Il ritorno al nucleare è legge

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Lpoz
00sabato 11 luglio 2009 12:46
La concomitanza con il G8 rischiava forse di far passare sotto silenzio l’approvazione in Senato del disegno di legge sullo sviluppo (ora diventato legge) che ha un sottotitolo programmatico: «le grandi riforme per rilanciare l’economia del Paese». Dopo un iter laborioso durato quasi dieci mesi vengono dunque introdotte nuove norme in materia di energia, di rilancio del sistema imprenditoriale e di tutela del consumatore. «E' una legge storica, una serie di norme strategiche - così la descrive il ministro Claudio Scajola - con cui passiamo dalle misure di emergenza per contrastare la crisi, alle riforme strutturali per aiutare il Paese e il sistema produttivo ad uscire dalle difficoltà avviando processi di competitività, modernizzazione ed efficienza che configureranno l’Italia del futuro».

La principale novità del pacchetto è la reintroduzione in Italia del nucleare. Secondo il ministro la sensibilità del Paese verso questo argomento è cambiata e «abbiamo avuto disponibilità a livello locale, da vari enti, ad accogliere centrali nucleari. C'è una maturazione rispetto a posizioni precedenti». Scajola ha aggiunto che saranno individuati «i siti ideali per sicurezza e collocazione e su questa mappatura sarà il mercato a decidere con il consenso dei territori, che avranno dei vantaggi. Sarà un affare per l’Italia e uno ancora più grosso per i territori». Occorreranno infatti sei mesi per disciplinare le modalità di localizzazione e le tipologie di impianti, di stoccaggio dei rifiuti e delle scorie, oltre alle «misure compensative» da riconoscere alle popolazioni interessate.

Anche i vertici di Enel ed Edison parlano di «giornata storica», mentre Federutility assicura che anche le ex municipalizzate saranno della partita. Per il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia quello del nucleare è «un’opzione importante». Critici invece Pd e Italia dei Valori, ambientalisti e consumatori. E soprattutto le più importanti regioni guidate dal centrosinistra: Piemonte, Emilia Romagna, Campania e Puglia.

Per il governo, invece, questa nuova strategia in ambito energetico eviterà una dipendenza dell’Italia dall’estero (pari all’85% dei nostri consumi) e un costo superiore del 30% rispetto agli altri Paesi europei pagato per l’approvvigionamento energetico. Segnali positivi arrivano anche dalle aziende di servizi pubblici locali.

Sempre nel settore energetico, nascerà la Borsa del gas: entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, le offerte di acquisto e di vendita del gas naturale saranno gestite dal gestore del mercato elettrico. Tutto ciò dovrebbe tradursi per il cittadino in una bolletta meno cara. Altra novità di rilievo è rappresentata dalla class action. «L’azione di classe» viene così introdotta nell’ordinamento italiano e permetterà una maggiore tutela dei consumatori, specie per quanto riguarda i settori dell’energia e delle telecomunicazioni. In tema di politica industriale, viene introdotto il «contratto di rete d’impresa» che supera il concetto fisico di distretto e consentirà alle aziende di minori dimensioni di aggregarsi in forme nuove senza perdere la propria identità, grazie ad agevolazioni fiscali, finanziarie e amministrative. Sempre in ambito imprenditoriale, la legge Sviluppo introduce una riforma del sistema degli incentivi alle imprese, che vedranno uno snellimento delle procedure e una riduzione dei tempi per ottenerli. Verranno riformate anche le Camere di commercio e gli enti di internazionalizzazione con l’ottica di rendere sempre più efficiente la rete di supporto alle imprese.


LASTAMPA
DarkWalker
00sabato 11 luglio 2009 19:37
lol. Io speravo finisse lì dopo la solita elargizione di denaro pubblico. Povero illuso, anche se la speranza è sempre l'ìultima a morire
Hareios
00sabato 11 luglio 2009 19:57
Buon governo istruzioni per l'uso:

1) vedi quello che fanno in Italia
2) fai l'esatto contrario
3) torna al punto 1
Lux-86
00domenica 12 luglio 2009 12:18
Non appena proveranno ad aprire una centrale nucleare ci sarà tipo la guerra civile.
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