Guaro90
00sabato 5 giugno 2010 23:41
Come da titolo, se l'impero avesse respinto l'attacco dei Crociati come si sarebbe potuta evolvere la storia ???
E per precisare ce l'avrebbe potuta fare a respingere gli invasori latini schierando il proprio esercito a difesa della città eterna ???
Ci furono degli errori tattici da parte dei difensori o gli attaccanti semplicemente erano equipaggiati troppo bene??
Perché la flotta imperiale non ha intercettato quella veneziana prima che sbarcasse le truppe??
Anche se avesse perso qualche nave l'affondava di certo e i ranghi si sarebbero sfoltiti parecchio a mio avviso...
La risposta agli esperti
Xostantinou
00domenica 6 giugno 2010 14:01
Come sarebbe cambiata la Storia..a me piace molto l'ipotesi ideata dal sempre straordinario Nicola Zotti:
Testo nascosto - clicca qui
SE BISANZIO FOSSE ANCORA IL CUORE DELL'EUROPA
Quando l'Occidente è il peggior nemico di se stesso
Nicola Zotti
Nel 1071 l'imperatore bizantino Romano IV veniva sconfitto a Manzikert, in Anatolia, dai turchi selgiucidi guidati da Alp Arslan: iniziava la lunga e lenta decadenza dell'Impero romano d'Oriente che sarebbe culminata con la caduta di Costantinopoli del 1453.
Se oggi a cavallo tra i Balcani e l'Asia Minore ci fosse uno stato cristiano, invece dell'attuale Turchia, questo stato parlerebbe greco, si chiamerebbe Bisanzio e l'Europa e il mondo sarebbero altri.
L'Europa sarebbe così radicalmente diversa che per quanti sforzi faccia la fantasia è possibile immaginare solo un'infima parte di tutte le possibili conseguenze.
Bisanzio è scomparsa. Quello che di lei rimane sono i riflessi grandiosi di un'Atlantide sommersa, segni indelebili di una grandezza che non sappiamo interpretare e capire.
L'aquila bifronte che guarda sia ad Occidente e sia ad Oriente non sarebbe stata usurpata come simbolo di altri imperi, ma sarebbe rimasta esclusiva della peculiarità bizantina.
Due secoli e mezzo cruciali per la storia d'Europa non sarebbero stati travagliati da feroci guerre per la sopravvivenza dell'Occidente, ma nella peggiore delle ipotesi da mere tensioni di confine.
Bisanzio, infatti, aveva una concezione strategica "conservativa" e non espansiva: le nuove conquiste erano costose in termini umani e finanziari e complicavano inutilmente la già laboriosa struttura amministrativa imperiale.
Più probabilmente, dunque, quella metà di Europa che gravita sul Mediterraneo orientale sarebbe stata per secoli un'area di prosperità e di pace.
Ci sarebbero oggi cento di milioni di cristiani ortodossi in più e altrettanti musulmani in meno e uno stato potente, prospero e ricco di cultura a cavallo di due continenti: un caso unico di ponte culturale, prima della Russia degli zar e con un'impostazione ben altrimenti universalista.
Uno stato erede diretto dell'Impero romano, il cuore profondo dell'occidente, capace su queste carismatiche radici di esercitare un'influenza profondissima sulla storia d'Europa e dell'Asia.
Avremmo avuto un Medioevo e un Rinascimento diversi, un'Europa centrale che sviluppa la propria identità culturale senza le guerre contro i turchi e persino una diversa esplorazione delle "indie occidentali".
Nel 1071 a Manzikert Bisanzio perse il fior fiore delle proprie truppe e il controllo dell'Anatolia, regione dalla quale venivano in gran parte reclutate: l'efficienza dello strumento militare di Costantinopoli perse da un giorno con l'altro la sapienza accumulata nei secoli, iniziando un degrado inarrestabile.
In quello stesso anno sempre i turchi selgiucidi conquistavano Gerusalemme strappandola al tollerante califfo fatimida: cominciava quella persecuzione dei pellegrini cristiani che avrebbe portato alle Crociate.
