Origini celtiche????

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princepsoptimus
00martedì 11 marzo 2008 15:58
Vorrei tanto che qualcuno mi spigasse quali fondamenti hanno le tanto famigerate origini celtiche che la Lega Nord rivendica?
Armilio1
00martedì 11 marzo 2008 18:36
Ora,io non sono della lega,però mi sa che si richiamano alle popolazioni pre-romane che abitavano il nord(celtiche,appunto) e che sono satae le ultime ad arrendersi a lei nella penisola...questo mi sa aggiunto alle invasione longobarde et simila...
luc@s87
00martedì 11 marzo 2008 18:51
Re:
Armilio1, 11/03/2008 18.36:

Ora,io non sono della lega,però mi sa che si richiamano alle popolazioni pre-romane che abitavano il nord(celtiche,appunto) e che sono satae le ultime ad arrendersi a lei nella penisola...questo mi sa aggiunto alle invasione longobarde et simila...




Esatto, i celti che si mischiarono ai romani con l'aggiunta dei longobardi nel VII sec. d.C.!
DarkWalker
00martedì 11 marzo 2008 18:52
In verità all'inizio la lega si richiamava quasi esclusivamente ai comuni lombardi (appunto, la Lega, Pontida, Legnano, Alberto da Giussano etc).
Adesso ogni tanto ci infila dentro un po' di celticismo vuoi perchè così fa parlare di sè, vuoi perchè i celti sono in un periodo di rivalutazione. Io pensavo che queste ascendenze fossero tutte idiozie ma (con mio dispiacere) ho dovuto ricredermi, su internet gira la mappa di uno studio che vede un gene del sangue accumunare tutti i territori abitati dai celti.
A parte un po' di floclore e scuse per fare casino a parte i geni mi sa che le anlogie si fermano qui, sopratutto calcolando il disprezzo che i celti avevano del lavoro rispetto alla guerra.
Lux-86
00martedì 11 marzo 2008 19:59
Di celtico è rimasto qualche toponimo e, come si diceva sopra, tracce nel DNA. Ma a parte questo culturalmente di celtico c'è ben poco, molto più forti son le tracce romane, longobarde e comunarde. Io ho sempre pensato che la lega si richiamasse ai celti un po' per moda e un po' per poter dar sfogo alla creatività^^
DarkWalker
00mercoledì 12 marzo 2008 10:14
Re:
Lux-86, 11/03/2008 19.59:

Di celtico è rimasto qualche toponimo e, come si diceva sopra, tracce nel DNA. Ma a parte questo culturalmente di celtico c'è ben poco, molto più forti son le tracce romane, longobarde e comunarde. Io ho sempre pensato che la lega si richiamasse ai celti un po' per moda e un po' per poter dar sfogo alla creatività^^




Sono rimaste anche un po' di feste che il cristianesimo non è riuscito a spazzare via.Qualcuno dice anche un substrato linguistico.
Mah.
In ultima analisi direi che la lega nord non ha origini celtiche,solo qualche richiamo posticcio qua e là.
princepsoptimus
00mercoledì 12 marzo 2008 15:27
Re: Re:
DarkWalker, 12/03/2008 10.14:




Sono rimaste anche un po' di feste che il cristianesimo non è riuscito a spazzare via.Qualcuno dice anche un substrato linguistico.
Mah.
In ultima analisi direi che la lega nord non ha origini celtiche,solo qualche richiamo posticcio qua e là.




Very Thanks [SM=x751601]
luc@s87
00mercoledì 12 marzo 2008 19:57
Re: Re:
DarkWalker, 12/03/2008 10.14:




Sono rimaste anche un po' di feste che il cristianesimo non è riuscito a spazzare via.Qualcuno dice anche un substrato linguistico.
Mah.
In ultima analisi direi che la lega nord non ha origini celtiche,solo qualche richiamo posticcio qua e là.




Il substrato linguistico c'è: ad esempio il dialetto romagnolo è molto simile al francese!
-Kaname-chan
00mercoledì 12 marzo 2008 23:09
Re: Re: Re:
luc@s87, 12/03/2008 19.57:




Il substrato linguistico c'è: ad esempio il dialetto romagnolo è molto simile al francese!



