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Xelaehtgre
00venerdì 24 settembre 2004 13:20
Re:
Lega Anseatica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La fondazione della Lega Anseatica (detta anche Hansa), un'alleanza di città che per un periodo di tempo nel tardo medioevo e all'inizio dell'epoca moderna mantenne il monopolio dei commerci su gran parte dell'Europa Settentrionale e del Mar Baltico, può essere fatta risalire al XII secolo. All'incirca in questo periodo, i mercanti delle varie città iniziarono a formare società, o Hanse, con l'intenzione di commerciare con le città straniere. Queste società lavorarono per acquisire degli speciali privilegi commerciali per i loro membri. Ad esempio, i mercanti di Colonia furono in grado di convincere Enrico II d'Inghilterra a garantire loro speciali privilegi commerciali e diritti di mercato nel 1157.

Alla fine, alcune di queste città iniziarono a formare alleanze tra di loro, in forma di una rete di mutua assistenza che sarebbe diventata la Lega Anseatica. La città principale della Lega Anseatica fu Lubecca, fondata da Enrico il Leone di Sassonia nel 1159. La sua posizione sul Baltico le diede accesso ai commerci con Scandinavia e Russia, portandola in competizione diretta con gli scandinavi che avevano in precedenza controllato gran parte delle rotte commerciali del Baltico. La competizione finì a seguito di un trattato con i commercianti del Gotland. Attraverso questo trattato, i mercanti di Lubecca ottennero anche l'accesso al porto russo di Novgorod, dove costruirono uno scalo commerciale. Lubecca, che aveva avuto accesso alle aree di pesca del Baltico e del Mare del Nord, successivamente formò un'alleanza con Amburgo, un'altra città mercantile che controllava l'accesso alle rotte del sale provenienti da Lueneburg. Le città alleate furono in grado di prendere il controllo di gran parte del commercio del pesce salato. Altre alleanze simili si formarono in tutto il Sacro Romano Impero. Con il passare del tempo, la rete di alleanze crebbe fino a comprendere più di 100 città.

I coloni tedeschi costruirono numerose città anseatiche sul Baltico, come Reval (Tallinn), Riga e Dorpat (Tartu). Alcune di queste sono ancora piene di edifici e dello stile dei giorni della Lega Anseatica. La Livonia (le odierne Estonia e Lituania) ebbe il suo parlamento Anseatico (dieta) e tutte le sue principali città erano membre della Lega.

Alla fine, la capitale dell'Hansa venne spostata a Danzica, che era il principale porto per le mercanzie polacche (all'epoca tedesche) trasportate lungo la Vistola. Altre importanti città membre della Lega furono Thorn, Elbing, Koenigsberg e Cracovia.

La Lega aveva una natura fluida, ma i suoi membri condividevano alcuni tratti. In primo luogo, gran parte delle città anseatiche vennero fondate o come città indipendenti, o ottennero l'indipendenza attraverso il potere di contrattazione collettivo della Lega. L'indipendenza era comunque limitata; significava che le città dovevano lealtà diretta al rispettivo Imperatore, senza alcun legame intermedio alla nobiltà locale. Un'altra similitudine consisteva nel fatto che le città erano tutte collocate in posizione strategica lungo le rotte commerciali. Infatti, al vertice del loro potere, i mercanti della Lega Anseatica erano talvolta in grado di usare il loro potere economico (e in alcuni casi anche la loro forza militare - le rotte commerciali necessitavano di protezione, le navi della Lega erano bene armate) per influenzare la politica imperiale. La Lega esercitò il suo potere anche all'estero: tra il 1368 e il 1370, le navi della Lega combatterono contro i danesi, e costrisero il Re di Danimarca a garantire alla Lega il 15% dei profitti provenienti dai commerci danesi (Trattato di Stralsund).

Le rotte commerciali esclusive vennero spesso ottenute a caro prezzo. In molte città straniere, i mercanti dell'Hansa erano confinati in determinate aree di commercio e nei loro scali commerciali. Gli era concesso raramente, se non mai, di interagire con gli abitanti del luogo, ad eccezione che per motivi legati alle contrattazioni. Inoltre, il potere della Lega Anseatica era invidiato da molti, sia nobili sia mercanti. L'esistenza stessa della Lega e dei suoi privilegi e monopoli creò tensioni economiche e sociali che spesso si tramutarono in una forma di rivalità strisciante tra i membri della Lega. Per la fine del XVI secolo, la Lega implose e fu incapace di gestire le lotte intestine, i cambiamenti socio-politici che accompagnarono la Riforma, l'emergere dei mercanti olandesi e inglesi e le incursioni dei Turchi Ottomani sulle rotte commerciali e sull'Impero stesso.

Nonostante la sua scomparsa, diverse città ancora mantengono collegamenti con la Lega Anseatica. Anche nel XXI secolo le città di Deventer, Kampen, Zutphen, Lubecca, Amburgo, Brema, Rostock, Wismar, Stralsund, Greifswald e Anklam si denominano Città Anseatiche. Per Lubecca in particolare, questo legame anacronistico ad un glorioso passato rimase di particolare importanza nella seconda metà del XX secolo. Lubecca fu anche, come molte altre città, una "Libera città Anseatica", come è ancora ad esempio Brema. Questo privilegio venne rimosso dal Partito Nazista dopo che il Senato della Città Anseatica non permise ad Adolf Hitler di parlare a Lubecca durante la campagna elettorale. Hitler tenne il discorso a Bad Schwartau, un piccolo villaggio alla periferia di Lubecca. In seguito si riferì a Lubecca come a "quella piccola città vicino a Bad Schwartau"

[Modificato da Papen82 02/07/2006 16.39]

Xelaehtgre
00venerdì 8 ottobre 2004 17:21
da informagiovani-italia.com:

LA LEGA ANSEATICA

Tra i grandi miti del mare, tra le grandi potenze che devono tra l'altro le proprie fortune alla propria capacità di navigare e di sfruttare a dovere le risorse che offriva il mare e la sua navigazione, un ruolo di primissimo piano è quello rappresentato dalle città della cosiddetta Lega Anseatica, la cui capitale è stata a lungo la tedesca Lubecca, città peraltro bellissima e dichiarata non a caso Patrimonio Universale dell'Unesco.

Le altre città che si strinsero ad essa realizzando una totale integrazione dei commerci tra le regioni del Nord Europa, fino al Mare del Nord e al Baltico, nonché fino ai Paesi Bassi e alle Fiandre sono le non meno note Amburgo, Brema, Rostock, Stettino, Danzica, Cracovia e Riga. La loro azione commerciale si mosse principalmente sul mare e lungo due direttrici: quella che lungo i mari del nord avrebbe condotto fino a Novgorod, la norvegese Oslo e la teutonica Augusta. Quella che invece - anche attraverso le acque interne - conduceva beni, mercanti e merci fin nel cuore dell'Europa ed a sud-est, a Costantinopoli e al vecchio Impero d'Oriente commerciando in cereali, pesce essiccato, vino e pellicce ed approfittando infine di quell'autonomia politico-istituzionale garantita a tutti i grandi centri commerciali sorti lungo le foci di Elba, Oder, Weser e Vistola.

Emblematica a questo proposito la storia di Amburgo che era nata lungo un affluente dell'Elba, l'Alster, forse fin dal VIII secolo. Sulla sua sponda ("ham" in sassone antico) sorse il primo insediamento. Verso il 950 fu qui edificato Hammaburg. Nel XII secolo l'Elba assunse maggiore importanza. Il commercio nell'area nordeuropea si sviluppò rapidamente. Nel 1189 Amburgo ricevette dall'imperatore Barbarossa il privilegio di esigere dazio sull'Elba e divenne allora Libera Città Imperiale fino a diventare il più importante porto della Lega sul mare del Nord e servì come luogo di trasbordo di cereali, stoffa, pellicce, aringhe, spezie, legno e metalli. Amburgo come tale diventò famosa grazie al suo più importante articolo di esportazione: la birra. Dopo la scoperta dell'America e della via marittima verso l'Asia, Amburgo divenne a partire dal 1550 uno dei più importanti porti di importazione d'Europa.

[SM=x329166]
Xelaehtgre
00mercoledì 17 novembre 2004 19:06
da pbmstoria.it:

LEGA ANSEATICA(XII-XVII secolo)

Associazione di mercanti sovracittadina dell'Europa settentrionale, in primo luogo tedesca. La colonizzazione germanica dei territori baltici e slavi aveva dato impulso anche a un intenso traffico commerciale tra i porti del Baltico. La prima congregazione di mercanti tedeschi all'estero sorse a Visby, nell'isola di Gothland, nel 1161 con un accordo tra mercanti tedeschi interessati al Baltico e alla penetrazione in Russia e fondò Stoccolma (1250). A questa Hanse (antico termine germanico che significa sia tassa pagata da mercanti, sia raggruppamento di mercanti all'estero) se ne aggiunsero poi altre, alcune delle quali formate da città-stato come Lubecca o Amburgo. L'attività dei mercanti tedeschi, che si avvalevano di un robusto vascello introdotto poi anche nel Mediterraneo (la Kogge), si sviluppava lungo un asse commerciale principale che collegava Bruges a Novgorod, con diramazioni sulle coste inglesi e norvegesi.

