I classici dello spionaggio

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koala3
00mercoledì 26 ottobre 2011 12:58
John Le Carrè



Scelgo questo titolo perché ho in programma di leggere tra non moltissimo anche La cruna dell'ago di Ken Follett.

Per ora, La talpa.

Un romanzo che mi aspettavo avvincente, scorrevole, capace di incollare alla pagina.
Forse sono io, forse in questo periodo l'ho preso nel modo sbagliato all'inizio, con distrazione... però è stata un'esperienza opposta al previsto.
Confusissima, farraginosa, e per questo non coinvolgente.
Ho fatto per almeno tre quarti del romanzo una grandissima fatica a raccapezzarmi. A seguire cioé tempi, tra passato e futuro, azioni e soprattutto personaggi. I personaggi, infatti, sono tanti, e molto difficili da focalizzare. Si affastellano dal principio, ocnfondendosi tra loro, rendendo difficile associare fatti e comportamenti a ciascuno, o anche solo non confondere i nomi.
Un peccato, perché Le Carrè descrive buoni caratteri, ma in modo secondo me troppo sconnesso, con l'eccezione del protagonista (che comunque matura lentamente come personaggio) ed un altro paio al massimo.
La ricerca della talpa diventa un'opera faticosa anche per il lettore.

Dicono che il film che ne è stato tratto quest'anno presenti lo stesso limite.
[SM=x74996]
Morello
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:41
la cruna dell'ago
è veramente ok! questo e il nome della rosa tutte le volte che lo prendo, ci metto 1 giorno a finirlo (poi mi devono ricostruire occhi & ciriveddu) per quanto mi piacciono!!!!!!!
Morello
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:42
ho scitto
veramente in maniera orripilante!
vogliate scusarmi!
Fog
00mercoledì 26 ottobre 2011 15:10
E ci mancherebbe
Morello, 26/10/2011 14.42:

veramente in maniera orripilante!
vogliate scusarmi!


Sono più di dieci anni che ti scusiamo, vuoi che la smettiamo proprio oggi? [SM=x74933] [SM=x74931]

P.S. Per la cronaca, io l'altro ieri [notte], complice Piedoardo [SM=x75056] l'urlatore, ho potuto celebrare il sacro rito annuale che prevede la rilettura integrale del massimo capolavoro della letteratura mondiale di tutti i tempi

Carlo Maria
00mercoledì 26 ottobre 2011 19:08
Re: E ci mancherebbe
Fog, 26/10/2011 15.10:


Sono più di dieci anni che ti scusiamo, vuoi che la smettiamo proprio oggi? [SM=x74933] [SM=x74931]

P.S. Per la cronaca, io l'altro ieri [notte], complice Piedoardo [SM=x75056] l'urlatore, ho potuto celebrare il sacro rito annuale che prevede la rilettura integrale del massimo capolavoro della letteratura mondiale di tutti i tempi




E' Long John, vero? [SM=x74995]
Io sono immerso invece nei volumi di studio, quindi letteratura col contagocce, purtroppo, ma va bene così! [SM=x74927]

La talpa, Raffina, mi piaciucchiò. Adorai invece La cruna dell'ago e Il codice Rebecca di Follett, letti vent'anni fa, ai tempi delle medie.
Chiedi consigli a Rossana: Follett se lo sta leggendo proprio in queste settimane, se non erro, e a Milano si è portata il suo ultimo romanzo ed ha dichiarato esser "il più bello che abbia mai scritto"!
Juan Galvez
00mercoledì 26 ottobre 2011 21:30
La cruna dell'ago è probabilmente il più bel libro di spionaggio che si possa leggere, solidamente di genere. Anche l'oggi probabilmente dimenticato Siro di David Ignatius è notevole. Su un piano forse più ruspante, ma tutt'altro che indegno, i libri di James Bond.

