Pdl, scoppia il caso Ciarrapico - E Fini critica Berlusconi

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Breznev
00lunedì 10 marzo 2008 14:40
"Mai rinnegato il fascismo". Diventa un caso la candidatura di Giuseppe Ciarrapico nel Pdl. L'imprenditore, in un'intervista a Repubblica, non ha nascosto le sue note simpatie per Mussolini. Parole che hanno provocato dure reazioni, nel Pd ma anche nel Pdl. Pesante quella di Gianfranco Fini, a cui Ciarrapico aveva rivolto sprezzanti critiche: "Ho già detto quello che dovevo dire a suo tempo (un riferimento indiretto a quando il leader di An definì il fascismo "il male assoluto", ndr)", per poi scaricare la scelta su Forza Italia: "Fosse dipeso da noi...". E dura è anche la reazione di Fiamma Nierenstein: "Ho visto il coraggio di Fini che andava a chiedere scusa a Gerusalemme, ma io sono antifascista e non sono compatibile con nessuno che non dica di rinnegare il fascismo".

Anche la reazione del Pd chiama direttamente in causa Berlusconi: "Visto che Ciarrapico non rinnega il fascismo, il Cavaliere rinnegherà la candidatura di Ciarrapico? - si chiede il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, candidato nel Lazio - Un partito che si richiama alla parola libertà non può portare in Senato un convinto sostenitore della dittatura fascista".

E in effetti le parole di Ciarrapico lasciano poco spazio al dubbio. "Il fascismo mi ha dato sofferenze e gioie. Mai rinnegato, mai confuso, mai intorpidita la mente da pensieri sconclusionati e antistorici" si legge nell'intervista a Repubblica. Ed ancora, a proposito delle foto di Mussolini che campeggiano in alcune redazione di giornali editati da Ciarrapico: "E' bellissimo, c'è ovunque".

"E' la scoperta dell'acqua calda: i fascisti ci sono ancora e trovano ospitalita' li' dove non dovrebbero trovarla" taglia corto Victor Magiar, scrittore ed esponente delle comunita' ebraiche italiane. Storia nota le simpatie dell'imprenditore per il Ventennio. A ricordarle ci pensa Vincenzo Cerami scrittore, autore e responsabile Cultura del Pd: "Non va dimenticato che Ciarrapico, oltre a stare scrivendo la biografia di Starace, come lui stesso rivendica nell'intervista, ha pubblicato anni fa come editore l'opera omnia di Mussolini. Questa è la cultura del Partito del Popolo della Libertà".

E proprio sulla deriva a destra del Pdl torna a insistere il vicesegretario del Pd Dario Franceschini: "Berlusconi ha riempito le sue liste di ogni cosa: prima Fini, la Mussolini e poi Ciarrapico, che si è detto orgoglioso di essere fascista. Penso che i moderati e le persone per bene faranno fatica ad accettare questo spostamento a destra irreversibile e inarrestabile da parte del Pdl".

Mentre Alfredo Reichlin, dirigente del Pd, che ha presieduto la commissione per il manifesto dei valori del Pd, sottolinea il ruolo deciso della memoria "su ciò che il fascismo ha significato per il nostro paese. E' un messaggio che è necessario arrivi soprattutto ai più giovani, affinchè esternazioni come quelle di Ciarrapico non passino come nulla fosse".

(10 marzo 2008)
(Repubblica.it)


BRESCIAGGHER
00lunedì 10 marzo 2008 17:37
E' la dimostrazione che le candidature vengono fatte sempre e comunque alla cazzo
Bag End
00martedì 11 marzo 2008 12:27
Spero che perdano un po' di voti [SM=x278673]!
Lux-86
00martedì 11 marzo 2008 12:59
berlusconi è più fascista del boia [SM=x278631]
Suppiluliumas
00martedì 11 marzo 2008 15:17
Che schifo che circoli ancora certa gente.
luc@s87
00martedì 11 marzo 2008 15:46
Il boia dovrebbe avere almeno la decenza di tacere.
Breznev
00mercoledì 12 marzo 2008 17:44
15:20 Ciarrapico: "Mai detto 'Fini è uno sguattero'. Lo rispetto"
Ciarrapico smentisce le affermazioni riportate oggi da Repubblica: "Mai detto 'Fini è uno sguattero'". E si dice "pronto a chiarire ogni equivoco" con il leader di An: "Siamo nella stessa battaglia per vincere", afferma l'imprenditore ciociaro. Che aggiunge: "Lo rispetto come uomo e come politico e non dimentico che arrivò al 'Secolo d'Italia' quando ne ero editore, e iniziò la sua carriera politica con Giorgio Almirante"