I prodotti di scambio principali erano tessuti fiamminghi, pellicce russe, pesce, ferro e minerali scandinavi, oltre a grano, legname, pece e sale. L'incremento di questo commercio e la diminuzione del potere politico imperiale, che favorì l'indipendenza delle città, spinsero alla creazione, a metà Trecento, di una lega anseatica che riuniva circa settanta centri. Ne facevano parte anche mercanti di numerose altre città. La struttura organizzativa era tuttavia debole e prevedeva solo assemblee o diete (Hansetage), che si tenevano abbastanza irregolarmente a Lubecca.

Questa nuova organizzazione permise però alla lega di sconfiggere il re Valdemaro IV di Danimarca, che controllava gli stretti tra il mare del Nord e il Baltico, obbligandolo, con la pace di Stralsunda del 1370, a cedere alla lega quattro piazzeforti del Sund, lo stretto principale.

La potenza commerciale della lega (con grandi filiali a Novgorod, Bergen, Bruges e Londra), ancora fiorente nel XV secolo, benché si cominciasse già ad avvertire la concorrenza olandese e inglese, andò declinando sempre più nel secolo successivo anche sotto i colpi politici dei nuovi stati nazionali in formazione, come la Svezia, la Polonia e la Russia.

La fine dell'associazione viene fissata nel 1630, anno della conclusione di una alleanza ristretta fra Lubecca, Amburgo e Brema, o nel 1669, data che vide la convocazione dell'ultima dieta della lega anseatica.

A. La Bella




Ma qualcuno di voi conosce un libro sulla storia della Lega Anseatica? Vorrei proprio trovarne uno! [SM=g27827]
f.strillone
00venerdì 21 ottobre 2005 09:51
VINLAND
Eccomi pronto a lanciare il primo sasso nel lago...

Erik il rosso, per una serie di omicidi, si era ritrovato al confino in Islanda prima e in Groenlandia dopo e, proprio in seguito all'esplorazione di tutta la costa della Terra Verde, aveva fondato due colonie: la est e la ovest; si parla dell'anno 982 DC.
La saga di Erik il rosso racconta di come suo figlio Leif prese il largo dalla Groenlandia intorno all'anno mille (forse il 1001), per scoprire cosa c'era più ad ovest.
Leif scoprì tre lembi di terra, uno dei quali lo battezzò Vinland, terra del vino, perché Leif e i suoi compagni di viaggio trovarono la vite in gran quantità, così come legno, pesce (di fiume e di mare) e selvaggina nei fitti boschi.
Le ricerche sul Vinland sono vive più che mai, ma sembra oramai certo che si tratti di un tratto di costa dell'America non meglio localizzato, nel senso che i pareri sono ancora molto discordi, ma pare si tratti di Terranova (non stupiamoci della crescita spontanea della vite: intorno all'anno mille il limite della temperatura ideale per questo tipo di coltivazione era molto più a nord!).
Il nostro gioco ci dà la possibilità di scoprire l'America perché l'America è stata scoperta tre secoli prima!!!

... Patrizi, adesso aspetto l'effetto onda con le vostre notizie
[SM=x329166]
alcen75
00lunedì 24 ottobre 2005 13:46
Hornblower

Scritto da: f.strillone 24/10/2005 13.29
Reperire notizie su Danzica è stato difficile, ma ecco a voi il risultato, che mi ha fatto particolarmente felice dato che la mia prima vera partita a PIII l'ho cominciata in questa città (e devo dire che mi sono trovato molto bene)



Grande Strillone! [SM=x329162]
Io ogni tanto mi documento, ma non ho ancora provveduto a riportare notizie così dettagliate.
Vi chiedo invece se qualcuno di voi ha mai visto la fiction su Hornblower. Io la reputo STUPENDA! [SM=x329169]
L'unica cosa che mi ha fatto incavolare molto è che mentre due anni fa avevano fatto una bella pubblicità (seppur dopo averlo messo in onda) e non avevo avuto l'occasione di registrarlo, quest'anno mi sono accorto solo quando ero in vacanza al mare e a circa metà degli episodi...così da poter registrare solo le ultime puntate [SM=g27826]

[Modificato da alcen75 24/10/2005 13.48]

Mercante di Spezie
00martedì 25 ottobre 2005 01:00

Scoperta dell’America.

Pur tuttavia, nel caso dei Vichinghi, alla scoperta ed all’esplorazione non seguì poi la colonizzazione. Cosa del resto logica. Anche nei suoi momenti migliori infatti la Groenlandia non ebbe mai più di 1.000 / 2.000 abitanti, confinati oltre tutto in una precaria striscia costiera, stretti tra il mare ed i ghiacci eterni. E che inoltre dipendevano completamente dall’Islanda per le importazioni di cereali, legno e ferro.
Troppo pochi per generare un flusso migratorio verso il Vinland. Anche a causa dell’ostilità dei locali. Causata del resto dalla stupida mania dei Normanni di scannare chiunque (indigeni compresi) avesse avuto la (s)ventura di incrociare la loro strada.
Finchè non giunsero la Piccola Glaciazione e la Morte Nera, a spazzar via tutto.

Eppure le cose avrebbero anche potuto andar diversamente. Immaginiamo infatti che la notizia delle nuove, fertili terre scoperte ad Ovest, oltre l’Oceano Atlantico, avesse raggiunto la Scandinavia e le Isole Britanniche. Generando un flusso migratorio.
Non molto intenso, certo. Giacché l’Europa di quei tempi era spopolata. Ed anche allorché vi fu una ripresa demografica, nel XII secolo, la colonizzazione si sarebbe comunque diretta, come in effetti avvenne, verso le più accessibili regioni orientali.
Tuttavia quel flusso di contadini, pescatori e mercanti provenienti dalla Norvegia, dall’Inghilterra e dall’Irlanda ed anche dalla stessa Islanda, che contava allora circa 30.000 abitanti, avrebbe portato al sorgere di piccoli insediamenti nel Vinland.
Stanziamenti che, circondati da indigeni tanto più numerosi, avrebbero dovuto trovare il modo di convivere pacificamente coi locali. Insediamenti di uomini soprattutto, che avrebbero finito quindi con il cercare e trovare moglie nel paese. Colonie di meticci, che avrebbero scambiato oro e pellicce con merci rare provenienti dall’Europa.

E grazie a questi commerci sarebbero giunti in America, intorno all’anno mille, il grano ed animali sconosciuti come il cavallo, il bue, la pecora ed il maiale. Con immense conseguenze. Una rivoluzione nel modo di vivere degli indigeni. Un’esplosione demografica e tecnologica e da ultimo anche sociale e militare.
Al loro arrivo in America, alcuni secoli dopo, gli Spagnoli si sarebbero imbattuti in popolazioni numerose ed organizzate, non troppo arretrate, adeguatamente immunizzate contro le principali malattie dei nuovi venuti e poco o punto disposte a considerare questi ultimi come divinità invincibili, alle quali tutto concedere.
La penetrazione europea in America si sarebbe allora svolta in modo simile a quanto accadeva contemporaneamente in Asia, con gli Europei che si insediavano nelle isole e sulle coste. Finendo con il monopolizzare i commerci certo, ma senza riuscire a dominare anche l’interno. E soprattutto senza che avvenisse lo sterminio dei nativi.

E qui mi fermo, perché si è fatto tardi ed inoltre sto andando fuori tema. Vedete voi comunque a cosa conduce mettersi a fantasticare e speculare a mente libera intorno a quella formidabile simulazione che è Patrician III.
f.strillone
00martedì 25 ottobre 2005 13:32
Re:

Scritto da: Mercante di Spezie 25/10/2005 1.00

Scoperta dell’America.

Vedete voi comunque a cosa conduce mettersi a fantasticare e speculare a mente libera intorno a quella formidabile simulazione che è Patrician III.



Ho gettato il sasso ed ecco, puntuale, arrivare l'onda!
Grazie per la collaborazione, Mercante di Spezie; non mi ero dilungato nel mio post, ma le notizie relative alle colonie in Groenlandia sono più o meno le stesse: ho anche letto, in base a documentazione degli archivi del Vaticano (chissà quante altre notizie interessanti ci sono in quegli scaffali!), che gli abitanti erano arrivati fino a 3 mila, probabilmente nel momento di massimo splendore.
Non va dimenticato che, oltre che un eccellente marinaio, Erik il Rosso fu sicuramente un grande pubblicitario (forse il primo tra i vichinghi): diede appositamente il nome di Groenlandia (TERRA VERDE); fantasticò, nei suoi racconti, di vasti pascoli, fiori, uccelli e mammiferi marini a iosa… Il tutto perché convinto di attirare, in questo modo, più coloni: non si spiega altrimenti il nome di “terra verde” dato a un’isola che si trova quasi interamente all’interno del circolo polare artico ed è coperta di ghiacci per più dell’80 per cento del suo territorio (ribadisco quanto detto dal Mastro Cantore).