Con l'impero bizantino ancora all'apice della sua forza, la storia delle Crociate avrebbe avuto una diversa fortuna: i turchi non avrebbero potuto esercitare grandi pressioni da nord sui regni crociati e probabilmente gli stessi "franchi" non sarebbero passati dal territorio bizantino nel loro lungo viaggio verso Gerusalemme, con più di una conseguenza.
Chi non voleva arricchire Venezia e Genova avrebbe percorso altre strade, sulle orme, magari, della Crociata di re Sigurd I di Norvegia: primo sovrano europeo a mettere piede in Terra Santa dopo aver attraversato la Manica e circumnavigato la penisola iberica.
Con un maggiore sostegno dall'Europa e con i turchi affaccendati altrove, Baldovino re di Gerusalemme sarebbe riuscito a conquistare l'Egitto, cambiando probabilmente anche la storia dell'Africa.
Credo che avremmo avuto un Rinascimento profondamente diverso: alle guerre italiane avrebbe partecipato anche l'Impero bizantino, che avrebbe detto la sua anche nelle guerre di religione.
Tutta l'Europa dall'Adriatico al Mar Caspio ha conosciuto secoli di attriti contro i turchi, generando in questo processo tensioni violentissime: il diciannovenne indipendentista serbo Gavrilo Princip avrebbe sparato ad un erede di Bisanzio e non ad un Arciduca d'Austria e forse la Prima guerra mondiale sarebbe scoppiata per un altro motivo o con altre modalità: l'Austria-Ungheria avrebbe avuto anche Bisanzio oltre la Russia ai confini orientali e molte meno speranze di vincere.
Forse la Prima guerra mondiale non ci sarebbe nemmeno stata.
Certo la Jugoslavia e l'Albania avrebbero avuto un' omogeneità etnico-religiosa maggiore e quindi non avremmo conosciuto né le guerre balcaniche, né guerre jugoslave né la guerra del Kossovo.
Lo stesso impero Ottomano sarebbe risultato più omogeneo al suo interno, più compatto e controllabile: forse, quindi, niente "grande malato d'Oriente", nessuna dissoluzione e spartizione dopo la Prima Guerra Mondiale (alla quale comunque non avrebbe partecipato), nessuna questione irachena.
La scoperta dell'America avrebbe subito un rinvio di qualche decennio, perché questa fu accelerata e sostenuta proprio dai profughi della caduta di Costantinopoli, che vennero impiegati dai re cattolici come matematici e cartografi, utilizzando le finissime abilità logico-analitiche che avevano sviluppato in secoli di dispute teologiche.
Insomma avremmo conosciuto una colonizzazione delle Americhe diversa, perché con le vie dell'Oriente chiuse da Bisanzio e senza un turco da tenere a bada nel Mediterraneo, Venezia e Genova avrebbero trovato conveniente incamminarsi oltre le Colonne d'Ercole: e in Brasile oggi si parlerebbe l'italiano.
Ho fatto correre un po' la fantasia e lascio a voi proseguire con le congetture.
Invece a Manzikert i bizantini furono sconfitti dai turchi: non perché fossero più deboli o meno abili militarmente, ma perché noi occidentali esercitammo una delle attività che ci riescono meglio: il tradimento.
Perché il tradimento è la facoltà del libero arbitrio portata alle estreme conseguenze: è Lucifero che si ribella, Adamo ed Eva che condividono il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, Prometeo che ruba il fuoco, Bruto e Cassio che pugnalano Cesare, Giuda che vende Cristo.
Il tradimento è più prosaicamente la capacità di formarsi un'opinione indipendente, di indagare liberamente sui propri interessi individuali anche quando sono in contrasto con quanto c'è di più sacro e intoccabile. La facoltà di scegliersi autonomamente amici e nemici, fedi, convinzioni, passioni.
Bisanzio, travagliata da continue guerre civili, da lotte intestine e fratricide era la patria del "libero arbitrio" e nel contempo la sua prima vittima.
Così l'Occidente già nell'800 si era diviso su una questione fondamentale come l'unicità dell'Impero con l'incoronazione ad imperatore di Carlo Magno, che indebolì sia l'Impero bizantino che la posizione interna al cristianesimo del patriarca di Costantinopoli a vantaggio di quella del papa di Roma.
