si chimava David Gilmour.

Barret e Gilmour fecero amicizia immediatamente e cominciarono a provare in una capanna degli scout. A partire da questo periodo tutti chiamavano Roger "Syd", soprannome che gli era stato dato al River Side, un locale Jazz dove era solito andare e dove una delle istituzioni era un anziano batterista di nome Sid Barret.

A sedici anni Syd si butta a capofitto nel vortice adolescenziale di festini, sigarette, bevute e sesso occasionale.



I Pink Floyd



Se l’arte figurativa restava il suo interesse principale,la musica veniva subito dopo.In questo periodo Syd entra a far parte della sua prima band: i Geoff Mott And The Mottoes. Oltre Syd e Geoff Mott, frontman del gruppo, Clive Welham era il batterista, mentre Roger Waters, figlio dell'insegnante di Syd, si mise al basso. I Mottoes si formarono, come decine e decine di alri gruppi a Cambridge, solo per divertimento e senza alcuna velleità di successo.



Nel 1964 Barret si trasferisce a Londra per studiare arte, contemporaneamente ad uno dei suoi primi amici dell' High School, Bob Klose, promettente chitarrista jazz. A Londra c'era anche Roger Waters che doveva frequentare ancora due anni di corso.



Waters viveva in una casa di Highgate, dove andarono a vivere anche Klose, Barret e David Gilmour.

Di li a poco Waters, Klose, Barret e Mason (ex abitante della casa di Highgate) formarono un gruppo: i Leonard's Lodgers. Ciò di cui avevano bisogno era un frontman.

In un negozio di dischi Waters e Mason si imbatterono in un cantante di blues di Cambridge che conoscevano vagamente, Chris Dennis. Dennis stava cercando un gruppo, i Lodgers stavano cercando una voce: l'incontro fu quanto di più naturale.

Nel frattempo Syd tornò da Cambridge, dove era andato in cerca di un cantante, con unnuovo nome per il gruppo. Come pazientemente spiegò a Klose, aveva un paio di dischi di due bluesman della Georgia, Pink Anderson e Floyd Council: perchè non mettere insieme i loro nomi? Syd dipinse il nuovo nome, Pink Floyd, a brillanti caratteri rosa sul parafango del loro nuovo furgone. I Pink Floyd iniziarono a suonare nel circuito di feste, pub e politecnici finchè nel '65 Dennis si allontanò e Syd aveva raggiunto maggiore sicurezza come voce solista nelle sue canzoni.

Ma presto fu evidente che si stava determinando una frattura in seno al gruppo.

Klose desiderava che la musica assumesse un approccio più tradizionalmente jazzistico, mentre Barret era preso dasgli Stones, dal misticismo e dal sesso.



Non passò molto tempo finché Klose, seppur amichevolmente, abbandonò i Pink Floyd.

Syd aveva diciannove anni quando fece il primo viaggio con LSD, ma aveva già fumato marijuana. Era molto coinvolto in questo genere di sperimentazioni, e nonostante avesse provato l'eroina a vent' anni, l' LSD sarebbe rimasto la sua forma preferita di evasione.



Nei mesi che seguirono le sue intuizioni sperimentali diventarono sempre più influenti all'interno dei Pink Floyd

(con Rick Wright al posto di Klose) e la band stava operando un lieve cambiamento nel suo repertorio e nel modo di presentarsi sul palco e stava elaborando un suono nuovo.

Barrett emergeva nel mentre come principale compositore e leader indiscusso del gruppo, componendo un buon numero di pezzi che formeranno l'ossatura di 'The Piper At The Gates Of Dawn' e dei singoli precedenti e successivi all'uscita dell'album. Le composizioni di Syd, infantili, addirittura ingenue, avevano un tratto spiccatamente caratteristico e, comuque, ineguagliato. Chitarrista impulsivo, impressionistico, il suo uso particolare del feedback, dello slide e dell'eco hanno impresso un alone misterioso ed immaginifico al sound live dei Pink Floyd, trasferito in modo perfetto anche in studio.

Nel 1967 il “News of the world” uscì con un articolo in due parti dal titolo “L’ esperienza psichedelica: divi del pop e droga” , che gettava uno sguardo critico sui light show dei Pink Floyd, ispirati dall’acido.

Il primo febbraio di quello stesso anno i Pink Floyd diventarono professionisti e appena ventisette giorni dopo entrarono nello studio di Sound Techniques di Chelsea dove registrarono il loro primo 45 giri. Il gruppo aveva programmato di registrare sei canzoni e di scegliere le due migliori come lato A e lato B. Furono registrate due canzoni di Barret: " Arnold Layne” e ” Let’s Roll Another”, di cui la prima diventò il lato A. Non solo “ Arnold Layne” mandò i Pink Floyd nelle Top 20 al loro primo tentativo, ma li impose immediatamente quale “band di grido”.