Si infatti si chiamano dialetti "galloitalici" quelli del nord, però che sia origine celtica o germanica non saprei dirlo. Il francese è stato influenzato dal franco, nel nord c'erano i longobardi, quindi... In ogni caso pretendere di avere una qualche discendenza di sangue è folle con tutto il mescolamento che c'è stato in europa, germania compresa. In Toscana e in provincia di Viterbo e fin quasi alle porte di Roma è stato trovato il DNA etrusco negli abitanti! E anche il dialetto ha il suo sostrato, anche se all'incontrario: i dialetti di questa zona hanno dato vita all'italiano che tra tutte le parlate neolatine, compresi i dialetti del nord e del sud del nostro paese, è la più simile alla lingua madre. Il fatto è che i poveri etruschi dovettero imparare una lingua indoeuropea mentre loro non erano indoeuropei e quindi appresero il latino meglio degli altri che parlavano invece lingue più o meno simili. Quindi il "sostrato" cioè la lingua non indoeuropea ha fatto si che noi si apprendesse meglio il latino, l'unica traccia dell'etrusco forse sono le aspirate toscane (nel Lazio settentrionale non ci sono se non in alcuni paesi vicino al lago di Bolsena). Io almeno la sapevo così la nostra storia linguistica [SM=x751545]
Riccardo.cuordileone
00giovedì 13 marzo 2008 18:49
Re:
princepsoptimus, 11/03/2008 15.58:

Vorrei tanto che qualcuno mi spigasse quali fondamenti hanno le tanto famigerate origini celtiche che la Lega Nord rivendica?


Come ti hanno già spiegato i fondamenti sono puramente storici, culturalmente i celti allo lasciato poco, forse socialmente hanno lasciato qualcosa di più, ma cmq mi sembra stupido rivendicare origini così antiche...

Sopratutto se la cultura a cui ci si rifà era inferiore... e ha pure perso contro i romani... come la Lega dall'altronde.


princepsoptimus
00giovedì 13 marzo 2008 19:48
Re: Re:
Riccardo.cuordileone, 13/03/2008 18.49:


Come ti hanno già spiegato i fondamenti sono puramente storici, culturalmente i celti allo lasciato poco, forse socialmente hanno lasciato qualcosa di più, ma cmq mi sembra stupido rivendicare origini così antiche...

Sopratutto se la cultura a cui ci si rifà era inferiore... e ha pure perso contro i romani... come la Lega dall'altronde.






Quoto [SM=x751532]
Caio Logero
00martedì 18 marzo 2008 12:37
Insomma... è un'idiozia... è ovvio che dove i popoli si stanziano qualcosa la lasciano, ma diavolo.... riflettiamo un pò!

L'Italia settentrionale è stato crocevia di invasioni su invasioni: prima ci abitavano i popoli dell'età del bronzo, vedi liguri e veneti...
Un giorno scendono dalle lande del nord dei tipi antipatici: uno di loro gli ha detto che laggiù c'é tanto da mangiucchiare, si chiamano celti e massacrano un pò tutti, alla fine però si stanziano lì. Un certo Brenno, un pò più ladro di tutti, non è contento e scende più giù, finché, ammazzando qualche grasso etrusco qua e là, non giunge ad un grosso villaggio di nome Roma e lo mette a sacco.

Passano gli anni e continueranno a litigare con i vicini etruschi, mettendoli sempre sotto il tallone, forgiando metalli e tutto quanto.
Poi ad un certo punto da sud vengono gli eredi incazzati degli abitanti di quel vilaggio messo a sacco: si chiamano Romani e li sottometteranno tutti.
Ed eccolo che escono dalla barbarie: ricchezze, lussi, leggi, tra civiltà e corruzione, quel popolo divenne più romano di quanto si possa pensare. Neanche troppo tempo passa che Mediolanum diverrà pure capitale, e poi Ravenna.
Frattanto l'immigrazione e l'emigrazione cambiano i volti ed i delinamenti: romani, latini, etruschi, celti, umbri ed altri italici si immischiano e mescolano come in una pozione, mentre da fuori giungono grandi masse di altre popolazioni, come gli illiri.

Tutto ciò per un certo periodo: poi arrivano un pò di odore fetido, masse di cavalli, tipetti biondi dalle lunghe trecce, pieni di lentiggini... i barbari, insomma.
In due secoli di invasioni ridurranno quell'Italia Settentrionale un deserto: le città verranno quasi tutte spianate al suolo, gli abitanti massacrati, le campagne ridotte in cenere.
Per la pietà un'eterna nebbia perfino coprirà quei territori, e niente, se non boschi e selvaticume ci crescerà per secoli.
A quel punto ciò che restava della popolazione definibile "romana" (ossia quel crogiolo di sangue e DNA di tanti popoli lì compressi) è difficilmente stimabile. Ma quelle regioni erano sicuramente sottopopolate.