Un Occidente che all'epoca aveva da poco segnato i limiti di culmine dell'attacco concentrico dei Califfi arabi: nel 717-718 Costantinopoli aveva resistito all'assedio mussulmano e Carlo Martello, 14 anni dopo a Poitiers, aveva messo il secondo paletto (a mio giudizio meno importante del primo).
Nel 1041 i normanni espulsero bizantini dall'Italia e nel 1056 il grande scisma sancì la definitiva rottura tra la chiesa cattolica romana e la chiesa ortodossa.
Nel 1071 Romano fu vittima di una congiura alla quale partecipavano il suo luogotenente Andronico Ducas, che comandava le truppe della seconda linea a Manzikert, un altro comandante che agiva in copertura da minacce su un fianco e persino sua moglie.
Quando ancora il destino dell'esercito bizantino era in bilico, sul piatto della bilancia si pose decisivo il tradimento di Andronico che invece di sostenere il suo imperatore lo abbandonò alla sconfitta ritirandosi dal campo di battaglia.
Nel secolo seguente, ad impedire che Bisanzio si riprendesse e a dare una mano al successo finale dei turchi furono tra gli altri i veneziani.
Durante la Quarta Crociata, nel 1204, nonostante una scomunica papale, questi ultimi assieme agli Hoenstaufen conquistarono Costantinopoli, che venne assediata, presa e saccheggiata due secoli e mezzo prima che lo facessero i Turchi.
Solo nel 1261 i bizantini riuscirono a re-impadronirsi di Costantinopoli, ma il tempo perduto (57 anni) non fu mai più recuperato.
Da quel momento in poi, Bisanzio non sarebbe più stata in grado di contenere l'espansionismo turco.
Ed è veramente significativo che sia riuscita a resistere quasi altri due secoli prima di cedere definitivamente: la capacità di sopravvivenza imparata in molti secoli compì già un miracolo.
per le altre tue domande:
Teoricamente le forze di terra si equivalevano in termini numerici, anche se obiettivamente gli unici sodati professionisti disponibili in quel momento a Costantinopoli erano quelli della Guardia Variaga. Su questo aspetto vanno dette due cose, i crociati non avevano alcuna possibilità di vincere attaccando le mura teodosiane, ma il grosso delle loro truppe sostava comunque alle loro porte, distraendo così una significativa quota di difensori, secondariamente vorrei sottolineare il fatto che c'erano molti meno difensori a Costantinopoli nel 1453, eppure riuscirono a tenere a bada l'immenso esercito ottomano per quasi 2 mesi.
La differenza in questo caso la fece la flotta veneziana, che di 10 volte superiore numericamente rispetto a quella romèa non si limitò a bloccarne i porti, bensì usarono le navi come torri d'assedio, costruendo piattaforme sulle cime degli alberi dai quali assaltare le torri delle mura marittime, meno imponenti di quelle di terra e meno difese visto che la maggioranza delle truppe romèe era posta sulle mura teodosiane a vegliare sul grosso dell'esercito crociato.
Alessio V Doukas era un buon Basileus ed un valido comandante, ma aveva preso il trono con la forza ad assedio già cominciato, e tutto quello che fece per quanto intelligente e valido, era troppo tardi.
Se dovessimo dare una colpa a qualcuno, la dovremmo dare al pessimo Alessio III Angelo, usurpatore del trono di Isacco II Angelo, il cui regno fu segnato da sconfitte e dissesti finanziari e che fuggì con il tesoro imperiale alla notizia dell'arrivo dei crociati, ed allo sciocco Alessio IV Angelo, figlio di Isacco II, che chiamò i crociati per abbattere l'usurpatore e prendersi il trono del padre, promettendo mari e monti ma senza avere in realtà il becco d'un quattrino...e quando i crociati reclamarono quanto promesso...
Il discorso della flotta...forse avrebbero solamente sprecato navi, la superiorità veneziana era di 10 a 1 ed anche con l'esercito a terra non era un problema, se avessero potuto intervenire il momento propizio sarebbe stato quando i crociati utilizzarono le navi per assediare le mura marittime. E probabilmente in quel frangente erano pure sprovvisti di fuoco greco, visto che nessuna fonte ne parla, e sarebbe stato l'unico modo per respingere l'assalto alle mura e vincere di fatto l'assedio.