15:33 Ciarrapico, Fini: "Con smentita vicenda chiusa"
Quella di Ciarrapico "è una vicenda di cui si è parlato fin troppo. E' chiusa, soprattutto dopo la smentita di Ciarrapico a quanto gli attribuisce il quotidiano la Repubblica". Così Gianfranco Fini parla delle polemiche dopo le dichiarazioni dell'editore ciociaro. "Un bel tacer non fu mai scritto, ora andiamo avanti, parliamo di campagna elettorale e soprattutto di programmi".


Che coppia di schifezze...tra il ciociaro e lo schiavo non so chi sia peggio...


Hareios
00mercoledì 12 marzo 2008 20:50
[SM=x278645]
Breznev
00giovedì 13 marzo 2008 13:24
13:10 Juncker: "No ai fascisti nel Ppe"
"Tra i Popolari europei non c'è posto per i fascisti. Lo ha dichiarato il premier lussemburghese e presidente dell'eurogruppo Jean-Claude Juncker, a margine del vertice del Ppe a Bruxelles rispondendo alle domande sulla candidatura di Giuseppe Ciarrapico

[SM=x278639] [SM=x278639] [SM=x278639] [SM=x278639]


Riccardo.cuordileone
00giovedì 13 marzo 2008 20:16
Non rinnegare non vuol dire per forza sostenere un nuovo fascismo...

Anche fosse non ci sarebbe niente di male, come si presentano i comunisti si possono presentare i fascisti, l'unica obbiezione per me sarebbe il partito con cui si presenta che di fascista, purtroppo, ha ben poco...
Hareios
00giovedì 13 marzo 2008 22:05
Re:
Riccardo.cuordileone, 13/03/2008 20.16:

Non

Anche fosse non ci sarebbe niente di male, come si presentano i comunisti si possono presentare i fascisti



Hai risposto proprio come il berlusca; non è un complimento.


Pius Augustus
00venerdì 14 marzo 2008 10:34
Re:
Riccardo.cuordileone, 13/03/2008 20.16:

Non rinnegare non vuol dire per forza sostenere un nuovo fascismo...

Anche fosse non ci sarebbe niente di male, come si presentano i comunisti si possono presentare i fascisti, l'unica obbiezione per me sarebbe il partito con cui si presenta che di fascista, purtroppo, ha ben poco...




ma questa è la tua idea personale,però devi ricordare che questa è una repubblica fondata sull'antifascismo,non sull'anticomunismo,ed è vietata l'apologia di fascismo,non di comunismo,ergo lo scandalo alle dichiarazioni di ciarrapico.Naturalmente il partito popolare europeo,che è veramente democratico,si distanzia.
Lux-86
00venerdì 14 marzo 2008 20:37
i fascisti erano dei pagliacci dittatori, i comunisti quelli che gli hanno combattuti. morte al buonismo revisionista e alla parificazione di vittime e carnefici. questi discorsi andate a farli in romania, dove hanno un senso.
Vota DC
00venerdì 14 marzo 2008 20:41
Re: Re:
Pius Augustus, 14/03/2008 10.34:



Naturalmente il partito popolare europeo,che è veramente democratico,si distanzia.



Però ha fatto entrare il PPE composto quasi esclusivamente da ex franchisti non molto pentiti,tanto che il PNV per protesta è andato nel partito democratico europeo.

Bag End
00sabato 15 marzo 2008 15:31
Re:
Lux-86, 14/03/2008 20.37:

i fascisti erano dei pagliacci dittatori, i comunisti quelli che gli hanno combattuti. morte al buonismo revisionista e alla parificazione di vittime e carnefici. questi discorsi andate a farli in romania, dove hanno un senso.