[Modificato da f.strillone 25/10/2005 13.44]

f.strillone
00martedì 25 ottobre 2005 13:40
Re: Hornblower

Scritto da: alcen75 24/10/2005 13.46


Vi chiedo invece se qualcuno di voi ha mai visto la fiction su Hornblower. Io la reputo STUPENDA! [SM=x329169]




Ho visto per caso una trentina di minuti: non sono riuscito a capire quanto sia ben fatta piuttosto che ben recitata o ben ambientata storicamente, so solo che mi ha dato spunto per scrivere un apio di paginette in più del mio racconto (sono capitato in una puntata in cui il comandante teme un ammitinamento e se la prende con un giovincello in particolare, ma non so se l'ammutinamento c'è stato o meno).
alcen75
00martedì 25 ottobre 2005 13:51
Re: Re: Hornblower

Scritto da: f.strillone 25/10/2005 13.40


No era paranoico lui!
Mi piacerebbe sapere se qualcuno l'ha per caso registrata e se fosse possibile averne le copie. Io sono riuscito solo ad avere le ultime due puntate.
Comunque, secondo me è meglio di Master & Commander...che pure è stato bellissimo...ma magari alla lunga stanca (a qualcuno, non a me) per l'ambientazione che non cambia quasi mai.
f.strillone
00venerdì 28 ottobre 2005 08:59
Un fuori tema...
... ma non troppo.
Nella sala attesa del mio oculista comincio a sfogliare un vecchio numero di un settimanale e cosa trovo? La recensione di due libri usciti in occasione di due ricorrenze storiche:
- 7 ottobre 1571, battaglia di Lepanto
- 21 ottobre 1805, battaglia di Trafalgar
Due battaglie navali che hanno fatto epoca e ottobre pare essere un mese proficuo per lo svolgimento di questi eventi: comincerò la caccia ai pirati il prossimo mese di ottobre dell'anno 1304!!!
[SM=x329166]
alcen75
00giovedì 3 novembre 2005 13:50
Re: Un fuori tema...
caro Strillone, ho visto anch'io la pubblicità di tali libri.
A proposito di pubblicità, vorrei chiedere se qualcuno di voi ha acquistato i DVD in vendita con Il Giornale. Parlano del medioevo e io li sto raccogliendo tutti. A me piacciono molto e li trovo interessanti.
So che ormai è tardi (deve uscire il n°10) ma se qualcuno volesse vederli....8,90€ l'uno.
Saluti a tutti
Von Frhulich
00venerdì 4 novembre 2005 09:21
Re: VINLAND

Scritto da: f.strillone 21/10/2005 9.51

Il nostro gioco ci dà la possibilità di scoprire l'America perché l'America è stata scoperta tre secoli prima!!!

Proprio ieri ho inserito un intervento, nella sezione in cui si discute degli aspetti che preferiamo in PIII,nel quale criticavo l'antistorica possibilità di scoprire l'America prima del 1492. Oggi, girellando nel forum, trovo questa affermazione con la quale non concordo. Spiego perchè. A parte il fatto che l'approdo di una spedizione di vichinghi a Terranova (o da quelle parti)non è ancora un dato storicamente pacifico e acquisito, anche se i creatori di Patrician lo dessero come sicuro, ciò non toglie che, fino alla spedizione di Colombo nel 1492, nessuno in Europa sapeva dell'esistenza dell'America e quasi nessuno la sospettava. Se qualcuno avesse manifestato l'intenzione di andare in missione esplorativa verso occidente, sarebbe stato preso per matto, come ampiamente dimostra la vicenda del povero Cristoforo, il quale dovette sudare le proverbiali sette camicie far farsi finanziare la spedizione e non ce l'avrebbe fatta senza le opportune "entrature" politiche che riuscì a procurarsi in alto loco. E partì, come si sa, dall'estremo confine occidentale dell'Europa. Immaginatevi un mercante anseatico che parte da Lubecca, o sia pure da Bruges, verso l'ignoto! No, perdonatemi, la mia sarà una fissazione, ma proprio non mi va giù! Tanto è vero che, dopo aver scoperto (per la pura curiosità di vedere come funzionava la cosa) il Nuovo Mondo in un paio di partite, ho deciso che non lo farò più, a meno che in qualche partita non arrivi alla data fatidica e allora sì, potrò mandarci qualche convoglio ad esplorare e commerciare. Forse sarò un po' troppo [SM=x329208] ma lo spirito sarà sempre quello degli anni verdi!

[Modificato da Nemo89 04/11/2005 15.32]

f.strillone
00venerdì 4 novembre 2005 11:26
Precisazione
Un momento, un momento
Ci tengo a precisare che nemmeno io concordo con la possibilità che il gioco dà di commerciare con il Nuovo Mondo (e infatti non lo faccio!) Come dici giustamente tu, Von Fruhlich, nessuno era a conoscenza dell'esistenza dell'America prima di Colombo e soprattutto nessuno sapeva di poterci commerciare!!!
E sono assolutamente d'accordo con te quando affermi che è un paradosso scoprire opportunità economiche nel Mediterraneo come se nessun mercante della Lega già non lo sapesse (Roma, Venezia, Genova, Pisa... le conosciamo oramai tutte, italiane, francesi, spagnole e portoghesi).

Però mi piace andare alla ricerca di notizie storiche... ci sono: forse è più corretto chiamarle curiosità storiche!
Papen o qualche altro MOD: potete provvedere a modificare il titolo della sezione?)
[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 04/11/2005 11.29]

Von Frhulich
00venerdì 4 novembre 2005 12:55
Re: Precisazione

Scritto da: f.strillone 04/11/2005 11.26
Un momento, un momento
Ci tengo a precisare che nemmeno io concordo con la possibilità che il gioco dà di commerciare con il Nuovo Mondo (e infatti non lo faccio!) Come dici giustamente tu, Von Fruhlich, nessuno era a conoscenza dell'esistenza dell'America prima di Colombo e soprattutto nessuno sapeva di poterci commerciare!!!
E sono assolutamente d'accordo con te quando affermi che è un paradosso scoprire opportunità economiche nel Mediterraneo come se nessun mercante della Lega già non lo sapesse (Roma, Venezia, Genova, Pisa... le conosciamo oramai tutte, italiane, francesi, spagnole e portoghesi).

Però mi piace andare alla ricerca di notizie storiche... ci sono: forse è più corretto chiamarle curiosità storiche!
Papen o qualche altro MOD: potete provvedere a modificare il titolo della sezione?)
[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 04/11/2005 11.29]


Chiedo scusa dell'equivoco: avevo scambiato la tua informazione per una entusiastica adesione! Comunque, anche se lo fosse stata, nessuna polemica, sia chiaro. Siamo qui a discutere, a scambiarci pareri e manifestare preferenze, nient'altro. Quindi, se dovesse capitarmi di infervorarmi troppo su un argomento, magari contrastando un'opinione diversa, vorrei fosse chiaro che lo spirito è quello di una tranquilla discussione, ci mancherebbe altro!
f.strillone
00venerdì 4 novembre 2005 14:09
Re: Re: Precisazione

Scritto da: Von Frhulich 04/11/2005 12.55
... nessuna polemica, sia chiaro. Siamo qui a discutere, a scambiarci pareri e manifestare preferenze, nient'altro. Quindi, se dovesse capitarmi di infervorarmi troppo su un argomento, magari contrastando un'opinione diversa, vorrei fosse chiaro che lo spirito è quello di una tranquilla discussione, ci mancherebbe altro!


[SM=g27811]
Assolutamente!!!
[SM=x329190]
[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 04/11/2005 14.10]

f.strillone
00martedì 8 novembre 2005 08:33
La "battaglia degli speroni"
Da FOCUS DOMANDE & RISPOSTE n° 4 (settembre 2005)

Prima battaglia degli speroni
COURTRAI (attuale Belgio) 11 luglio 1302, in pieno periodo storico Patrician.
La battaglia si svolse durante la guerra che vide il re di Francia Filippo IV “Il bello” contro i Fiamminghi per la sottomissione delle Fiandre.
I Fiamminghi, guidati da GUILLAUME DE JULIERS, con la fanteria inflissero una dura sconfitta alla cavalleria francese di ROBERTO D’ARTOIS.
Dopo la battaglia i Fiamminghi costrinsero i cavalieri francesi a togliersi i loro speroni dorati e li raccolsero portandoli in trionfo per testimoniare il disonore degli sconfitti.