GlaucopideSophia1
00domenica 6 giugno 2010 16:12
La colpa più grande è comunque da imputare alla classe politica, stando alle fonti i bizantini avevano sulla terra una superiorità numerica, non sfruttata perchè nessuno voleva rischiare (una sconfitta anche piccola poteva avere un risvolto negativo a livello politico), quando i crociati entrarono in città questa era già stata quasi sgomberata da un esercito più forte di loro e dai notabili,quindi non si volle difendere la città , tutti i notabili cercarono di scaricare la responsabilità su altri, un pò come fanno oggi i nostri politici davanti i problemi, ci si limita a scaricare la responsabilità ed a non risolvere il problema.
Se la caduta non fosse avenuta si sarebbe potuto realizzare questo scenario, nei succesivi 60 anni i normanni non sarebbero stati un problema , quindi ci si sarebbe occupati principalmente di bulgari e turchi, , i turchi vissero un secolo di decadenza, sconfitti in modo grave sia dalla georgia che dalla piccola nicea, con un impero ricco e potente come quello comneno non sarebbero sopravvisuti a lungo, i bulgari divennero molto forti dopo che sconfissero l' impero latino, che a quel punto aveva poche forze, contro un impero come quello di isacco anche loro sarebbero caduti , anche se erano più forti dei turchi, quindi probabilmente l' impero avrebbe riconquistato l' anatolia e probabilmente antiochia, e forse dopo ciò avrebbe puntato su aleppo, emesa e il nord della mesopotamia, non avrebbe tentato di riconquistare la palestina (era più conveniente lasciarla ai crociati) ed un eventuale riconquista dell egitto sarebbe avvenuta solo in comcomitanza con una crociata, in occidente invece è probabile che sarebbero intervenuto contro gli angiò e forse sarebbe potuto rientrare in italia.
Guaro90
00domenica 6 giugno 2010 16:17
Grazie a tutti e due per le risposte davvero esaurienti
I bizantini quindi non si aspettavano l'attacco dei crociati??? Come mai la flotta potè arrivare indisturbata e soprattutto non notata?
Da quel che ho capito L'esercito di Costantinopoli (cioè della città) era equivalente o superiore a quello crociato, quindi se fossero riusciti a mobilitare le forze dell'impero (intendo gli eserciti stanziati in Grecia) li avrebbero schiacciati come mosche giusto??
Secondo voi ci sarebbero state anche delle ripercussioni sui veneziani di tipo militare da parte di Alessio V se la battaglia avesse comportato la vittoria imperiale? Una sorta di attacco via terra (dato che la flotta veneziana era troppo forte) ai domini terrestri della repubblica marinara sarebbe stato fattibile?? Magari con l'appoggio di genova? Vedere la laguna di venezia andare a fuoco invece di Costantinopoli sarebbe stato un bel deterrente agli altri stati europei
Xostantinou
00domenica 6 giugno 2010 18:38
Non si aspettavano l'attacco principalmente perché stando alle loro informazioni i crociati erano diretti in palestina, ricordo che la decisione di fare rotta su Costantinopoli venne presa in mare dopo il sacco di Zara, non era pianificata, quindi nessuno sulla terraferma poteva esserne al corrente, al massimo avrebbero pensato che come spesso accadeva avrebbero fatto scalo a Costantinopoli per i rifornimenti ed i convenevoli di rito.
Si, si stima una forza di circa 12.000 soldati per parte, ma come ho detto a Costantinopoli erano quasi tutti cittadini armati, mentre i crociati erano tutti più o meno dei professionisti. Sicuramente se gli eserciti regolari bizantini fossero stati al corrente i crociati non ci avrebbero pensato nemmeno a sbarcare, si sarebbero trovati di fronte ad un'armata romèa almeno 5 volte più numerosa di loro ad aspettarli sulla spiaggia.
Non sarebbe stato fattibile perché non avevano la possibilità di arrivare fino a Venezia, avrebbero dovuto passare attraverso la Serbia, a loro tradizionalmente ostile, ed all'Ungheria (che all'epoca possedeva già la costa dalmata), impossibile insomma senza rischiare. No, probabilmente Venezia sarebbe rimasta impunita.