Il crollo di Syd



Con l’imprevista celebrità arrivarono i relativi condizionamenti. L’inizio del crollo nervoso di Syd fu rimandato solo di poche settimane ma, perlomeno, per un breve periodo furono momenti di gloria.

A luglio il gruppo, dopo il successo del secondo singolo 'See Emily Play/Scarecrow' fu impegnatissimo nelle registrazioni del primo album e nei concerti che si svolsero sia a Londra che al di fuori della capitale. Fu in questo periodo che iniziarono a manifestarsi i primi sintomi dell'insofferenza barrettiana al music business: successe cosi' che alla trasmissione 'Top Of The Pops' Syd si presento' vestito di stracci e si rifiuto' di suonare. Certamente la tensione della sua posizione lo provo' moltissimo: la sua indole, gia' debole per natura, divenne, in questo momento, particolarmente instabile, visto anche l'uso di allucinogeni.

Il gruppo intanto sforno' il primo album: 'The Piper At The Gates Of Dawn'. Il lavoro, comprensivo di pezzi composti quasi solo da Barrett, ricevette delle buonissime critiche e fu accolto con soddisfazione dal pubblico.



I mesi successivi furono un concatenarsi di eventi che portarono addirittura a pensare ad uno scioglimento imminente dei Pink Floyd: vennero annullate delle date, Syd si rifiuto' ancora una volta di suonare nelle trasmissioni tv e cosi' via. Comunque il gruppo torno' in studio in Ottobre per registrare dei nuovi pezzi. Fu in queste sessions che venne realizzato il terzo singolo, 'Apples And Oranges/Paint Box', prova brillante ma erratica, manifestazione dello stato d'animo di un Syd Barrett sempre piu' estraniato dai suoi compagni e dal mondo intero. Tra l'altro vennero incisi 'Jugband Blues', pezzo di Barrett inserito nel secondo album e 'Scream Thy Last Scream' e 'Vegetable Man', che invece non furono mai pubblicati.

Nella successiva tournee' americana ed europea vi fu il crollo di Syd che a volte non cantava, suonando la stessa nota per lunghi minuti, a volte rimaneva fermo sul palco ed altre volte, invece, suonava in modo pressoche' perfetto. Di qui scaturi' una situazione interna insostenibile che porto' Waters, Wright e Mason a contattare David Gilmour che in un primo momento fu affiancato a Barrett per poi sostituirlo definitivamente a partire dal Marzo del 1968, anche in conseguenza del fatto che il nuovo materiale portato da Syd non era in alcun modo assimilabile data la frequenza con la quale i pezzi venivano cambiati, e visto che ormai dal vivo era molto poco affidabile.


weallneedlove
00mercoledì 12 luglio 2006 00:48
ho diviso la biografia in due parti: La prima fino al distacco dai Pink e la seconda da solista, eccola:
In ogni caso Barrett, dopo un periodo particolarmente triste, torno' agli studi di Abbey Road per registrare il primo album solista. Le session continuarono fino a Luglio del 1968, ma furono sospese per nove mesi e ripresero in Aprile 1969 quando, affiancato da Malcom Jones, Syd rimise mano ai propri pezzi e ne aggiunse dei nuovi. Alcuni furono completati da Willie Wilson, bassista nella band di David Gilmour, i 'Joker's Wild', e da Jerry Shirley, il batterista degli 'Humble Pie'. In 'No Good Trying' Barrett fu accompagnato dai 'Soft Machine' Mike Ratledge, Hugh Hopper e Robert Wyatt. Nel mentre Dave Gilmour si interesso' alle sessions e in Giugno propose che fossero lui e Roger Waters a produrre il resto dei pezzi: l'album fu così completato in tre giorni. Gli ultimi brani, nei quali l'accompagnamento fu operato da Gilmour al basso, da Shirley alla batteria e da Wright alle tastiere, rimasero privi di ritocchi e sovraincisioni, guadagnando in intensita' e mostrando la condizione non solo musicale, ma anche fisica del Syd Barrett della fine degli anni sessanta.

L'album, 'The Madcap Laughs', fu un trionfo artistico nel quale un Barrett fragile interpreta melodie delicate creando un'atmosfera ipnotica ed eterea. L'album contiene alcuni dei suoi migliori pezzi, tra cui 'Octopus', uscita come singolo, e 'Golden Hair', un poema di James Joyce musicato in maniera sopraffina. Il successo derivato dall'album miglioro' la condizione psichica di Barrett che, accompagnato al basso da David Gilmour ed alla batteria da Jerry Shirley, tenne un concerto all''Olympia Teathre' di Londra, suonando alcuni suoi pezzi estratti dall'album appena uscito.

Nel Gennaio 1970 Syd comincio' le registrazioni del secondo album, 'Barrett', sempre con Gilmour come produttore. Le sessions continuarono ad intermittenza fino a Luglio quando i migliori 'takes', nei quali Syd suonava la chitarra e cantava, furono sovraincisi da Gilmour al basso e da Rick Wright alle tastiere. I pezzi non inclusi nell'album rimasero negli scaffali della EMI fino alla pubblicazione di 'Opel' nel 1988. In ogni caso una parte delle canzoni che comparirono sull'album erano già state registrate durante le sessions per 'The Madcap Laughs'.