Seconda battaglia degli speroni
GUERRA DELLA LEGA SANTA (la guerra vedeva contrapposti Papa, Venezia, Spagna, Inghilterra, Svizzera e Austria a LUIGI XII di Francia).
Il re d’Inghilterra Enrico VIII, insoddisfatto per la pace firmata dalla Lega con la Francia, attaccò due città francesi. Il 16 agosto 1513 a GUINEGATE, Francia settentrionale, gli inglesi si scontrarono con la cavalleria francese che subì un’amara sconfitta. La battaglia prese il nome per la velocità con la quale, così dicono le cronache, i cavalieri francesi sembra abbiano spronato i cavalli per fuggire.

PS Le sale d'aspetto, oltre che essere noiose e troppo calde, sono una fonte inesauribile di notizie e curiosità!
[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 08/11/2005 8.33]

Mercante di Spezie
00sabato 12 novembre 2005 23:50

Congratulazioni al Sommo Cancelliere Anseatico.
Mercante di Spezie
00sabato 12 novembre 2005 23:55

Battaglia di Courtrai.

A Courtrai la disfatta dei Francesi venne provocata dall’indisciplina della loro cavalleria pesante e dallo scarso controllo esercitato dai capi.
All’inizio infatti lo scontro parve favorevole alle armi francesi.
Tuttavia sdegnando l’appoggio della loro fanteria, dei semplici miliziani, e disprezzando il nemico, non ritenuto alla propria altezza, i cavalieri francesi, nobili e sergenti, si lanciarono sconsideratamente alla carica contro la fanteria fiamminga che, nel frattempo, aveva formato un’ordinata e salda muraglia di lance.
Attraversando al galoppo ed in disordine un fossato ed in tal modo ostruendo, tra l’altro, la linea di tiro dei loro balestrieri.
I fanti fiamminghi, nobili e borghesi, erano più numerosi. Prima resistettero all’assalto e poi lentamente ma inarrestabilmente contrattaccarono, rigettando i cavalieri francesi nel fossato, disarcionandoli e massacrandoli.
I miliziani francesi ed i balestrieri (dei mercenari stranieri), da parte loro, a quella vista se la diedero (saggiamente) a gambe.
Nella battaglia morì anche il comandante francese Roberto d’Artois, favorito di Filippo il Bello, guerriero coraggioso ma ben poco assennato.
Alla fine della giornata i vincitori appesero 500 speroni d’oro, tolti ai cavalieri nemici uccisi, nella cattedrale di Courtrai.

Alla battaglia di Courtrai la rivista francese Casus Belli dedicò, nel lontano 1987, un piccolo, eccellente wargame (sapete, quelli con la mappa, le pedine ed il dado). Oggi un simpatico ricordo d’altri tempi ed una rarità per collezionisti.

f.strillone
00martedì 15 novembre 2005 09:00
Re:

Scritto da: Mercante di Spezie 12/11/2005 23.50

Congratulazioni al Sommo Cancelliere Anseatico.



Grazie 1000... soprattutto per i tuoi interventi integrativi!
[SM=x329166]
f.strillone
00martedì 15 novembre 2005 09:03
La Lega Anseatica "armata"
La Lega Anseatica dovette affrontare campagne militari, per lo più con risultati favorevoli; ricorse spesso alle armi specialmente con la Norvegia e con la Danimarca, ma anche con le Fiandre.
Il Grande Maestro dell’Ordine Teutonico divenne il protettore della Lega per via dei molteplici vincoli di interesse che ad essa legavano l’Ordine.
Ciò premesso veniamo ai fatti di cui siamo a conoscenza (almeno io e ad oggi).

Particolarmente difficile e pericolosa fu la guerra con Valdemaro IV re di Danimarca, durata dal 1361 al 1370.
Dapprima il re assalì e distrusse Visby, e sconfisse, nel primo anno di guerra, le forze della Lega degli Anseati alleati con la Svezia e la Norvegia, sicché la Lega dovette sottoscrivere una pace che il re danese non rispettò.
Nel 1367 fu conclusa a Colonia, da 77 città, una confederazione che, sostenuta anche dai signori territoriali della Germania, assalì la Danimarca e prese Copenaghen, conquistò Helsingborg e riconquistò Visby, obbligando Valdemaro a fuggire dal regno.
Con la pace di Stralsund (1370), Valdemaro dovette riconfermare i privilegi commerciali della Lega e il suo dominio del Baltico; venne inoltre riconosciuto, alla Lega, un diritto di supremazia sulle successioni al trono danese imponendo la necessità del proprio assenso all'ascesa al trono dei sovrani (di tale supremazia la Lega non abusò anzi, rinunziando ad aspirazioni territoriali, perseguì e rafforzò quasi esclusivamente i propri interessi finanziari).

Vi fu anche una seconda guerra con la Danimarca che ci porta avanti di un secolo, più precisamente negli anni che vanno dal 1420 al 1435, ma è meno ricca di informazioni in merito al suo svolgimento.
Si concluse con la pace di Vordinborg con la quale la Lega conserva l’esenzione dal pedaggio per il Sund, ma deve consentire il transito delle navi svedesi e il libero commercio sul Baltico (a giudicare dai termini si può dedurre che la guerra terminò con una sconfitta della Lega).

Merita di essere ricordato un particolare, non da sottovalutare anzi molto importante: spesso alle Diete partecipavano oltre ai capi delle più importanti stazioni all’estero, come Novgorod, Bergen, Bruges, Londra, anche rappresentanti dei re di Francia, d’Inghilterra, di Danimarca, di Svezia, di principi dell’impero e dello stesso imperatore (anche se quest’ultimo non ne volle mai riconoscere legalmente l’esistenza) e che in molte città, alle basi anseatiche erano riconosciuti anche diritti politici e i rappresentanti della Lega sedevano nei Consigli insieme con i maggiorenti locali; questo fa pensare alla possibilità che i rappresentanti tenessero stretta la collaborazione con i principi oltre che i rapporti di vicinato in quell’epoca, si sa, non sempre amichevoli. La Dieta, visti i partecipanti, era paragonabile ad un Consiglio Europeo; ne è conferma che, nel punto culmine della sua prosperità (secolo XV), la Lega Anseatica era praticamente una potenza dell’Europa e agiva come tale: faceva la guerra, sottoscriveva trattati di pace e di commercio, si inseriva con le sue flotte nei conflitti dei principi.

Queste, esimi colleghi, le notizie che sono riuscito a recuperare; se qualcuno di voi ha scoperto qualcosa di più… non vedo l’ora di condividerle.

Un saluto
[SM=x329166]
Von Frhulich
00martedì 15 novembre 2005 10:27
Re: La Lega Anseatica "armata"

Scritto da: f.strillone 15/11/2005 9.03
La Lega Anseatica dovette affrontare campagne militari, per lo più con risultati favorevoli; ricorse spesso alle armi specialmente con la Norvegia e con la Danimarca, ma anche con le Fiandre ....le forze della Lega degli Anseati ... una confederazione che ...assalì la Danimarca e prese Copenaghen, conquistò Helsingborg e riconquistò Visby, obbligando Valdemaro a fuggire dal regno.

Complimenti, ottimo lavoro!
Anche sulla base di queste notizie, posso ritenere che la richiesta di un PIV che faccia alleare tra loro le città anseatiche (anche se non necessariamente tutte) contro i vari "Principi" troppo prepotenti non sia da considerarsi una mostruosità dal punto di vista storico. [SM=g27823]
Attendiamo ancora nuove dal tuo lavoro, anzi, trattandosi di notizie storiche, attendiamo vecchie! (Scusa, la battuta è proprio fiacca, ma mi è venuta così)
Au revoir [SM=x329167]
totalwar
00martedì 15 novembre 2005 12:02
vi rivordo anche questa discussione, che forse non avete visto ma dice tantissime cose : http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=29509&idd=506 [SM=g27811]
alcen75
00martedì 15 novembre 2005 14:01
Re:

Scritto da: Mercante di Spezie 12/11/2005 23.50

Congratulazioni al Sommo Cancelliere Anseatico.



Quoto in pieno!
Complimenti vivissimi Strillone.
Sono un pò "invidioso" (passami il termine, anche se non è che lo provo in modo peccaminoso [SM=x329200] ) in quanto avrei tanto voluto poter essere d'aiuto anch'io visto il fascino che provo verso queste note storiche, le navi ecc., ma il tempo davvero mi manca! [SM=x329175]
Complimenti ancora e...spero di poter essere utile ogni tanto..

[Modificato da alcen75 15/11/2005 14.02]

f.strillone
00martedì 15 novembre 2005 14:10
Re: Re:

Scritto da: alcen75 15/11/2005 14.01
Complimenti ancora e...spero di poter essere utile ogni tanto..