Guaro90
00domenica 6 giugno 2010 19:15
Che bastardi sti veneziani... In ogni modo immagino che dopo un'eventuale sconfitta crociata, i veneziani non sarebbero stati, come dire, ben accetti su suolo imperiale
, mi sa che un arresto in massa seguito dall'espropiazione dei beni dei Mercanti Veneti sarebbe stato il minimo
Tornando alla realtà storica perché caduta Costantinopoli gli eserciti Romei non si sono organizzati per le riconquista della capitale??
Capisco che la mancanza di una guida suprema riduca moltissimo le possibilità di organizzarsi ma a me sembra strano che gli eserciti imperiali anche solo per vendicarsi non abbiano tentato la reconquista... Non penso che tutti i generali fossero a palazzo.. o si?? Mi affido di nuovo a voi per le risposte
Xostantinou
00lunedì 7 giugno 2010 14:17
Probabilmente (come era già successo e successe in seguito) avrebbero confiscato i beni ed arrestato tutti i veneziani presenti a Costantinopoli, e molto probabilmente la folla inferocita avrebbe assaltato il quartiere veneziano cercando di linciarli...
Durante l'assedio visto l'inevitabile esito Alessio V fuggì, facendo perdere per sempre le proprie tracce, il comando venne preso dai fratelli Teodoro e Costantino della nobile famiglia dei Lascaris, che tentarono un'ultima riscossa ma vista la mala parata ritirarono tutte le forze superstiti a Nicea, fondando l'Impero di Nicea, impero che dopo due primissime sconfitte ad opera dei latini si dedicò al consolidamento ed all'ampliamento dei propri territori in Anatolia a spese dei sultani turchi, aspettando il momento propizio per riprendersi Costantinopoli.
Contemporaneamente in Epiro Michele Doukas, cugino di Isacco II e Alessio III, si proclamò Despota d'Epiro (praticamente erede al trono, visto che il Patriarca rifiutò di riconoscerlo come legittimo Basileus preferendogli i Lascaris di Nicea) e mantenne gran parte della Grecia continentale libera dal dominio crociato, anche se, vistosi rifiutata la corona imperiale dall'ex Patriarca Giovanni Camatero, decise in seguito di sottomettersi al Papa, screditando così agli occhi di tutti gli ex sudditi bizantini ogni sua possibile velleità di ascesa al trono, anche se la sua crudeltà nei confronti dei prigionieri di guerra latini gli costò la scomunica. Lo sconsiderato gioco di alleanze del Despotato permise di distrarre l'impero latino dall'avanzata dell'Impero di Nicea (nel 1261 Michele VIII Paleologo entrerà a Costantinopoli senza colpo ferire), ma una di queste alleanze gli fu fatale: si alleò con i Bulgari per estromettere latini e niceni dalla Tracia (nel 1225 Giovanni III di Nicea aveva appena strappato Adrianopoli ai latini), ma quando i Bulgari si rifiutarono di attaccare Costantinopoli nel 1230, Teodoro (fratellastro di Michele, che nel frattempo era stato spodestato ed assassinato proprio da Teodoro) attaccò gli ex-alleati bulgari, subendo una sconfitta devastante. Da quella batosta l'Epiro non si riprese più, sempre più in balia degli eventi continuò ad oscillare ora tra alleanze diplomatiche con il Basileus, i signori feudali latini limitrofi e gli Angioini di Napoli ora con disastrose guerre contro gli stessi, perdendo sempre più terreno a favore di Costantinopoli, degli Ottomani e dei Serbi. Dopo ribellioni e lotte per il trono, nel 1359 Niceforo II Orsini, ultimo despota, morì cercando di sedare una ribellione di albanesi ed il Basileus Giovanni V Paleologo annesse definitivamente il despotato all'Impero.
Negli stessi anni a Trebisonda Alessio e Davide Comneno, nipoti di Andronico I e discendenti di Davide IV Bagration di Georgia proclamarono un impero indipendente con l'appoggio del Regno di Georgia al quale erano legati per via dinastica. Fu un regno economicamente florido ma militarmente molto debole, che contava sul "divide et impera" tipico della diplomazia romèa per evitare di finire nelle mire di nemici troppo potenti. Nonostante tutto, nel luglio 1461 Maometto II assediò Trebisonda ma questa resistette ben un mese prima di capitolare, quasi quanto la grande Costantinopoli. Così cadde l'ultima città rimasta dell'Impero Cristiano dei Romani.