Ad un certo punto giungono sciri, eruli ed altri ancora: sono migliaia e vogliono la terra promessa. Oreste si rifiuta, allora Odoacre, il capo di quei barbari, gli taglia la testa. E la terra se la prendono lo stesso, solo che stavolta finisce l'Impero Romano.
Neanche qualche decennio, che questi si sono mescolati ai vinti: l'esercito di Odoacre contro Teodorico sarà composto da italici e barbari mescolati... e naturalmente andrà subito in rotta contro le truppe ostrogote: gli ozi da Capua avrà imbastardito pure loro!

Ecco gli ostrogoti, che come già i loro cugini visigoti, in Italia ci vengono sì, ma per venirsi a seppellire: si mescoleranno così bene, che li troviamo ovunque a comandare qua e là. Ravenna, capitale di tutti, diverrà capitale anche loro. A Roma ci resterà il Papa, un vescovo con arie di superiorità che tresca con Costantinopoli.
Ed alla fine i bizantini arrivano davvero: nei loro eserciti troviamo i greci sì, ma anche anatoli, illiricani, africani e perfino gli unni. Ed anche loro aggiungeranno sangue su sangue, anche se fino a là sopra non ci giungono tanto in fretta.

Cosa viene dopo? Ma certo, i brutti, antipici, Longobardi. Se l'Italia era ancora una terra imperiale, dopo loro sarà una terra cimiteriale. Come hanno fatto loro, non ha fatto nessuno: loro hanno distrutto ciò che restava degli edifici e sopratutto del sangue originario. Quindi, penso, che il sangue celta già di lì dovrebbe essere divenuto una percentuale assai scarsa.

Cosa accadrà dopo? Ma dai, lo sappiamo benissimo.... verranno di tutti: innanzitutto i longobardi diventeranno parte integrante di tutta la penisola, sopratutto al settentrione, basta fare caso che tutti i nomi di nobile saranno longobardi fino all'anno mille; poi caleranno i franchi che si installeranno e fonderanno in gran numero, e col tempo vedremo anche i germani di Ottone e del Barbarossa.

Andando nell'epoca moderna caleranno pure, numerosi, francesi e spagnoli. E sì, Italia terra di conquista. E nel suo settentrione ne ha vissute di belle e brutte.

Ora vi chiedo: sicuri della celticità della lega nord dopo duemila anni e mezzo?

Io direi di no.

(oddio vi ho annoiato da morire)
Armilio1
00martedì 18 marzo 2008 13:09
Re:
Caio Logero, 18/03/2008 12.37:

Insomma... è un'idiozia... è ovvio che dove i popoli si stanziano qualcosa la lasciano, ma diavolo.... riflettiamo un pò!

L'Italia settentrionale è stato crocevia di invasioni su invasioni: prima ci abitavano i popoli dell'età del bronzo, vedi liguri e veneti...
Un giorno scendono dalle lande del nord dei tipi antipatici: uno di loro gli ha detto che laggiù c'é tanto da mangiucchiare, si chiamano celti e massacrano un pò tutti, alla fine però si stanziano lì. Un certo Brenno, un pò più ladro di tutti, non è contento e scende più giù, finché, ammazzando qualche grasso etrusco qua e là, non giunge ad un grosso villaggio di nome Roma e lo mette a sacco.

Passano gli anni e continueranno a litigare con i vicini etruschi, mettendoli sempre sotto il tallone, forgiando metalli e tutto quanto.
Poi ad un certo punto da sud vengono gli eredi incazzati degli abitanti di quel vilaggio messo a sacco: si chiamano Romani e li sottometteranno tutti.
Ed eccolo che escono dalla barbarie: ricchezze, lussi, leggi, tra civiltà e corruzione, quel popolo divenne più romano di quanto si possa pensare. Neanche troppo tempo passa che Mediolanum diverrà pure capitale, e poi Ravenna.
Frattanto l'immigrazione e l'emigrazione cambiano i volti ed i delinamenti: romani, latini, etruschi, celti, umbri ed altri italici si immischiano e mescolano come in una pozione, mentre da fuori giungono grandi masse di altre popolazioni, come gli illiri.

Tutto ciò per un certo periodo: poi arrivano un pò di odore fetido, masse di cavalli, tipetti biondi dalle lunghe trecce, pieni di lentiggini... i barbari, insomma.
In due secoli di invasioni ridurranno quell'Italia Settentrionale un deserto: le città verranno quasi tutte spianate al suolo, gli abitanti massacrati, le campagne ridotte in cenere.
Per la pietà un'eterna nebbia perfino coprirà quei territori, e niente, se non boschi e selvaticume ci crescerà per secoli.
A quel punto ciò che restava della popolazione definibile "romana" (ossia quel crogiolo di sangue e DNA di tanti popoli lì compressi) è difficilmente stimabile. Ma quelle regioni erano sicuramente sottopopolate.