Le vittime sono stati gli italiani democratici obbligati ad avere una tessera di partito che non volevano e quelli che hanno lottato per recuperare la libertà perduta.
Bag End
00sabato 15 marzo 2008 21:33
Un po' di notizie su Ciarra
12 marzo 2008, di Marco Travaglio
Camicia nera, fedina pure

Che sia fascista, lo dice pure lui. E sarebbe pure una cosa grave, se non fosse per la fedina penale, che è molto più nera della camicia nera. Giuseppe Ciarrapico in arte Ciarra, stando al casellario giudiziario, vanta una collezione di condanne, arresti, rinvii a giudizio, prescrizioni e processi in corso da non temere rivali. Le condanne definitive, confermate dalla Cassazione, sono quattro, per reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta alla ricettazione fallimentare, dallo sfruttamento del lavoro minorile alla truffa pluriaggravata, ma potrebbero presto aumentare: in primo grado, il camerata pregiudicato è stato di recente condannato per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni in una delle sue cliniche. Insomma il Cavaliere è stato di parola. Aveva promesso di non candidare “supposti autori di reati”: infatti candida quelli sicuri.

La carriera penale del futuro senatore del Popolo della Libertà Provvisoria inizia nel 1973, quando la Corte di Appello di Roma conferma la sentenza del Tribunale di Cassino e lo condanna per truffa aggravata e continuata ai danni di Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti. La Cassazione conferma la truffa, ne dichiara prescritta una parte e incarica la Corte d’appello di rideterminare la pena per l’altra. Nel 1974 altra condanna: il pretore di Cassino gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”, sentenza poi confermata in Cassazione. Poca roba, rispetto a quel che verrà con Tangentopoli e anche dopo. Nel marzo ’93 viene arrestato dal gip Augusta Iannini, moglie di Bruno Vespa, per lo scandalo Italsanità dal quale verrà poi assolto (condannato però il figlio): la Cassazione stabilisce che la signora Vespa l’ha incarcerato su elementi insussistenti. Aprile ’93: Di Pietro lo fa di nuovo arrestare per una stecca di 250 milioni di lire versata al segretario del Psdi Antonio Cariglia su richiesta di Andreotti. “Era vero, li diedi per arruolare Domenico Modugno alle feste dei socialdemocratici”, dirà lui anni dopo. Passa un mese e torna dentro, stavolta per un presunto miliardo alla Dc andreottiana nello scandalo delle Poste. A giugno, condanna in primo grado a 6 mesi per diffamazione: aveva affisso a Fiuggi un manifesto in cui dava a un consigliere comunale del “mentitore diffamatore mestatore”. Nel 1997 la Procura di Roma lo fa rinviare a giudizio per peculato, abuso e falso nella sua attività di re delle acque minerali: secondo il pm Maria Cordova, mentre era custode giudiziario dell’Ente Fiuggi, Ciarrapico omise di versare 20 miliardi al Comune e si appropriò di somme di denaro per spese pubblicitarie, interessi passivi e acquisto di beni capitalizzati, rinnovando il contratto di vendita dell’acqua Fiuggi a una sua società che offriva prezzi inferiori rispetto a un’altra (danneggiando il Comune, che percepiva un tot a bottiglia). Nel 1995 viene condannato con rito abbreviato per falso in bilancio delle Terme Bognanco. Ma questi processi finiscono in nulla. Nel 1998, però, arriva la prima mazzata: condanna in Cassazione a 4 anni e 6 mesi per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano. La sua “Fideico”, nel 1982, aveva ottenuto dalla Banca di Roberto Calvi e della P2 un improvviso aumento della linea di credito da 4 a 39 miliardi, restituendo solo le briciole. Nel 1999, il kappaò: altra condanna definitiva a 3 anni per il crac da 70 miliardi della società che controllava la “Casina Valadier”, il palazzetto liberty romano trasformato in ristorante. Ma il Ciarra, pur dovendo scontare 7 anni e mezzo, non finisce in carcere: grazie all’età e agli acciacchi, ottiene l’affidamento ai servizi sociali.