Riassumendo, quando cadde Costantinopoli gli esponenti delle famiglie nobili più importanti (i Doukas in Grecia, i Comneni nel Ponto, i Laskaris a Nicea) colsero l'occasione al volo per proclamarsi Basileus, ed invece di unirsi per scacciare i latini ciascuno si preoccupò di instaurare il proprio impero personale per poi puntare ad eliminare gli altri due ed ottenere la porpora imperiale.
Robert Bruce
00martedì 8 giugno 2010 11:13
si però non diamo tutta la colpa ai veneziani e ai crociati, che ne hanno parecchia, però se Alessio non fosse andato a chiedere l'aiuto per il trono imperiale, non ci sarebbe mai stato il sacco di Costantinopoli del 1204, con tutte le conseguenze che ne derivarono. Giustamente Kost alla fine del suo post ha messo in evidenza l'aspetto principale del declino dell'Impero, ossia le lotte intestine fra le famiglie più importanti per conquistarsi il trono....come il Regno Gerosolimitano che circondato ormai dai mamelucchi con un esercito potentissimo, non seppero far altro che farsi la guerra fra di loro, Templari contro Ospitalieri, Genovesi contro Venziani, guelfi contro Ghibellini, la guerra di san Saba è stato l'esempio più eclatante. Non c'è bisogno di scomodare il Vangelo per sapere che un regno diviso al suo interno è destinato a scomparire......
Xostantinou
00martedì 8 giugno 2010 12:01
Ricordiamo che l'Impero sotto il regno di Manuele I Comneno era in uno dei suoi momenti più felici, almeno fino alla battaglia di Miriocefalo del 1176. Questa seria battuta d'arresto (evitabile se Manuele non si fosse lasciato convincere da alcuni giovani generali smaniosi di venire alle mani con i turchi) precedette di poco la morte dell'anziano Basileus e precluse ogni speranza di estromettere definitivamente i turchi dall'Anatolia centrale. Alla sua morte vi fu un breve regno del suo giovanissimo figlio ma già si delineavano le future crisi, appena quindicenne Alessio II venne assassinato da un acuto e valoroso Andronico I, ma la sua spietata crudeltà gli inimicò il popolo e le sue scelte in politica estera determinarono l'invasione ungaro-normanna che comportò la perdita di Durazzo e della Dalmazia e l'assedio di Tessalonica. Venne rovesciato da Isacco II Angelo, padre di Alessio IV, e trucidato dalla folla. Isacco II era un Basileus tutto sommato incapace e venne deposto dal fratello Alessio III, ancor più disastroso. Alessio IV fu degno figlio di suo padre.
diciamo che in 28 anni si avvicendarono sul trono 7 Basileis di cui realmente validi ne possiamo elencare unicamente 2, Manuele I Comneno ed Alessio V Doukas "murzuflo". Quei 5 in mezzo furono più che sufficenti per autodistruggere l'Impero.
Robert Bruce
00martedì 8 giugno 2010 12:26
si Manuele comneno fu un grande imperatore, fra l'altro il più vicino ai crociati e criticato perchè troppo filo occidentale, anche nei costumi, ma dopo la dinastia degli Angeli fu proprio disastrosa per l'Impero......
Giulio.1985
00lunedì 30 gennaio 2012 23:30
Salve a Tutti!
Io ho letto che al tempo del sacco di Costantinopoli, l'esercito Bizantino era dominato da mercenari Latini provenienti per la maggior parte proprio dalle Repubbliche Marinare Italiane.
Quindi non si sono attaccate le truppe della Quarta Crociata perchè si temeva di possibili ritorsioni da parte dei mercenari del proprio esercito. Anzi alcune unità hanno cambiato bandiera nel momento decisivo. (mi rifereisto alle unità stanziate nel villaggio di Galata, da cui si controllava il meccanismo di chiusura/apertura del Golden Horn).
Senza dimeticarci che i quartieri Italiani a Costantinopoli erano fuori dalla giurisdizione dell'Impero d'Oriente. (se ben ricordo) Quindi La Quarta Crociata non ha avuto grande difficoltà conquistare la Città.
Spero di aver scritto considerazioni giuste, in caso constrario spero di essere corretto da voi, sono solo un appassionato di storia, non un docente.