Ad un certo punto giungono sciri, eruli ed altri ancora: sono migliaia e vogliono la terra promessa. Oreste si rifiuta, allora Odoacre, il capo di quei barbari, gli taglia la testa. E la terra se la prendono lo stesso, solo che stavolta finisce l'Impero Romano.
Neanche qualche decennio, che questi si sono mescolati ai vinti: l'esercito di Odoacre contro Teodorico sarà composto da italici e barbari mescolati... e naturalmente andrà subito in rotta contro le truppe ostrogote: gli ozi da Capua avrà imbastardito pure loro!

Ecco gli ostrogoti, che come già i loro cugini visigoti, in Italia ci vengono sì, ma per venirsi a seppellire: si mescoleranno così bene, che li troviamo ovunque a comandare qua e là. Ravenna, capitale di tutti, diverrà capitale anche loro. A Roma ci resterà il Papa, un vescovo con arie di superiorità che tresca con Costantinopoli.
Ed alla fine i bizantini arrivano davvero: nei loro eserciti troviamo i greci sì, ma anche anatoli, illiricani, africani e perfino gli unni. Ed anche loro aggiungeranno sangue su sangue, anche se fino a là sopra non ci giungono tanto in fretta.

Cosa viene dopo? Ma certo, i brutti, antipici, Longobardi. Se l'Italia era ancora una terra imperiale, dopo loro sarà una terra cimiteriale. Come hanno fatto loro, non ha fatto nessuno: loro hanno distrutto ciò che restava degli edifici e sopratutto del sangue originario. Quindi, penso, che il sangue celta già di lì dovrebbe essere divenuto una percentuale assai scarsa.

Cosa accadrà dopo? Ma dai, lo sappiamo benissimo.... verranno di tutti: innanzitutto i longobardi diventeranno parte integrante di tutta la penisola, sopratutto al settentrione, basta fare caso che tutti i nomi di nobile saranno longobardi fino all'anno mille; poi caleranno i franchi che si installeranno e fonderanno in gran numero, e col tempo vedremo anche i germani di Ottone e del Barbarossa.

Andando nell'epoca moderna caleranno pure, numerosi, francesi e spagnoli. E sì, Italia terra di conquista. E nel suo settentrione ne ha vissute di belle e brutte.

Ora vi chiedo: sicuri della celticità della lega nord dopo duemila anni e mezzo?

Io direi di no.

(oddio vi ho annoiato da morire)



No non ci hai annoiato,ed hai ragione...anche se è inquantficabile quanto sangue romano o quanto sangue longobardo ci è rimasto...sicuramente abbiamo più sangue barbaro del sud,per lungo tempo sotto i bizantini,e per qualche periodo sotto gli arabi.Ma il discorso è complesso,per esempio si sa che gli ostrogoti non si mischiarono molto,erano più un esercito invasore di scarso numero in confronto alla popolazione.Idem,per esempio,i normanni che presero il sud d'Italia:dominavano,ma non potevano "inquinare" molto il sangue di quelli del posto,perchè poi alla fine erano pochi...solo i longobardi si può dire si siano mischiati un pochettino nel nord dopo l'era romana,perchè poi franchi,spagnoli e francesi ci rimasero sempre come occupatori...diciamo che il sangue romano(che era quello che poteva contenere il sangue celta) è diminuito più che per il melting pot di popoli per lo sterminio che sopratutto la guerra greco-gotica(tra bizantini e goti) ha portato...al termine,roma aveva solo 20.000 abitanti...e le pecore pascolavano tra i fori...


DarkWalker
00martedì 18 marzo 2008 14:06
Re:
Ma chi dice che la lega ha origni celtiche?Magari fa qualche richiamo qua e là, per il resto non c'è traccia di celtismo nè nei suoi programmi nè nel suo background
Armilio1
00martedì 18 marzo 2008 14:14
Re: Re:
DarkWalker, 18/03/2008 14.06:

Ma chi dice che la lega ha origni celtiche?Magari fa qualche richiamo qua e là, per il resto non c'è traccia di celtismo nè nei suoi programmi nè nel suo background




Si ma richiama molto,almeno negli ultimi tempi...appogiano per esempio tutte quelle feste celtiche che stanno proliferando qui al nord...

princepsoptimus
00martedì 18 marzo 2008 14:42
Re: Re:
DarkWalker, 18/03/2008 14.06:

Ma chi dice che la lega ha origni celtiche?Magari fa qualche richiamo qua e là, per il resto non c'è traccia di celtismo nè nei suoi programmi nè nel suo background





L'immagine stampata su questo forum della lega da dove deriva?
Armilio1
00martedì 18 marzo 2008 15:29
Re: Re: Re:
princepsoptimus, 18/03/2008 14.42:





L'immagine stampata su questo forum della lega da dove deriva?



