Il problema delle sostanze immateriali nell'ontologia contemporanea

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Rossellina81
00venerdì 30 agosto 2013 07:20
Dal punto di vista ontologico il materialismo si inquadra storicamente perlopiù all'interno del monismo e del determinismo, ma di per sé non li implica poiché anche il pluralismo e l'indeterminismo possono essere materialistici.

La materia, quindi, fonda e sostanzia (in senso aristotelico) la realtà tutta, e ciò significa che ciò che non appare come materiale è comunque riconducibile ad essa, o come effetto materiale non riconosciuto o come suo epifenomeno. Questo concetto di epifenomenismo di ciò che è materia ma non appare tale è stato espresso dal biologo e pensatore materialista Thomas Huxley, che vedeva nel concetto di "coscienza" l'espressione di un fenomeno del sistema nervoso in determinati stati tale da venire considerato impropriamente come non attribuibile ad esso.

Il termine ‘’materialismo’’ nel suo significato moderno compare nel 1674 ad opera di Robert Boyle, il grande chimico inglese, che in ‘’The Excellence and Grounds of the Mechanical Philosophy’’ indica con esso (ma senza condividerlo) un indirizzo di pensiero che individua nella materia la causa unica dell’’essere. Va da sé che la concezione materialistica può venire anche compresa e definita nella sua opposizione alle dottrine idealiste, di cui la prima e rimasta più famosa è quella di Platone. Non meno oppositiva, ovviamente, rispetto alle dottrine spiritualiste di tipo asiatico (Vedānta, Buddhismo, Taoismo) che concepiscono la realtà come fondamentalmente spirituale.[senza fonte]

Forme di materialismo sono però riscontrabili sin dalla metà del Quattrocento e messe opportunamente in rilievo da Georges Minois nel suo Storia dell'ateismo (1988). Minois vede infatti nella nascita del principio della doppia verità intorno all'inizio del Quattrocento il precedente di una dicotomizzazione fede/scienza dove la prima si occupa dello spirito (del divino) e la seconda della materia (la realtà percepibile). Il pieno Rinascimento del Cinquecento è già decisamente immerso in derive materialistiche a cominciare da Pietro Pomponazzi per arrivare a Giulio Cesare Vanini, con il quale il materialismo, in forma panteistica, si fa sempre più evidente, scatenando le reazioni dell'Inquisizione.

Il termine soffre anche di una notevole equivocità. Esso viene infatti identificato impropriamente con ateismo, ma ciò non è vero in assoluto, perché se è pur vero che l’ateismo è quasi sempre materialistico, esistono anche forme di ateismo spiritualistico, come il Buddhismo e la Shamkhya, mentre vi sarebbero forme di teologia materialistica, come quello di Hobbes in epoca moderna.

[SM=g27820]

Salvo, cosa ne pensi?
Vincenzo1976
00venerdì 30 agosto 2013 11:55
Metti in evidenza la tua cultura il tuo interesse per la letteratura, saggi di filosofia.


Vincenzo1976
00martedì 3 settembre 2013 20:36
Si Na tracchia. per i sottotitoli devi conoscere il siciliano ahahahaha

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:00.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com