Xostantinou
00martedì 31 gennaio 2012 11:03
Si, quello era il frutto della crescente "tagmatizzazione" dell'esercito romeo voluto dalla dinastia Comnena, la parte più importante dell'esercito era costituita da mercenari, principalmente normanni, tedeschi ed italici, i mercenari orientali (magiari, cumani, turchi) componevano quasi esclusivamente la cavalleria leggera.
Non si attaccarono gli eserciti crociati per una serie di motivi, nonostante la potenza militare imperiale avesse comunque la forza per spazzare via quell'invasione, principalmente la questione era dovuta alla lotta per il trono, Alessio IV Angelo, che aveva chiamato i crociati a Costantinopoli per prendere il potere, cercò di liberarsene in maniera incruenta, e quando vi fu l'assedio, quello vero (il secondo, comandato da Enrico Dandolo) per la conquista latina della città, Alessio V Ducas si trovò a salire al trono già prigioniero di una città sotto assedio, non aveva modo né tempo di chiamare le armate in soccorso alla capitale.
La presenza dei fondaci stranieri in città e nel Corno d'Oro fu irrilevante, infatti i crociati entrarono nel Corno solo nel primo assedio (quello per rimettere sul trono Alessio IV).
GlaucopideSophia1
00martedì 31 gennaio 2012 11:55
Beh , spesso alcuni testi confondono l' esercito romeo di questo periodo con quello del ultimo periodo paleologo .
Se guardiamo l' esercito in generale , i mercenari ne componevano un terzo , però la parola mercenario può confondere , spesso infatti viene associata alle companie mercenarie , ovvero grandi gruppi di soldati già addestrati , con armi propie ed esperienza in guerra , e soprattutto con una propia organizzazione e catena di comando , in questo caso non è così , l' impero assoldava singoli soldati o piccoli gruppi di soldati mercenari (quindi con esperienza e armi propie ) e li inquadrava in formazioni romee con mercenari di altre regioni sotto il comando di ufficiali romani , percui in un tagma potevamo trovare italiani , tedeschi , russi , turchi , arabi e chi più ne ha più ne metta , questo sistema impediva che le unità si ribellassero per fare il comodo propio , e infatti non ci furono ribellioni durante l' assedio.
Anche la questione dei quartieri , solo quello veneziano ci guadagnava , per qualche motivo noi occidentali tendiamo a vedere tutte le guerre come una lotta fra etnie , ma a costantinopoli non era così , era una città cosmopolita , come tutte le città di questo genere c' erano dei problemi , ma gli abitanti si consideravano ormai parte della città , e capivano che per mantenere la loro posizione dovevano difenderla , quindi il fatto che l' esercito invasore fosse latino non li toccava più di tanto.
In realtà la caduta è dovuta ad una incapacità nella catena di comando , i crociati vannero anche messi in difficoltà , ma molti politici romani cercavano soprattutto di salvare la faccia più che difendere la città , gli stessi crociati si stupirono di come la città gli venisse consegnata quasi senza combattere , nonostante i romani ne avessero la possibilità .
Horatio Hornblower
00martedì 31 gennaio 2012 12:14
Da quel che ho potuto notare durante i miei 800 anni di vita, ogni Impero che cade, cade perchè era destino. Spesso ci si chiede "se non fosse successo...allora come sarebbe...?".
A tutti gli imperi sorti nella storia dell'uomo, è capitato di cadere perchè i primi cedimenti vennero dal proprio interno, le cause esterne furono solo il colpo di grazia.
Tutti sanno che l'Impero Romano sarebbe caduto lo stesso, anche senza invasioni barbariche.
L'unico Impero longevo e "immortale" è quello britannico. Alle colonie inglesi la libertà è stata ceduta (salvo rare eccezioni), ma di fatto, il capo dello stato nelle nazioni del commonwealth è sempre Sua Maestà la Regina.
Xostantinou
00martedì 31 gennaio 2012 13:38
Questa cazzata te la potevi anche risparmiare :D
Horatio Hornblower
00martedì 31 gennaio 2012 13:56
ahahahahah!!