Se ti riferisci al fatto storico,credo che sia la battaglia di Legnano,con in primo piano Alberto da Giussano,comandante della compagnia della morte,che mi sembra sia un eroe dei leghisti...

it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Legnano

it.wikipedia.org/wiki/Alberto_da_Giussano



princepsoptimus
00martedì 18 marzo 2008 16:42
Re: Re: Re: Re:
Armilio1, 18/03/2008 15.29:



Se ti riferisci al fatto storico,credo che sia la battaglia di Legnano,con in primo piano Alberto da Giussano,comandante della compagnia della morte,che mi sembra sia un eroe dei leghisti...

it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Legnano

it.wikipedia.org/wiki/Alberto_da_Giussano







Thanks [SM=x751525]
Riccardo.cuordileone
00martedì 18 marzo 2008 18:33
Ovviamente nessun popolo attuale è etnicamente puro, però sicuramente i celti hanno lasciato qualcosa agli attuali "padani", però da qui ad indolatrarne la cultura...

Lo stesso discorso però vale per i centristi romani o i meridionali greci...
Caio Logero
00sabato 22 marzo 2008 16:10
Re:
Riccardo.cuordileone, 18/03/2008 18.33:

Ovviamente nessun popolo attuale è etnicamente puro, però sicuramente i celti hanno lasciato qualcosa agli attuali "padani", però da qui ad indolatrarne la cultura...

Lo stesso discorso però vale per i centristi romani o i meridionali greci...



Molto, molto poco, quasi nulla. A mio giudizio altri sono stati i fattori fondamentali perché una diversificazione decisiva è avvenuta solo in epoca medioevale, anzi ardisco dire anche dopo il medioevo.
Poi ci sono alcune caratteristiche affermatesi con la disgregazione dell'impero romano, ma sono curiosità più da intellettuali che altro.
Ace Ventura
00domenica 30 marzo 2008 13:59
Re: Re:
DarkWalker, 12/03/2008 10.14:




Sono rimaste anche un po' di feste che il cristianesimo non è riuscito a spazzare via.Qualcuno dice anche un substrato linguistico.
Mah.
In ultima analisi direi che la lega nord non ha origini celtiche,solo qualche richiamo posticcio qua e là.




a sorpresa molte feste di origine celtica ce le abbiamo in sardegna, unitamente a quelle greche :D
Faroaldo
00martedì 9 febbraio 2010 22:26
Origini celtiche
[POSTQUOTE][QUOTE:79472319=princepsoptimus, 11/03/2008 15.58]Vorrei tanto che qualcuno mi spigasse quali fondamenti hanno le tanto famigerate origini celtiche che la Lega Nord rivendica?[/QUOTE][/POSTQUOTE]

I fondamenti sono nel DNA, nella lingua, nella toponomastica, nel folklore, nella mentalita'.

Gli studi di genetica delle popolazioni hanno stabilito che la principale componente genetica dell'Italia settentrionale e' quella celtica e l'Italia settentrionale (assieme a quella centrale) sono geneticamente legate al centro Europa, per via celtica e preceltica, mentre l'Italia meridionale e' legata al sud Europa.

Le lingue locali padane non sono dialetti dell'Italiano, come erroneamente spesso si afferma, ma appartengono al gruppo linguistico gallo-romanzo cisalpino e sono parenti di lingue come il Francese. Tali lingue derivano dal Latino parlato da individui la cui lingua madre era il Gallico, e cio' emerge soprattutto dalla fonetica, ma anche da parte della sintassi e del vocabolario. Fa parziale eccezione il Veneto, che comunque possiede anch'esso alcune caratteristiche galloromanze (anche i Veneti furono celtizzati).

La densita' di toponimi di origine celtica in Italia settentrionale (e specialmente in Lombardia) e' superiore a quella della stessa Francia. Basti solo pensare ai toponimi in ago, aco, igo, ico, ate, asco.

Poi si entra in un territorio piu' difficile, nel quale bisogna mouverso con prudenza, ma comunque gia Costantino Nigra, nell'Ottocento, aveva fatto notare come il modo di cantare tradizionale padano avesse legami stretti con quello delle nazioni celtiche centroeuropee. Quale affinita' etnica esiste tra una canzone napoletana e un canto degli alpini?

Infine vi e' la mentalita'. E' indubbio che in Italia settentrionale, centrale, meridionale vi siano tre mentalita' diverse, sebbene articolate al loro interno. E se si paragona la mentalita' celtica, come descritta dagli autori classici, con quella dell'Italia settentrionale, le similitudini balzano subito all'occhio.