V.
Sashimi
00lunedì 19 dicembre 2011 22:26
Bond, James Bond.

Notevole, davvero. Ne ho letti quattro nel giro di un annetto, praticamente tutti quelli che ho trovato in inglese presso una delle mie librerie abituali: credo di poter dire che mi piaccia [SM=x74932]

Fleming scriveva davvero bene e in generale sia il personaggio che lo stile narrativo che le trame sono molto (a tratti moltissimo) diversi da quelli del Bond cinematografico.

Di tutti i Bond filmici che ho visto (diciamo circa l'80%), solo un paio si possono considerare "abbastanza" fedeli al Bond cartaceo: uno e' il recente Casino Royale con Daniel Craig, l'altro il semidimenticato Al servizio segreto di Sua Maesta' con George Lazenby.

Letture:

Casino royale (1953) e' il primissimo Bond: la narrazione e' ancora acerba, alcuni risvolti della trama davvero risibili, e pero' contiene alcune scene magistrali (l'apertura in spiaggia; la disfida a poker, pardon, a Chemin de Fer contro Le Chiffre; la terribile scena della tortura) riprese giustamente pari pari nel film. Il romanzo poi e' molto sbilanciato: la seconda parte e' prevalentemente sentimentale (anche se venata di tensione: siamo pur sempre in una spy story). Se Vesper Lynd e' forse un filo piu' riuscita, piu' definita su pellicola, emerge pero' con veemenza il lato disperato e vulnerabile del Bond cartaceo, del tutto assente nei vari Bond di celluloide - ci si avvicinavano un po' Timothy Dalton e soprattutto Daniel Craig, ma neanche lui raggiunge lontanamente i livelli di passione e rabbia che ci sono qui. Il finale e' anche piu' duro di quello del film.

Thunderball (1961) rappresenta il primo scontro tra Bond ed Ernst Stavro Blofeld, l'arcinemico dietro le quinte. Del film -e del successivo remake non ufficiale, Mai dire Mai- conserva l'ambientazione esotica e grossomodo la trama, ma le scene d'azione sono assai meno numerose e nettamente piu' realistiche; c'e' il glamour, persino smaccato, ma assai meno il kitsch; l'ironia e' solo lieve, non ammiccante; e molto piu' spazio ha la componente spy vera e propria, con tecniche di appostamento e spionaggio e lavoro d'intelligence descritte in modo decisamente verista, anche a costo di risultare un po' noiose. James si prende un'altra bella sbandata, stavolta per Dominetta "Domino" Vitali, anche se non ai livelli del successivo romanzo. Il rivale sul campo devo dire pero' di averlo preferito nella versione film: sia Adolfo Celi che Klaus Maria Brandauer sono due attori eccezionali, mentre l'Emilio Largo cartaceo e' decisamente piu' sbiadito anche rispetto al burattinaio Blofeld.


(continua...)

Sash
Morello
00martedì 20 dicembre 2011 10:17
Re: E ci mancherebbe
Fog, 26/10/2011 15.10:


Sono più di dieci anni che ti scusiamo, vuoi che la smettiamo proprio oggi? [SM=x74933] [SM=x74931]






non m'ellero accorto ecco che havevi scritto sta cattiveria che non memerito!!!
rimatt1
00martedì 20 dicembre 2011 17:10
Re: E ci mancherebbe
Fog, 10/26/2011 3:10 PM:


P.S. Per la cronaca, io l'altro ieri [notte], complice Piedoardo [SM=x75056] l'urlatore, ho potuto celebrare il sacro rito annuale che prevede la rilettura integrale del massimo capolavoro della letteratura mondiale di tutti i tempi




A tale proposito: poco fa ho letto lo straordinario Il cavaliere e la morte, di Sciascia, che contiene il più grande elogio del romanzo di Stevenson che sia possibile scrivere.

Sciascia fa commentare L'isola del tesoro al proprio protagonista con queste parole: "una lettura, aveva detto qualcuno, che era quanto di più si poteva assomigliare alla felicità”. E poi, appena prima della fine, glielo fa rileggere.