[Modificato da alcen75 15/11/2005 14.02]




Molto volentieri Alcen, molto volentieri
Ti svelo il mio piccolo segreto: dormo poco (sigh!) e le nottate le dedico a lettura, stesura appunti e ovviamente un po' di gioco!
[SM=x329166]
f.strillone
00martedì 15 novembre 2005 14:13
Re: Re: La Lega Anseatica "armata"

Scritto da: Von Frhulich 15/11/2005 10.27
posso ritenere che la richiesta di un PIV che faccia alleare tra loro le città anseatiche (anche se non necessariamente tutte) contro i vari "Principi" troppo prepotenti non sia da considerarsi una mostruosità



[SM=x329196]
Scusa Von Frhulich, mi ero dimenticato lo scopo dell'appunto: ovviamente sì, si può "pretendere" un P IV con i tuoi suggerimenti
[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 15/11/2005 14.14]

jokosan
00martedì 22 novembre 2005 16:17
Cenni storico - giuridici
Ciao Patrizi!
Mi permetto di partecipare a questa interessante discussione con un mio piccolo contributo che presta particolare attenzione anche ad alcuni aspetti giuridici della Lega, oltre che storici. Le notizie non mancano e mi riprometto (ma non lo prometto a voi per paura di non tenere fede agli impegni con relativa caduta di popolarità) di farvi pervenire qualcosa di organico e che sia anche un poco farina del mio sacco....Per adesso leggetevi queste notizie tratte da ricerche, tesi e articoli pubblicati agli indirizzi web di seguito elencati. Voi attenti patrizi noterete che si parla di città, cariche elettive, merci, custumi e scoperte geografiche a noi non certo sconosciute.....

Per aspera ad astra




Fonte: www.cronologia.it/storia/aa1356.htm

ANNO 1356. LA BOLLA D'ORO. Poco tempo dopo la sua incoronazione, l'imperatore CARLO IV si sente pienamente accreditato ed investito della sua alta carica più per diritto di sangue che per l'autorità papale che gliela concessa, tra l'altro non direttamente ma attraverso un rappresentante.
E' proprio per affermare questo principio che emana la cosiddetta "Bolla d'Oro", un documento che ricalca i concetti già espressi nel 1338 da Ludovico il Bavaro nel suo "Licet iuris", una costituzione con cui per la prima volta venivano ridimensionati gli antichi diritti del Papa di sancire l'elezione del titolare della corona del Sacro RomanoImpero.
Anche nella Bolla d'Oro si sostiene che il re tedesco, fin dal primo momento della sua elezione, da parte dei sette principi elettori, ha il diritto di essere incoronato imperatore dei romani, indipendente dalla volontà e dall'intervento del Papa la cui funzione viene tacitamente negata, in quanto il Pontefice non viene mai citato nè come autorità legittimata ad investire il re del titolo imperiale, nè come funzionario a cui sia demandato il compito di convalidarne l'elezione.
L'editto imperiale stabilisce esattamente, per la prima volta in Germania, che la designazione dell'Imperatore è riservata ad un collegio formato da 4 principi laici e da tre ecclesiastici, i quali decidono a maggioranza semplice. Di questo collegio fanno parte il Re di Boemia, il Conte del Palatinato, il Duca di Sassonia, il Marchese di Brandeburgo, il Vescovo di Magonza, il Vescovo di Colonia e il Vescovo di Treviri.
La Bolla stabilisce nei particolari la successione nei principati elettorali, secondo il diritto di primogenitura in linea maschile, e ne dichiara l'indivisibilità territoriale.
A tutti i principi elettori vengono garantiti particolari diritti rispetto al potere imperiale, in particolare per quanto riguarda la loro sovranità illimitata in campo giudiziario ed il loro controllo totale sulle montagne, sulle dogane, sul sale, sulla moneta e sulla tutela degli ebrei.
Malgrado le proteste del Papato contro la Bolla d'Oro, essa dimostra che ormai la separazione tra il potere imperiale e quello della Chiesa è divenuta ancora più netta di quando era iniziata all'epoca dei contrasti tra Federico II ed Onorio III e che l'idea dell'universalismo è stata abbandonata da entrambi le parti. La Bolla d'Oro rimarrà in vigore fino al 1806.
Scoppia in Francia la rivoluzione dei contadini (jacquerie) e dei mercanti. Oppressi dai nobili scendono nelle strade e nelle piazze guidati dal capopopolo MARCEL. Calando sulla capitale, i ribelli tentano di conquistare Parigi, ma sono affrontati dall'esercito dei cavalieri, dai nobili con le spade sguainate e dai ricchi che temevano di essere depredati. Tutti faranno a gara per massacrarli, e ci riuscirono. (vedi sotto)
LA GRANDE ORDINANZA

Il Delfino di Francia, Carlo, rimasto solo a reggere il regno dopo la cattura del re a Poitiers, si trova in grande difficoltà economica ed è costretto a chiedere aiuto agli Stati Generali che vengono convocati a Parigi nel mese di ottobre del 1356.
Alla richiesta del principe di stanziare di nuovi fondi per la difesa, i delegati rispondono eleggendo una commissione ristretta di 80 membri, incaricata di avanzare le richieste dell'assemblea al Delfino.
Figura di spicco di questa commissione è un certo Etienne MARCEL, un facoltoso commerciante di stoffe, capo o prevosto dei mercanti (carica corrispondente a sindaco della città di Parigi), quindi è un rappresentante della classe più influente del Terzo Stato.
Considerate le umilianti richieste della commissione degli 80 (tra cui la liberazione di Carlo di Navarra), Carlo rifiuta seccamente e lascia Parigi per precauzione.
A questo punto inizia la lotta di Marcel contro il Delfino, in cui il prevosto tenta di coinvolgere i lavoratori del Terzo Stato parigino, dall'imprenditore più facoltoso all'operaio più povero, organizzando scioperi e vere e proprie sommosse popolari.
Quando Carlo cerca di recuperare denaro svalutando per l'ennesima volta la moneta a discapito dei lavoratori parigini, Marcel ordina a tutte le corporazioni e a tutti i commercianti della città di sospendere il lavoro e di correre alle armi.
Sotto la minaccia della violenza popolare, il principe è obbligato a ritirare i provvedimenti emanati e a riconvocare gli Stati Generali, tornando a Parigi.
Durante le assemblee degli Stati svoltesi nel mese di febbraio e di marzo, tutte le richieste del Terzo Stato vengono raccolte in uno scritto di 61 articoli, chiamato la "Grande Ordinanza" che rappresenta una specie di "Magna Carta" francese.
Allo scopo di evidenziarne la novità e la provenienza, la Grande Ordinanza è scritta in francese anzichè in latino, che è la lingua ufficiale degli atti giuridici dello Stato.
In realtà questo documento non introduce nuovi principi di governo ma impone delle limitazioni agli abusi di quello esistente, basandosi su tre concetti politici fondamentali.
Innanzitutto si stabilisce il divieto per la monarchia di istituire nuove tasse senza l'autorizzazione dell'assemblea degli Stati Generali.
In secondo luogo si dà la possibilità agli Stati di riunirsi liberamente in qualsiasi momento senza il consenso reale.
Infine si attribuisce, sempre all'assemblea degli Stati Generali, il potere di nominare un consiglio di 36 membri, 12 per ogni stato, che devono svolgere il ruolo di consiglieri del re.
Da questo nuovo Gran Consiglio vengono naturalmente esclusi tutti i vecchi consiglieri del re Giovanni II, che di solito svolgevano il loro alto incarico con scarso impegno.
Al contrario i neoeletti hanno l'obbligo di presentarsi al lavoro ogni giorno all'alba, pena la perdita della congrua retribuzione prevista.
L'Ordinanza prevede, inoltre, tutta una serie di vincoli e limitazioni per la Corona e per i nobili del regno, prima tra tutte una forte riduzione delle spese personali, oltre al divieto di lasciare il Paese senza permesso o di iniziare guerre personali.
Un'altra serie di articoli prevede delle norme a tutela delle classi sociali più povere, alle quali viene riconosciuto il diritto di ricorrere all'uso delle armi per difendersi dalle violenze e dai soprusi dei potenti.
Infine gli Stati Generali si impegnano a raccogliere il denaro necessario ad armare un esercito di 30.000 uomini, però questi fondi devono essere gestiti dagli Stati e non dalla Corona.

