Il proselitismo non è previsto in tutte le religioni.
Quindi non me la sento dire in modo assolutistico "è giusto tentare di convertire il prossimo" pure senza insistere o evitando di essere invadenti.
Però io tento di immedesimarmi in un cristiano (ho citato il cristianesimo poichè è la religione che applica il proselitismo che conosco meglio, quindi non c'è nessun intento di provocare) e penso:
"Solo coloro che credono in Dio, nel modo che dice la mia religione, troveranno la salvezza eterna. Fratello mio, sei ateo? O preghi un altro Dio, o magari lo preghi in modo diverso, con riti diversi, chiamandolo con un nome diverso?
Così facendo sarai dannato! Tenterò di salvarti, poichè ti voglio bene...".
Quindi dico che il proselitismo non è ne guisto ne ingiusto.
Però deve essere fatto bene, ossia senza tentare di convertire con le intimidazioni (se non ti converti...brucerai per sempre all'inferno, questo sarà il tuo destino, è una cosa certa...) e senza insistere. E bisogna dare ad un ipotetico figlio la possibilità del confronto...
Accidenti sono stanco morto...