Comunque, Sciascia mi fa sempre venire il magone. [SM=x74936]


koala3
00mercoledì 27 giugno 2012 12:56
La cruna dell'ago di Ken Follett

Chissà se la sensazione provata leggendo questo libro sia frutto anche di un periodo, di uno stato d'animo. Non so, ma sono propensa a pensare che la risposta sia no.
La cruna dell'ago è piacevole. Non implica per il lettore la fatica provata, ad esempio, per La talpa. Ma non senza costo: qunto più raffinato e profondo è l'altro classico dello spionaggio, benché meno godibile!
Ma bando ai paragoni inutili, il punto è proprio che La cruna dell'ago è uno di quei libri per i quali il termine evasione ha veramente un'accezione un po' critica che per altre evasioni letterarie invece non esiste. Forse sarebbe troppo crudele dire che è robetta, ma non ci siamo molto lontani, mentre altre letture altrettanto o molto più divertenti-avvincenti-immediate ecc. non le assocerei mai e poi mai alla robetta.
E' anche che Follett, che prima non avevo mai letto, mi sembra limitatamente a quest'unica esperienza uno scrittore modesto, col pregio di creare una discreta suspense e poco più. E, non so quanto ciò sia aggravato dalla traduzione, veramente modestissimo nei diagoghi, alcuni dei quali mi sono sembrati persino imbarazzanti. Altro punto debole il modo in cui Follett tratta la materia sentimental-erotica: davvero dozzinale se non risibile.
Chissà se I pilastri della Terra mi faranno ricredere, chissà se sono stata troppo severa [SM=x74996]
Carlo Maria
00mercoledì 27 giugno 2012 18:03
Re: La cruna dell'ago di Ken Follett
koala3, 27/06/2012 12.56:


Chissà se la sensazione provata leggendo questo libro sia frutto anche di un periodo, di uno stato d'animo. Non so, ma sono propensa a pensare che la risposta sia no.
La cruna dell'ago è piacevole. Non implica per il lettore la fatica provata, ad esempio, per La talpa. Ma non senza costo: qunto più raffinato e profondo è l'altro classico dello spionaggio, benché meno godibile!
Ma bando ai paragoni inutili, il punto è proprio che La cruna dell'ago è uno di quei libri per i quali il termine evasione ha veramente un'accezione un po' critica che per altre evasioni letterarie invece non esiste. Forse sarebbe troppo crudele dire che è robetta, ma non ci siamo molto lontani, mentre altre letture altrettanto o molto più divertenti-avvincenti-immediate ecc. non le assocerei mai e poi mai alla robetta.
E' anche che Follett, che prima non avevo mai letto, mi sembra limitatamente a quest'unica esperienza uno scrittore modesto, col pregio di creare una discreta suspense e poco più. E, non so quanto ciò sia aggravato dalla traduzione, veramente modestissimo nei diagoghi, alcuni dei quali mi sono sembrati persino imbarazzanti. Altro punto debole il modo in cui Follett tratta la materia sentimental-erotica: davvero dozzinale se non risibile.
Chissà se I pilastri della Terra mi faranno ricredere, chissà se sono stata troppo severa [SM=x74996]



Uh... io ne ho un buon ricordo, ma è anche il ricordo molto sbiadito di una lettura da dodicenne, tredicenne al massimo. Lo lessi alle medie, poco prima o dopo aver letto Il codice Rebecca e li apprezzai abbastanza tutti e due.
Lo spirito critico dell'epoca doveva forse farsi, ma li trovai coinvolgenti ed intriganti. Anche se, a ben vedere, sono rimasti gli unici due libri dell'autore che io abbia mai letto.
Juan Galvez
00mercoledì 27 giugno 2012 19:29
La cruna dell'ago...
... obiettivamente per me resta uno dei migliori libri di spionaggio mai letti: secco, essenziale, tesissimo, nessuna divagazione letteraria, avventura a tutto tondo e personaggi da manuale (dello spionaggio). Ken Follett non ha raggiunto mai più un livello del genere.