In questo periodo vi furono delle tensioni tra Gilmour e Barrett in sala di incisione per quanto riguardava la struttura dei pezzi: Syd aveva una concezione molto personale e voleva, come nel periodo con i Pink Floyd, andare oltre lo schema classico della canzone, ma questo gli fu in parte impedito da Gilmour, anche se era comunque abbastanza difficile capire dove intendesse arrivare, visto che la sua condizione psicologica era peggiorata nuovamente.

Successivamente, dopo essere stato ricoverato in un ospedale psichiatrico alla fine del 1972 ed essersi trasferito all''Hilton Hotel' di Londra, Barrett fu visto sporadicamente ad alcuni concerti (Pete Brown lo ricorda in una improvvisata jam session suonare divinamente gli accordi jazz di un pezzo di Annie Ross: 'Doodlin'') ed in altri ambienti artistici.

Syd e' diventato in quegli anni centro di interesse e speculazioni, ma i tentativi di riportarlo a calcare le scene o per lo meno ad una nuova uscita discografica si infransero in una disastrosa prova di registrazione nel Settembre 1974. Ormai la musa splendente del movimento psichedelico britannico si era completamente spenta.

Nel 1975 e' stato fatto di lui un grande affresco dai Pink Floyd nella canzone 'Shine On You Crazy Diamond', inclusa nel vendutissimo 'Wish You Were Here'. E' curioso il fatto che Syd, ingrassato e rasato, si presento' negli studi di Abbey Road proprio quando il gruppo stava ultimando l'album. Le persone presenti stentarono a riconoscerlo. Ricorda Storm Torgherson: " Stavamo riascoltando 'Shine On You Crazy Diamond' nella saletta di controllo. Roger e David stavano cantando il testo su Syd, quando all'improvviso lui entro'! Nessuno lo vedeva da piu' di due anni. Era grasso, aveva un soprabito bianco, scarpe bianche, si portava dietro un sacchetto di plastica bianco ed era rasato in testa: aveva un aspetto incredibile! Dov'era stato per cosi' tanto tempo? Come aveva fatto a piombare li' improvvisamente proprio mentre stavano eseguendo quella particolare canzone? ".

Gli anni successivi hanno visto Syd tra Londra e Cambrige in uno stato psichico sempre piu' o meno buono. E' stato ricoverato in una clinica psichiatrica nel 1982 ed e' stato rimasto oggetto di grande interesse da parte dei gruppi musicali (tante sono state le covers dei suoi pezzi) e delle riviste musicali.

Nel 1988 e' stato pubblicato 'Opel', album comprendente tutto il materiale delle sessions del periodi 1968-1970 non pubblicato, assieme ad outtakes di pezzi gia' editi. Questo lavoro ha accresciuto la sua reputazione ed evidenziato la meravigliosa vena compositiva dell'artista in pezzi che, come 'Opel', stranamente non trovarono posto in 'The Madcap Lughs'. Barrett ha dato il suo assenso alla pubblicazione dell'album ed e' girata la voce che abbia ripreso a dipingere.
Nel 2001 è stato pubblicato il suo best of " Wouldn' t You Miss Me".

N.B. chiaramente questa biografia e' stata scritta quando lui era ancora in vita



weallneedlove
00mercoledì 12 luglio 2006 00:58
alcune foto







ugo.p
00mercoledì 12 luglio 2006 03:52
ho appena letto la notizia, chiaramente mi dispiace anche se devo ammettere che di lui conoscevo ben poco.
Non c'era intenditore che non giurasse che i Pink floyd erano peggiorati senza di lui; certo che allora i Pink si potrebbero sparare, e' uscito dopo un solo album nel '68.
comunque sia un personaggio storico che saluto con affetto [SM=x875398]
P.S grazie Weallneedlove per la biografia, l'ho letta con piacere.

[Modificato da ugo.p 12/07/2006 3.56]

Giorgio68
00mercoledì 12 luglio 2006 16:03
anch'io ho letto la notizia sui giornali ed anch'io mi limito ad una conoscenza solo di nome di Barrett. sapevo che i Pink gli avevano dedicato Shine ecc, ma di musica sua credo di non averne praticamente mai sentita.
un [SM=x875398]
ugo.p
00giovedì 14 luglio 2011 06:49
Re:
weallneedlove, 2006/07/12 0:48:

L'album, 'The Madcap Laughs', fu un trionfo artistico nel quale un Barrett fragile interpreta melodie delicate creando un'atmosfera ipnotica ed eterea. L'album contiene alcuni dei suoi migliori pezzi, tra cui 'Octopus',



per chi non lo conoscesse eccolo



Dal medesimo album; Golden Hair
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