Pius Augustus
00mercoledì 10 febbraio 2010 13:48
veramente io avevo letto di ricerche che mostravano come geneticamente gli italiani dal nord al sud fossero tutti piuttosto simili a come erano al tempo dell'impero romano, ovvero di ceppo latino.
Quanto alla cultura celtica, dove sarebbero le somiglianze oltre ai nomi dei paeselli? i celti avevano più etica del lavoro? ^^
DarkWalker
00mercoledì 10 febbraio 2010 14:10
Re: Origini celtiche
Faroaldo, 09/02/2010 22.26:



I fondamenti sono nel DNA, nella lingua, nella toponomastica, nel folklore, nella mentalita'.

Gli studi di genetica delle popolazioni hanno stabilito che la principale componente genetica dell'Italia settentrionale e' quella celtica e l'Italia settentrionale (assieme a quella centrale) sono geneticamente legate al centro Europa, per via celtica e preceltica, mentre l'Italia meridionale e' legata al sud Europa.

Le lingue locali padane non sono dialetti dell'Italiano, come erroneamente spesso si afferma, ma appartengono al gruppo linguistico gallo-romanzo cisalpino e sono parenti di lingue come il Francese. Tali lingue derivano dal Latino parlato da individui la cui lingua madre era il Gallico, e cio' emerge soprattutto dalla fonetica, ma anche da parte della sintassi e del vocabolario. Fa parziale eccezione il Veneto, che comunque possiede anch'esso alcune caratteristiche galloromanze (anche i Veneti furono celtizzati).

La densita' di toponimi di origine celtica in Italia settentrionale (e specialmente in Lombardia) e' superiore a quella della stessa Francia. Basti solo pensare ai toponimi in ago, aco, igo, ico, ate, asco.

Poi si entra in un territorio piu' difficile, nel quale bisogna mouverso con prudenza, ma comunque gia Costantino Nigra, nell'Ottocento, aveva fatto notare come il modo di cantare tradizionale padano avesse legami stretti con quello delle nazioni celtiche centroeuropee. Quale affinita' etnica esiste tra una canzone napoletana e un canto degli alpini?

Infine vi e' la mentalita'. E' indubbio che in Italia settentrionale, centrale, meridionale vi siano tre mentalita' diverse, sebbene articolate al loro interno. E se si paragona la mentalita' celtica, come descritta dagli autori classici, con quella dell'Italia settentrionale, le similitudini balzano subito all'occhio.





quante bestialità! A parte l'interessante categoria di "sud europa",genetico per di più, che a questo punto mi chiedo cosa comprenda visto che nella penisola iberica c'erano i celti o cmq gli iberici, nei balcani ci sono gli slavi...praticamente rimane solo il sud italia e forse la grecia ^^
Vabeh, detto questo, le lingue cd galloromanze sono lingue neolatine, l'influsso gallico è semmai una sfumatura: la lingua deriva dal latino.
Ne si capisce cosa c'entrino i toponimi e tanto meno il paragone con la Francia. In ogni caso, sono nomi propri, assorbiti dal latino.
Ma la roba più grossa arriva in fondo, i celti erano descritti come un popolo pigro, diviso in caste, teocratico, facile al disfattismo e nemmeno robusto fisicamente. Per niente lavoratore visto che delegava tutto ai servi e viveva di guerra e di conquista. Insomma una società aristocratica, per niente produttiva. Fortunatamente la malerba celtica è stata efficacemente sradicata dai romani e anzi il nord italia si è rivelato assai pronto ad assorbire la nuova cultura e farla propria. Dopo il crollo dell'impero i caratteri distintivi l'eredità romana è stata raccolta sopratutto dai comuni centro-settentrionali
-Giona-
00mercoledì 10 febbraio 2010 15:48
Re:
Pius Augustus, 10/02/2010 13.48:

veramente io avevo letto di ricerche che mostravano come geneticamente gli italiani dal nord al sud fossero tutti piuttosto simili a come erano al tempo dell'impero romano, ovvero di ceppo latino.
Quanto alla cultura celtica, dove sarebbero le somiglianze oltre ai nomi dei paeselli? i celti avevano più etica del lavoro? ^^


Uh uh uh... la "razza italica" di fascista memoria! A parte gli scherzi, i profili genetici di indivisui appartenenti a popolazioni anche molto lontane geograficamente (e dall'aspetto fisico diverso) risultano essere comunque assai simili, segno che i diversi tratti somatici sono determinati da porzioni minime del DNA. Questo è il motivo per cui molti genetisti sostengono che il concetto di "razza" sia fuorviante.