Intanto i processi avanzano, con qualche botta di fortuna. Nel ’99, condannato in appello per emissione di assegni, il nostro eroe è assolto in Cassazione perchè il reato è stato appena depenalizzato. Nel 2000 cade in prescrizione la condanna in primo grado per violazione della legge sulle assunzioni obbligatorie di invalidi. Nel 2001, condanna in primo grado a Perugia per abuso d’ufficio insieme al giudice fallimentare di Frosinone che nel ’93 regalò l’amministrazione controllata alla sua capogruppo “Italfin 80” in crisi nera, evitandogli il crac: reato poi estinto per prescrizione. Intanto lui s’è dato alle cliniche private. E anche in quel ramo riesce a dare lavoro alla Giustizia. Nel 2002 il Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni: insieme ad alcuni dirigenti della “Quisisana”, avrebbe imposto a una cinquantina di pazienti sottoposti a trasfusioni parcelle gonfiate per 3-400 mila lire l’una. E nel 2005 è rinviato a giudizio per ricettazione nella vecchia vicenda delle tangenti al ministero delle Poste.

Ma ci sono pure questioni recentissime, come quella che lo investe per la sua ultima vocazione: editore di giornali locali, undici “cocoperative” tra la Ciociaria e il Molise, finanziati dallo Stato. Del novembre 2007, il Ciarra è indagato a Roma per truffa ai danni di Palazzo Chigi: pare che tra il 2002 e il 2005 abbia incassato il doppio dei contributi dovuti, attestando falsamente che le società “Editoriale Ciociaria Oggi” e “Nuova Editoriale Oggi” hanno una gestione separata. In attesa di sapere come stanno le cose, il Gip gli ha sequestrato i 2,5 milioni che stavano arrivando dalla Presidenza del Consiglio. Ma ieri Berlusconi ha detto di averlo candidato per avere finalmente qualche giornale amico: tra qualche mese, se tutto va bene, Fedina Nera a Palazzo Chigi potrà entrare quando gli pare.
Veive
00domenica 16 marzo 2008 11:19
Mah....alla fine se ci sono candidati comunisti in parlamento non vedo perchè non ci possano essere candidati fascisti...

Comunque sia non mi posso esprimere su questo tizio perchè non l ho mai sentito...
Pius Augustus
00domenica 16 marzo 2008 11:50
Re: Re:

in risposta a veive mi riquoto

Pius Augustus, 14/03/2008 10.34:




ma questa è la tua idea personale,però devi ricordare che questa è una repubblica fondata sull'antifascismo,non sull'anticomunismo,ed è vietata l'apologia di fascismo,non di comunismo,ergo lo scandalo alle dichiarazioni di ciarrapico.Naturalmente il partito popolare europeo,che è veramente democratico,si distanzia.




Bag End
00domenica 16 marzo 2008 18:40
Re: Re: Re:
Pius Augustus, 16/03/2008 11.50:


in risposta a veive mi riquoto








E ti quoto pure io.
Veive, prima del tuo intervento, c'è un articolo di Travaglio che parla abbondantemente di Ciarrapico.
Dovrebbe essere sufficiente quello che c'è scritto in quell'articolo per capire che Berluskaz [SM=x278651] non poteva fare a meno di lui.
Riccardo.cuordileone
00lunedì 17 marzo 2008 19:10
Re:
Pius Augustus, 14/03/2008 10.34:


Ma questa è la tua idea personale, però devi ricordare che questa è una repubblica fondata sull'antifascismo, non sull'anticomunismo, ed è vietata l'apologia di fascismo, non di comunismo, ergo lo scandalo alle dichiarazioni di ciarrapico. Naturalmente il partito popolare europeo, che è veramente democratico, si distanzia.


Come l'antifascismo è la tua.

Il popolo non si è mai espresso a riguardo, nessun cittadino a votato per l'estromissione dei fascisti dal parlamento, tant'è che ci son sempre stati fin dai tempi del MSI.
Come nessuno ha mai votato sull'estromissione dei comunisti dal parlamento.
Tuttu fu fatto a tavolino dai burocrati vincenti sull'onda della tragedia.

La verità è che tutti dovrebbero avere il diritto alla propria rappresentazione democratica in parlamento, peccato che grazie a voi "democratici" antifascisti non è possibile o meglio, non è possibile ufficialmente.

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