V.
Fog
00giovedì 28 giugno 2012 12:08
Re: La cruna dell'ago...
Juan Galvez, 27/06/2012 19.29:

... obiettivamente per me resta uno dei migliori libri di spionaggio mai letti: secco, essenziale, tesissimo, nessuna divagazione letteraria, avventura a tutto tondo e personaggi da manuale (dello spionaggio).

Il guaio della Koalessa -oltre, é ovvio, a quello di ESSERE la Koalessa- é di essere sempre e comunque principessinescamente raffinata.
Proprio per questo motivo non potrebbe ad esempio godere in alcun modo delle CATASTE di libri che accompagnavano le mie pigre estati da studente liceale a riposo: DECINE E DECINE di romanzi dei vari Jean Bruce, Edward S. Aarons, Gerard de Villers, Brett Halliday...


Fog
00giovedì 28 giugno 2012 14:02
Re: La cruna dell'ago di Ken Follett
koala3, 27/06/2012 12.56:


La cruna dell'ago è uno di quei libri per i quali il termine evasione ha veramente un'accezione un po' critica che per altre evasioni letterarie invece non esiste. Forse sarebbe troppo crudele dire che è robetta, ma non ci siamo molto lontani, mentre altre letture altrettanto o molto più divertenti-avvincenti-immediate ecc. non le assocerei mai e poi mai alla robetta.
Follett... mi sembra... uno scrittore modesto... modestissimo nei diagoghi, alcuni... imbarazzanti. Altro punto debole... la materia sentimental-erotica...[SM=x74996]

Ma come?!
La tua stroncatura viola un mucchio di leggi della fisica, almeno un paio di regole del forum e il fondamentale ASSIOMA DI INFALLIBILTA' DEL GALVEZ. Saresti colpevole di vilipendio, oltraggio, apostasia e probabilmente anche di fiatella velenosa e di ascella assassina!
Da moderatore nonché vice-amministratore devo perciò accertarmi che tu sia consapevole del delitto di lesa juangalvezità e che di conseguenza, dichiari a scelta che:
1)Sei stata vittima di un colpo di sole
2)Senti il bisogno di essere punita dopo che, avendo rinfacciato il mio innocuo Resident Evil, sei stata a cinema a vedere Dylan Dog - Il film
3)Sei Carlo Maria ed hai rubato la password di Zukky

koala3
00giovedì 28 giugno 2012 16:22
Re: Re: La cruna dell'ago di Ken Follett
Fog, 28/06/2012 14.02:

Ma come?!
La tua stroncatura viola un mucchio di leggi della fisica, almeno un paio di regole del forum e il fondamentale ASSIOMA DI INFALLIBILTA' DEL GALVEZ. Saresti colpevole di vilipendio, oltraggio, apostasia e probabilmente anche di fiatella velenosa e di ascella assassina!
Da moderatore nonché vice-amministratore devo perciò accertarmi che tu sia consapevole del delitto di lesa juangalvezità e che di conseguenza, dichiari a scelta che:
1)Sei stata vittima di un colpo di sole
2)Senti il bisogno di essere punita dopo che, avendo rinfacciato il mio innocuo Resident Evil, sei stata a cinema a vedere Dylan Dog - Il film
3)Sei Carlo Maria ed hai rubato la password di Zukky



Benché gli estremi (meteo) per il colpo di sole ci siano, devo ribadire il mio giudizio. Le scene erotiche sono paccottiglia, i dialoghi suonano innaturali. Il resto è discreto invece, ma non mi appassiona la metà dei noir di Woolrich o degli intrecci di Collins, per citare i primi due esempi di evasione/genere che mi vengono in mente e che dimostrano come queste etichette contino poco a fronte della distinzione tra romanzi di valore e romanzi abbastanza modesti.
Detto questo, in effetti sono Ahriman [SM=x2114809]


Juan Galvez
00giovedì 28 giugno 2012 20:39
Be', ma...

... Woolrich è Woolrich. Al confronto di Cornel Woolrich il 99,99% della letteratura di "evasione" è paccottiglia.

V.
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