Riguardo all'«influenza celtica» sui comportamenti sociali degli italiani del nord, ho trovato un'opinione di Enrico Ferri (1856-1929) riportata in un articolo di Marcello Veneziani di qualche anno fa: www.eleaml.org/sud/borbone/veneziani_tribunale.html

Faroaldo
00mercoledì 10 febbraio 2010 20:04
Quanta carne al fuoco I parte

Non mi sembra di aver scritto alcuna bestialita', e per di piu' ho usato un linguaggio pacato, in questo non imitato da chi mi ha risposto. Ad ogni modo:

- Geneticamente il sud Europa risulta composto da Italia meridionale, Grecia e Turchia Europea, con qualche propaggine nei Balcani. La Penisola Iberica, come la Padania, appartengono geneticamente all'Europa centrale, come e' giusto sia, visto il retaggio celtico. A parte questa precisazione, quale sarebbe la bestialita' da me detta?

- Per quanto riguarda la lingua, e' chiaro che il Celtico agisce come lingua di sostrato nelle parlate galloromanze. Siccome questo l'ho chiaramente detto, dove sarebbe la bestialita'? Il paragone con la Francia c'entra, eccome. Infatti tutti sono concordi nel ritenere la Francia un paese di origine celtica: allora la stessa qualifica spetta alla Padania. Mi sembra del tutto scontato e lineare, date le premesse.

- Stesso discorso vale per la toponomastica. Anche in questo settore i Padani sono tanto Celti quanto i Francesi. Nella letteratura archeologica il patrimonio di toponomastica celtica in Padania e' definito (cito testualmente) "imponente e non ancora studiato a sufficienza". Si tratta, certo, dei paesini, ma i paesini (o paesoni, o quartieri di Milano, come Linate o Assago) costituiscono la maggior parte della popolazione della Padania. E poi anche Milano ha un nome celtico, ed anche Como, Lecco, Brescia, Bergamo, Trento ecc. Non solo paesini, quindi.
Faroaldo
00mercoledì 10 febbraio 2010 20:19
Quanta carne al fuoco II parte

Vorrei poi sapere quale autore classico definisce i Celti come "pigri" e, peggio ancora, come piuttosto gracili di costituzione (fornire per cortesia autore, opera e passo o, meglio ancora, la citazione completa) ... Poi ne parliamo ...

Io so che uno dei problemi che si incontrano negli Studi Celtici (e che tutti i manuali riportano) e' che i Celti erano descritti come uomini imponenti, bianchi di carnagione e chiari di occhi e capelli. Il che non corrisponde all'aspetto fisico, ad esempio, della maggior parte dei Francesi. Probabilmente Romani e Greci hanno stereotipato razzialmente i Celti ed hanno attribuito loro caratteristiche che aveva solo una relativa minoranza. Poi possono essere stati ingannati dall'usanza dei Celti di tingersi i capelli. Infine, prima di Cesare, non si faceva distinzione tra Celti e Germani.

Paradossalmente, se fosse vero che vi sono autori che definiscono i Celti come meno "nordici" dei Germani, cio' andrebbe ad ulteriore conferma della celticita' di Padani ed Iberici.

Faroaldo
00mercoledì 10 febbraio 2010 20:34
Quanta carne al fuoco III parte

Riguardo alla mentalita' celtica, giovera' ricordare che tutte le civilta' indoeuropee in origine erano "aristocratiche", ed i Romani arcaici erano assai "aristocratici". Quando poi Roma divenne multirazziale comincio' a marcire e fini' come fini'.

Suscita poi il ridicolo l'accusare i Celti di avere schiavi. Forse che i Romani non ne avevano? Forse non li mandavano ad ammazzarsi nelle arene? Forse non svolgevano essi i lavori peggiori? Direi che il fenomeno della schiavitu' fu molto piu' importante presso i Romani che presso i Celti.

Che poi Cesare, sterminatore di Galli transalpini, ne abbia parlato male per alcuni versi (non sempre, perche' per esempio e' Cesare a parlare bene dell'erudizione dei Druidi) questo non stupisce. La storia l'hanno sempre scritta i vincitori, come ha testimoniato la stessa II Guerra Mondiale.

In realta' nella societa' celtica i re erano eletti dall'assemblea degli uomini liberi, ed uomini liberi erano anche gli agricoltori o gli artigiani. Non vi erano strutture statali vere e proprie, ma un'aggregazione "federale" di piccole comunita'. Mi sembra un modello interessante, niente affatto da disprezzare.