Il Delfino Carlo, chiaramente restio a firmare un documento simile, viene costretto con metodi intimidatori da Marcel, che provoca disordini popolari sempre più violenti.
Viene così istituito il Consiglio dei Trentasei, mentre i vecchi consiglieri scappano a Bordeaux ad avvertire il re prigioniero, il quale, prima di imbarcarsi per l'Inghilterra, dichiara di disconoscere sia la firma del figlio che la Grande Ordinanza nel suo complesso.
Durante l'estate, nè il Delfino nè il Gran Consiglio riescono a governare efficacemente, ma entrambi cercano il consenso delle province.
Così Carlo decide di fare un giro per il Paese per dimostrare che il potere è ancora nelle sue mani e riesce, così, a portare dalla sua parte gran parte dei nobili.
Infatti alle assemblee degli Stati del nuovo anno la partecipazione della nobiltà sarà sempre più scarsa, anche perchè è la classe più danneggiata dal Nuovo Corso.
Tutto l'apparato introdotto dalla riforma sancita dalla Grande Ordinanza comincia ad entrare in crisi ed i vuoti di potere, causati nelle campagne, provocheranno il disastro della rivolta popolare ormai imminente. (By: Galletta Silvio)
ANNO 1359
Nel Baltico, una zona ricca di commerci, con evidenti scopi commerciali, le città fondano un consorzio di reciproco aiuto in caso di attacchi esterni; é la "LEGA ANSEATICA".
ANNO 1362
Il 12 settembre ad Avignone muore papa INNOCENZO VI. Il 28 dello stesso mese viene eletto suo successore URBANO V (Guglielmo di Grimoard)
ANNO 1370
CARLO IV dopo aver cercato inutilmente di inserirsi nella lega antiviscontea occupando Lucca, Siena e la città di Pisa appoggiata dai RASPANTI, viene contrastato sia a Pisa che a Siena dall'altra fazione, quella del popolo grasso e dei BERGOLINI. Carlo non fa proprio nulla per appianarli i contrasti; alla fine fra tante reciproche ostilità, varie dispute e ribellioni di popolo, con una di queste meglio riuscite Carlo viene scacciato dalla città in malo modo. I vincitori avviano così trattative di pace con Firenze.
Per Carlo è una frustrazione questa sconfitta; infatti, molto deluso dell'Italia e degli Italiani CARLO IV smette di combattere, riunisce l'esercito e fa ritorno in maggio in Germania.
Nei Paesi Baltici l'Ordine Teutonico, sotto la guida del Gran Maestro Winrich Von Kniprode, sconfigge i Lituani a Rudau e porta l'Ordine al massimo splendore. In particolare la vittoria porta ad una colonizzazione sistematica con fondazione di oltre 1400 villaggi. Però ci sono anche dei problemi: le nuove città entrano a far parte della Hansa cosicchè l'Ordine, che ha un proprio commercio, entra in concorrenza con esse; ci sono contrasti con la nobiltà terriera che vuole partecipare alle decisioni politiche. Con il Gran Maestro Corrado di Jungingen l'Ordine sconfigge i pirati Vitalienbruder (1398) e conquista il Neumark (1402) e la Samogizia (1404), raggiungendo al massima espansione territoriale. La Costituzione dell'Ordine Teutonico prevede dei fratelli cavalieri e chierici serviti da fratelli conversi di stirpe non nobile. Gli Statuti dell'Ordine sono integrati dalle decisioni del Capitolo e dalle Ordinanze del Gran Maestro che risiede a Marienburg (odierna Malbork in Polonia), capitale dell'Ordine dal 1309. Il Gran Maestro è eletto dal Capitolo Generale: egli governa insieme a 5 "ministri" (Gebietiger). Essi sono il Marschall (Maresciallo, Capo Militare), il Grosskomtur (Gran Commendatore, responsabile dell'Amministrazione), lo Spittler (Ospedaliere, responsabile dell'Assistenza)ed il Tressler (economo). Ci sono poi i Maestri Provinciali per la Prussia e per la Livonia.
In Danimarca il Re Valdemaro IV Atterdag viene sconfitto dalla Hansa e costretto alla Pace di Stralsunda che assicura alla Hansa il predominio marittimo e commerciale sul Baltico.
ANNO 1376
Papa GREGORIO IX, sempre dalla sua sede di Avignone, spregiando tutti i fiorentini come ribelli, scomunica l'intera città di Firenze. Intende punire tutta la popolazione che si é messa sotto la guida del "capo ribelle" SALVESTRO de' MEDICI. Il papa non si dimostra conciliante in nulla, ma con la sua scomunica non è che ha con questo durissimo atto formale liquidato e neppure risolto la questione. Del resto lui non cerca nessuna pace e nessun compromesso, vuole semplicemente appropriarsi della Toscana. E per ottenerla vorrebbe addirittura assediarla e prenderla per fame.
Infatti ricorre alle maniere forti. Assolda dei mercenari bretoni, poi queste truppe guidate dal cardinale Roberto di Ginevra scendono in Italia dirigendosi verso Bologna, poi attaccano la città, che però insorge, combatte furiosamente, caccia gli invasori e gli stessi vicari pontifici. Infine proclama la sua indipendenza creando un governo comunale con 16 rappresentanti della plebe.
Ma anche in Umbria le ostilità verso il papa si fanno sentire. A Perugia la ribellione e gli scontri che seguono, riescono a cacciare anche qui il vicario pontificio e la città liberata proclama la sua indipendenza.
In GERMANIA, in violazione delle disposizioni della Bolla d'Oro, si forma un'altra lega di città, la Lega delle Città Sveve che riunisce 14 città della Germania sud-occidentale contro il Conte Eberardo del Wurttemberg.
A CARLO V re di Francia, F. MAIORCA regala il famoso gigantesco "Mappamondo Catalano", una grande sfera ruotante di circa tre metri di diametro; vi sono riportate le conoscenze geografiche dei tempi.
In pratica molto grossolanamente vi appare il continente asiatico, l'Europa e l'Africa nelle quasi reali proporzioni; mentre nell'altro emisfero figura un grande immenso oceano, quindi senza le due Americhe. Ma le distanze sono pero' molto precise; dal Portogallo alle sponde dell'Asia la distanza é errata solo dell'1%. La sfericità della Terra e la sua circonferenza già in questi anni era quindi perfettamente non solo conosciuta ma abbastanza realisticamente rappresentata.
(Il mappamondo fino a pochi anni fa era conservato al Louvre)

Fonte: www.uni-muenster.de/Geschichte/MittelalterSchriftlichkeit/ProjektA/rias...