E' vero, io ho 800 anni
dak28
00martedì 31 gennaio 2012 14:20
Be anche l'europa sta cadendo adesso ma mi viene istintivo pormi una domanda
Se cade cosa succede?
Horatio Hornblower
00martedì 31 gennaio 2012 14:31
Che ne approfitterà una nazione emergente, tipo Cina o Paesi Islamici...
Xostantinou
00martedì 31 gennaio 2012 15:13
Innanzitutto non è vero che è destino che ogni impero sia destinato a cadere, il destino non c'entra un accidente, è una questione fisiologica di naturale evoluzione, finché una struttura sociopolitica è in grado di essere al passo con i tempi e rispondere adeguatamente alle esigenze dei suoi abitanti ed alle sfide che arrivano dall'esterno, non cadrà mai.
La caduta avviene quando quella struttura non riesce a rispondere pi in maniera adeguata.
L'impero romano è caduto il 29 maggio 1453, non nel 476 d.C. quando è venuta a mancare solo la Pars Occidentis e nemmeno completamente. L'Impero ha saputo trasformarsi ed adeguarsi alla situazione, non ovunque e non tempestivamente a volte, per questo è sopravvissuto per quasi duemila anni. L'Impero Britannico non esiste più, il Commonwealth attuale è un gruppo di Stati sovrani ed indipendenti che riconoscono un'identità storica e culturale comune, ma de facto assomigliano ad un Impero più o meno quanto ci somiglia l'Unione Europea, anzi, i paesi membri dell'UE sono molto più legati l'un l'altro ed alle istituzioni dell'UE di quanto non lo siano i paesi del Commonwealth tra loro e nei confronti della Gran Bretagna.
Tra l'altro in questi giorni la Scozia sta lottando a colpi di referendum per la propria indipendenza, e non è affatto detto che rimanga nemmeno all'interno del Commonwealth.
L'UE sta crollando perché è stata creata su dei presupposti completamente errati, e la cosa è naturale anche per i singoli Stati che sono stati creati su presupposti altrettanto errati.
Chi approfitterebbe della disgregazione dell'UE?
La domanda non è chi...la domanda è "perché si continua a fare queste domande idiote?".
Il perché è presto detto...siamo figli degli stereotipi nati dopo le guerre mondiali, in cui si vede necessaria ed imperativa la corsa alla creazione di superblocchi in grado di competere macroeconomicamente su vasta scala.
La risposta invece la sta dando questa crisi, che sta smantellando questi macrostati pervasi da questa mentalità assurda ed imperialista, mentre stati più razionali ed intelligenti stanno sopravvivendo benissimo, anzi, sono pure in crescita economica.
Comunque, siamo AMPIAMENTE OT.
Giulio.1985
00martedì 31 gennaio 2012 20:45
Per Riportare la discussione OT (anche se è sempre interessante discutere di Tutto anche quando è OT)
Vi ringrazio tutti delle risposte.
Però trovo molto strano che I Romani al tempo abbiano preferito perdere la capitale (senza la certezza di poterla riprendere in tempi brevi) e perdere il prestigio di Città fino ad allora inviolata da armate straniere, solo per evitare una sconfitta.
é proprio vero che quando ci sono grandi lotte dinastiche dentro le nazioni non si sa mai chi siano i veri nemici.
ps: mi sono venuta in mente un paio di cose per il mod visto che sto leggendo proprio in quasti giorni un libro di storia bizantina, appena lo finisco e appena capisco bene in che sezione proporle lo farò.
Il libro si chiama "La Grande Strategia dell'Impero Bizantino", lo conoscete? è una buona fonte? (scusate off-topic)
Xostantinou
00martedì 31 gennaio 2012 21:32
il libro di Luttwak?
Giulio.1985
00mercoledì 1 febbraio 2012 00:43
Si Quello! :)
Xostantinou
00mercoledì 1 febbraio 2012 01:09
Buona, anche se non perfetta...Luttwak questa volta ha attinto parecchio alle fonti dell'epoca (Strategikon, etc.) ed ha fatto una analisi molto seria e lucida del warfare bizantino...a volte tende a pensare tropo da analista del XXI° secolo invece di calarsi nei panni dell'ufficiale del VI-IX-XIII secolo, ma tutto sommato è un validissimo riassunto esplicativo della trattatistica bizantina in merito alla guerra.
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