Del resto un patriota italiano come Giovanni Spadolini, introducendo il catalogo della mostra di palazzo Grassi sui Celti nel 1991, elogiava lo spirito di liberta' dei Celti, contrapponendolo allo statalismo di Greci e Romani.

DarkWalker
00mercoledì 10 febbraio 2010 20:48
Re: Quanta carne al fuoco I parte
Faroaldo, 10/02/2010 20.04:


Non mi sembra di aver scritto alcuna bestialita',


un parere super partes insomma



e per di piu' ho usato un linguaggio pacato, in questo non imitato da chi mi ha risposto. Ad ogni modo:


stiamo usando tutti un linguaggio pacato



- Geneticamente il sud Europa risulta composto da Italia meridionale, Grecia e Turchia Europea, con qualche propaggine nei Balcani. La Penisola Iberica, come la Padania, appartengono geneticamente all'Europa centrale, come e' giusto sia, visto il retaggio celtico. A parte questa precisazione, quale sarebbe la bestialita' da me detta?


e dove sarebbe questa mappatura genetica?
Inoltre non ha senso prendere l'europa ex celtica come quella centrale. Vengono incluse le isole britanniche ed esclusa la germania, lol.



- Per quanto riguarda la lingua, e' chiaro che il Celtico agisce come lingua di sostrato nelle parlate galloromanze. Siccome questo l'ho chiaramente detto, dove sarebbe la bestialita'?


la bestialità è duplice: la lingua non ha a che vedere con i geni ma sopratutto usi quello che è solo un sostrato per spacciarlo sostanzialmente come lingua. E' come dire che il toscano è una lingua etrusca solo perchè hanno la c aspirata


Il paragone con la Francia c'entra, eccome. Infatti tutti sono concordi nel ritenere la Francia un paese di origine celtica: allora la stessa qualifica spetta alla Padania. Mi sembra del tutto scontato e lineare, date le premesse.


la francia NON è un paese celtico. Appartiene all'Europa latina e l'uso "gallico" riguardo a quel paese è stata solo una secolare trovata pubblicitaria.E in questo sì, è proprio come la Padania L'unico paese che può ritenersi erede dei celti (e cmq assai poco) è l'Irlanda (più Bretagna, Galles, Scozia, Cornovaglia). ma ovunque la caratterizzazione celtica è diventata infinfluente



- Stesso discorso vale per la toponomastica. Anche in questo settore i Padani sono tanto Celti quanto i Francesi. Nella letteratura archeologica il patrimonio di toponomastica celtica in Padania e' definito (cito testualmente) "imponente e non ancora studiato a sufficienza". Si tratta, certo, dei paesini, ma i paesini (o paesoni, o quartieri di Milano, come Linate o Assago) costituiscono la maggior parte della popolazione della Padania. E poi anche Milano ha un nome celtico, ed anche Como, Lecco, Brescia, Bergamo, Trento ecc. Non solo paesini, quindi.


l'argomento rimane senza importanza. Si tratta di vecchi nomi celtici di origine, ma latinizzati.
DarkWalker
00mercoledì 10 febbraio 2010 20:51
Re: Quanta carne al fuoco II parte
Faroaldo, 10/02/2010 20.19:


Vorrei poi sapere quale autore classico definisce i Celti come "pigri" e, peggio ancora, come piuttosto gracili di costituzione (fornire per cortesia autore, opera e passo o, meglio ancora, la citazione completa) ... Poi ne parliamo ...

Io so che uno dei problemi che si incontrano negli Studi Celtici (e che tutti i manuali riportano) e' che i Celti erano descritti come uomini imponenti, bianchi di carnagione e chiari di occhi e capelli. Il che non corrisponde all'aspetto fisico, ad esempio, della maggior parte dei Francesi. Probabilmente Romani e Greci hanno stereotipato razzialmente i Celti ed hanno attribuito loro caratteristiche che aveva solo una relativa minoranza. Poi possono essere stati ingannati dall'usanza dei Celti di tingersi i capelli. Infine, prima di Cesare, non si faceva distinzione tra Celti e Germani.

Paradossalmente, se fosse vero che vi sono autori che definiscono i Celti come meno "nordici" dei Germani, cio' andrebbe ad ulteriore conferma della celticita' di Padani ed Iberici.




praticamente tutti quelli greci. Nei prossimi giorni andrò a controllare, se questo ti rende felice.
Nel frattempo ti do un secondo "probabilmente": le popolazioni (pre celtiche, celtiche, psot celtiche) si sono fuse. Che dici, ci sta o preferisci persistere nella razza ariana celtica che ha mantenuto le sue caratteristiche in duemila anni di migrazioni e invasioni?
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