Jürgen Treffeisen, Sculdascio e borgomastro. Le funzioni dirigenti nelle piccole cittá del Breisgau nel tardo medioevo (pp. 105-128)
Le quattro piccole cittá oggetto di questa ricerca, Neuenburg sul Reno, Kenzingen, Endingen sul Kaiserstuhl e Sulzburg cercarono di ridurre il potere e l'influenza degli sculdasci nel corso del XIII e XIV secolo. La facoltá di nomina doveva passare tra le competenze comunali e l'ufficio dello sculdascio doveva limitarsi a compiti di natura giudiziaria. Sotto questo aspetto Neuenburg ebbe pieno successo. A Kenzingen e Sulzburg invece lo sculdascio mantenne una posizione di vertice sul piano politico per tutto il medioevo. La facoltá di nomina rimase in queste due localitá nelle mani dei signori cittadini. Come concessione al comune tuttavia poteva essere nominato solo un cittadino. A Endingen in un primo momento subentró al posto dello sculdascio il giudice.
Parallelamente alla limitazione delle competenze dello sculdascio bisogna considerare l'ascesa del borgomastro, il cui potere a Neuenburg, Kenzingen e Endingen vide una crescita costante. In queste tre cittá, alla fine di un processo evolutivo durato decenni, si osserva l'avvenuto riconoscimento di un tale sviluppo da parte dei signori cittadini. A Sulzburg, la piú piccola delle cittá esaminate, l'istituzione della carica di borgomastro rimase un episodio di breve durata.
Sculdascio e borgomastro rappresentavano a Neuenburg dalla seconda metá del XIV secolo lo stadio finale di due diverse carriere comunali. A Kenzingen invece si poteva passare dall'ufficio di borgomastro a quello di sculdascio. In tutte e due le cittá molto spesso i curatori dei monasteri cittadini e delle istituzioni ecclesiastiche venivano recrutati dalle file dei borgomastri. Anche a Endingen una stessa persona poteva diventare prima borgomastro e poi giudice. A Sulzburg, a partire dalla seconda metá del secolo XIV, lo sculdascio proveniva sempre dalla cerchia degli scabini e, dopo aver svolto la sua attivitá, vi ritornava
Thomas Behrmann, 'Commerciante della Lega anseatica', 'cittá della Lega anseatica', 'Lega anseatica tedesca'? La terminologia relativa alla Lega anseatica e la concezione della stessa da parte dei suoi membri nel tardo medioevo (pp. 155-176)
Prendendo spunto dalla constatazione del fatto che i mercanti della Lega anseatica in Italia venivano chiamati Sterlini e nell'Europa occidentale Esterlinge/Oosterlinge in questo contributo ci si interroga sui motivi della discrepanza tra questo tipo di denominazione e il termine Ansa. Cosí si tocca il problema dell'identitá di quei mercanti bassotedeschi e di quelle cittá che erano unite tra loro da interessi economici comuni, ma che spesso avevano diversi orientamenti politici. La ricerca finora non si é occupata di tale questione, ma ha generalmente accettato il termine Ansa, senza interrogarsi sulle differenze esistenti da caso a caso, da epoca a epoca. Inoltre, in epoche precedenti, é stato soprattutto sottolineato l'elemento 'tedesco' di questa confederazione di cittá.
Dalle fonti scritte si ricava peró, per il tardo medioevo, che i mercanti dell'Ansa in Inghilterra e nelle Fiandre o in Burgundia non assegnavano un valore superiore alla firma apposta in nome dell'Ansa. Questo vale anche all'interno del territorio del Regno per le cittá anseatiche, un'espressione che di regola viene usata al plurale e non per la caratterizzazione particolare di una cittá. Il termine Ansa invece si limita spesso per mercanti e cittá sia all'estero che nel Regno a quei casi in cui si doveva ottenere un preciso scopo economico o soprattutto politico. Ci si rifá all'appartenenza al gruppo dei mercanti o delle cittá anseatiche oppure ci si presenta a nome dell'Ansa, per godere dei privilegi comuni o per portarsi, a livello diplomatico, in una posizione di vantaggio.
I mercanti bassotedeschi tuttavia, quantomeno nelle Fiandre e in Burgundia, hanno evidentemente sottolineato non solo il loro legame con l'Ansa, ma anche la loro origine nazionale, ma solo per determinati motivi. Lo sviluppo inverso, fatto di rivendicazioni e di influenza esercitata dalle cittá anseatiche, diviene evidente particolarmente nella prima etá moderna. Sorge allora una forma di argomentazione storicizzante che, partendo dalla posizione di potere - rappresentata a tinte brillanti - di cui le cittá anseatiche avevano goduto nel passato, elabora un modello da attuare nel presente. Questa tendenza raggiungerá il suo apice nel XIX secolo.
Michael Drewniok, Il monastero di Bredelar e i signori di Padberg: un complesso rapporto tra vicini nel medioevo (pp. 179-204)
Nell'estremo angolo a sudest di Paderborn, sul confine tra questa diocesi e l'arcidiocesi di Colonia, si insediarono nel 1196 nel monastero di Bredelar, precedentemente occupato da monache premostratensi, i monaci cistercensi. Su di un colle di fronte ad essi si trovava il castello dei signori di Padberg, i quali nel 1120 si erano stabiliti lí in qualitá di ministeriali dell'arcivescovo di Colonia. Le sorti dei monaci e dei signori di Padberg furono fin dall'inizio strettamente collegate tra loro. Inoltre sia il convento che la famiglia nobile non rimasero estranei alle vicende politiche contemporanee. I monaci erano sostenuti dal vescovo di Paderborn, alla cui diocesi Bredelar apparteneva. I signori di Padberg difendevano gli interessi dell'arcivescovo di Colonia, a cui appartenevano i diritti territoriali e feudali. Entrambi i principi osservavano con interesse il monastero soprattutto a partire dall'epoca in cui, nell'XI secolo, cominciarono a formare dei territori autonomi. Il significato di Bredelar come caposaldo per il rafforzamento dei confini ancora incerti crebbe per entrambe le parti nel momento in cui i cistercensi cominciarono a lavorare la zona incolta intorno al convento, fino ad allora a mala pena bonificata. Dall'economia agricola, che fiorí rapidamente, traeva vantaggio la popolazione della regione, che lavorava nelle corti del monastero, da questo affittava terre o praticava attivitá di commercio con la comunitá. Anche con i signori di Padberg si arrivó ad un vivace scambio commerciale. Questi proteggevano e favorivano i loro vicini sia per incarico dell'arcivescovo, loro signore, sia pensando ad un accrescimento dei loro territori. La coesistenza, che nel complesso era risultata armonica ed era stata turbata solo raramente da incidenti di lieve portata, fu messa a dura prova nel XIV secolo. Epidemie, contese irrisolte, cattivi raccolti ed una costante inflazione, portarono - in una specie di reazione a catena in senso negativo - all'abbandono di intere aree coltivate. La 'crisi del tardo medioevo' colpí i due vicini Padberg e Bredelar in misura diversa. Il convento non fu risparmiato dalla crisi, ma la sua base economica era abbastanza fondata da poter superare anche periodi difficili. Per i signori di Padberg invece le cose andarono peggio. Essi poterono compensare le loro perdite economiche solo nella misura in cui depredavano le regioni di confine di Paderborn, Colonia, del Waldeck e dell'Assia come predoni. Al tempo stesso peró essi continuarono a perseguire le loro ambizioni in campo territoriale.
Il monastero di Bredelar subí le conseguenze di questa situazione. Non solo gli attacchi dei predoni erano pericolosi. La difesa dei signori di Padberg, che si erano uniti ad altri cavalieri in vere e proprie bande pronte a combattere, portó a dei lunghi conflitti armati, che spesso si scatenavano intorno al castello di Padberg. Non di rado gli insediamenti vicini, le corti, e lo stesso monastero, finivano per restarne coinvolti. La minaccia piú grave dileguó, quando verso il 1400 le bande di cavalieri poterono essere finalmente domate. I signori di Padberg continuarono ad usurpare possedimenti dei monaci di Bredelar. Tuttavia le maggiori difficoltá venivano ora al monastero dal fatto che le comunitá cittadine dei dintorni erano sempre piú consapevoli dei propri diritti e non avevano piú intenzione di riconoscere in tutta la loro ampiezza i privilegi ecclesiastici dei cistercensi.
Fonte: www.istruzione.it/buongiorno_europa/allegati/senigallia/s...
1
SCUOLE CON LE …RETI
(Ivana Summa, maggio 2005)
Uno degli articoli più innovativi del D.P.R. n. 275/99 è sicuramente il n. 7, intitolato
alle “Reti di scuole”. Se consideriamo che l’autonomia non è una finalità ma uno
strumento funzionale al raggiungimento delle finalità istituzionali delle scuole, allora
la possibilità di mettersi in rete è uno degli strumenti più potenti e, come tale, difficile
da utilizzare perché impone a tutti i soggetti di pensare e di pensarsi in modo
diverso rispetto al passato.(omissis)
Cominciamo con le radici storiche delle reti, perché anche questo è un che viene da
lontano. Infatti, studioso italiano, A. Pichierri 2, occupandosi di reti di città e reti di
imprese in diversi periodi storici, ha ricostruito la genesi organizzativa delle reti,
individuandone le principali e originarie caratteristiche, per pervenire ad una moderna
definizione di rete, che noi abbiamo ripreso con gli opportuni aggiornamenti, più
avanti.
Egli pone la nascita delle reti nel XII secolo, quando nacque la Hansa ( Ansa, Lega
anseatica), una originale formazione sociale in ambito economico e mercantile. Si
tratta, come è noto, di una sorta di società marittima con una struttura politico
organizzativa che, per perseguire fini economici, associa mercanti e città, anche
molto lontani, risolvendo problemi non solo di natura economica, ma anche di
natura sociale.
La lega anseatica agisce, con una sua identità, per almeno tre secoli sulla scena
europea. Essa è costituita essenzialmente da città molto diverse per strutture e per
dimensioni, ma anche da leghe regionali di città, dall’Ordine Teutonico, da singoli
mercanti o da loro associazioni, dagli insediamenti mercantili autogovernati in diversi
paesi e denominati “Kontore”.
Siamo in presenza, dunque, di una molteplicità di attori che hanno interessi comuni
ma anche specifici, che cooperano pur essendo in competizione: la lega riesce a
2 Pichierri A., (1999), Organizzazioni rete, reti di organizzazione: dal caso anseatico alle organizzazioni
contemporanee, in Studi Organizzativi, n.3.
4
combinare efficacemente interessi e bisogni garantendo alcuni fondamentali obiettivi
che, nel caso specifico, sono di natura economica. E’ una rete di reciproca
agevolazione e protezione che garantisce scambi e commerci in tutte le situazioni
politiche, tra fasi di pace e fasi di guerre.
Tutto ciò è avvenuto grazie ad una serie di meccanismi organizzativi basati
fondamentalmente su legami ad “assetto variabile” ( ora deboli nei momenti di
ascesa, ora forti nei momenti di declino e di rischio ) ma sempre “laschi” tra i
soggetti della rete, diversi per identità ed appartenenze.
Oggi, che sul piano dello sviluppo organizzativo la rete sta diventando la metafora
dei nuovi modelli orizzontali che si contrappongono alla tipologia burocratica e
gerarchica3, un approfondimento teorico anche con uno sguardo storico è quanto mai
opportuno.
In questa prospettiva il modello anseatico – già sperimentato storicamente e per un
tempo molto lungo - può essere utile per analizzare e progettare le moderne reti di
organizzazioni, in una fase in cui queste si vanno diffondendo grazie alla loro
applicabilità in moltissimi contesti, da quelli virtuali e telematici a quelli produttivi e
commerciali e di istituzioni pubbliche e private. (omissis)

fonte: www.uciim.it/corsicon/UD_html/storia.html
a. Il Mar Baltico: spazio nordico di cooperazione e integrazione
È, in un certo senso, anch’esso un "mare tra le terre" compreso tra la penisola scandinava, quella della Danimarca e l’Europa continentale. Su esso si affacciano dieci nazioni (Germania, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Russia, Svezia). A causa dell’evaporazione quasi nulla, del modesto scambio di acqua attraverso gli stretti e l’apporto imbrifero di oltre 250 fiumi, la sua acqua ha un livello inferiore di salinità rispetto agli oceani; non è raggiunto dagli effetti benefici della Corrente del Golfo.

• La Lega Anseatica: dal germanico Hanse che indicava sia la tassa pagata dai mercanti che il raggruppamento di mercanti all’estero. Attiva dal XII al XVII secolo, ad essa aderirono oltre 160 città e parti del nord Europa (Amburgo, Lubecca e Brema portano ancora oggi una H sulla targa automobilistica che sta per Hansestadt). La lega estendeva la sua influenza e i suoi traffici lungo due direttrici: una est-ovest da Londra fino a Novgorod, l’altra nord-sud da Oslo fino alle città interne dell’Europa centrale lungo i fiumi emissari nel Baltico. La fine dell’associazione corrisponde con la nascita e lo stabilizzarsi degli Stati nazionali (Svezia, Polonia, Russia).

• I commerci della Lega Anseatica: i prodotti di scambio principali erano i tessuti fiamminghi, le pellicce russe, il ferro e i minerali scandinavi, il legno norvegese, la birra tedesca e poi grano, sale, e pesce, in particolare il pesce essiccato. Lo stoccafisso fu importato dai veneziani in Italia dopo il Concilio di Trento per consentire a tutti, anche in terraferma, di osservare l’obbligo di astinenza dalle carni nei giorni di magro.


• Le città-stato della Lega Anseatica: nascono e si sviluppano nel tardo medioevo sulla spinta dei traffici commerciali; differiscono dalle città italiane della Francia meridionale che sopravvivono durante il basso medioevo e tornano a crescere verso la fine del medioevo sulla base delle "civitas" cioè come polo di aggregazione e di attrazione anche del territorio circostante; a differenza delle città italiane, quelle della lega anseatica non si circondano di mura protettive.


• La regione baltica: esempio unico di cooperazione: a partire dalla plurisecolare storia di relazioni commerciali e culturali (ma anche di dominazioni reciproche), delle comuni radici religiose e linguistiche, gli stati del Baltico hanno saputo sviluppare una significativa collaborazione reciproca, accumulatasi in cinquant’anni di Consiglio Nordico, spesso con forme di cooperazione poco istituzionalizzate ma concrete. Nel 1992 tutto ciò è stato formalizzato nel Consiglio degli Stati del Mar Baltico (CBSS) con la Dichiarazione di Copenaghen e l’adesione di Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Latvia, Lituania, Norvegia, Polonia, Russia e Svezia e della stessa Commissione Europea tramite un suo rappresentante; ad essi si è aggiunta nel 1995 l’Islanda. Nel 1997 l’UE ha riconosciuto ufficialmente la "dimensione settentrionale" ed attivato appositi programmi di supporto e investimento. Dal 1998 tutti gli stati membri della CBSS sono impegnati nella realizzazione dell’Agenda 21: la regione del Mar Baltico è la prima al mondo ad adottare una strategia comune di sviluppo sostenibile

[Modificato da jokosan 22/11/2005 16.24]

f.strillone
00mercoledì 23 novembre 2005 08:51
Re: Cenni storico - giuridici

Scritto da: jokosan 22/11/2005 16.17
Ciao Patrizi!
Mi permetto di partecipare a questa interessante discussione con un mio piccolo contributo che presta particolare attenzione anche ad alcuni aspetti giuridici della Lega, oltre che storici. Le notizie non mancano e mi riprometto (ma non lo prometto a voi per paura di non tenere fede agli impegni con relativa caduta di popolarità) di farvi pervenire qualcosa di organico e che sia anche un poco farina del mio sacco....Per adesso leggetevi queste notizie tratte da ricerche, tesi e articoli pubblicati agli indirizzi web di seguito elencati. Voi attenti patrizi noterete che si parla di città, cariche elettive, merci, custumi e scoperte geografiche a noi non certo sconosciute.....

Per aspera ad astra



Chiedi il permesso? Veramente noi tutti contiamo sulla tua presenza costante!
Stampato e letto: magnifico apporto di notizie!
Mi hanno coinvolto maggiormente le parti

Sculdascio e borgomastro. Le funzioni dirigenti nelle piccole cittá del Breisgau nel tardo medioevo



Il monastero di Bredelar e i signori di Padberg: un complesso rapporto tra vicini nel medioevo


Sarà difficile per me mantenere la carica...

Approfitto per comunicare che mi sto documentando su un paio di "grandi" eventi vicini ai nostri alter ego del '300: a presto.
[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 23/11/2005 8.56]

jokosan
00mercoledì 23 novembre 2005 15:34
Re: Re: Cenni storico - giuridici
Non ti preoccupare per il titolo, la mia ricerca è dettata da pura e semplice passione, uguale alla tua! Poi cercherò più che altro di analizzare qualche aspetto istituzionale e giuridico-economico della Lega che abbia riscontro in Patrician.
Piuttosto avete notato che i mercanti italiani chiamavano STERLINI quelli della Lega?! La moneta d'oro dell'Hansa era la Sterlina dunque (MI DOCUMENTERO')!!! E inoltre che ne dite del mappamondo senza le Americhe?! Ciò confermerebbe le conclusioni a cui si è arrivati in altre discussioni e cioè che le Americhe non erano ancora note ai mercanti della Lega, nè ad altri mercanti europei (io cmq visto che produco utensili in eccesso qualche viaggetto dagli indigeni lo faccio.....eheheheheheheh)

Aspetto le Tue novità con impazienza!!

per aspera ad astra



[Modificato da jokosan 23/11/2005 15.44]

f.strillone
00mercoledì 23 novembre 2005 16:59
Re: Re: Re: Cenni storico - giuridici

Scritto da: jokosan 23/11/2005 15.34
Piuttosto avete notato che i mercanti italiani chiamavano STERLINI quelli della Lega?! La moneta d'oro dell'Hansa era la Sterlina dunque (MI DOCUMENTERO')!!!

[Modificato da jokosan 23/11/2005 15.44]




Deduzione logica, ma, temo, ingannevole.
Esterlinge o Oesterlinge (da cui la traduzione approssimata dell'epoca in Sterlini) significa "gente dell'Est" e i nostri amici commercianti venivano, appunto, dall'Est.
Qualche post più in su, quello relativo alle notizie su Danzica, si parla, in realtà, di marchi

Nel settembre 1309, il Margravio Waldemar di Brandeburgo vendette le sue pretese sul territorio all'Ordine Teutonico per 10.000 marchi


ma non so dire se si tratta di una traduzione dell'epoca piuttosto che di una più recente e quindi "adattata".
Comunque lo spunto per una bella ricerca lo abbiamo.
[SM=x329166]
f.strillone
00giovedì 24 novembre 2005 14:20
Il marco: moneta anseatica?
Gentili Patrizi, ecco il risultato della mia odierna pausa (sul lavoro) ludica.
Gironzolando sul web ho trovato questo sito www.banconotemondiali.it/storiadel/storiadelmarco.html da cui ho tratto i seguenti paragrafi (vi raccomando la massima attenzione al secondo):

… all'inizio del secolo X il termine “marca” indicava un peso di circa 200 grammi. Il marco di Colonia che era molto diffuso, la “marca coloniensis ponderis et puritatis”, pesò 233,28 grammi ed era suddiviso in 24 “Lot”. Si trattava di un peso, ma anche la moneta d'argento di questo peso, fu chiamata “marca”. Ma il sistema monetario medioevale era piuttosto caotico e il peso delle monete cambiava continuamente. Infatti, oltre al marco, esistevano molte altre monete (1) (pesi), e solo nel 1504 la parola “marco” appariva per la prima volta come nome inciso su una moneta.
Questo succedeva ad Amburgo, ed era all'epoca d'oro della “Lega Anseatica”, la potente associazione di commercianti di Amburgo e Lubecca. Loro dominarono il commercio nel Mar Baltico e furono loro a portare il “marco” fino in Russia e da lì in Finlandia, dove è rimasto, fino all'introduzione dell'Euro, come valuta finlandese, appunto il “marco finlandese”…

(1) A tal proposito vi consiglio di visitare molto attentamente quest’altro sito www.lamonetapedia.it/index.php/Categoria:Nomi_di_Monete da cui si può dedurre la presenza delle più svariate monete nel Medioevo, alcune delle quali d’importanza tale da essere utilizzate e accettate un po’ ovunque.

Un saluto
[SM=x329166]
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