La vulnerabilità dei carri di produzione russa nei combattimenti urbani: l'esperienza cecena.
di Mr. Lester W. Grau del Foreign Military Studies Office di Fort Leavenworth, apparso su Red Thrust Star numero di gennaio 1997
Nel mese di dicembre del 1994, l'esercito russo penetrò nella Repubblica separatista della Cecenia cercando di conquistare la capitale Grozny durante l'avanzata. Dopo che questo tentativo fallì, l'esercito russo trascorse ben due mesi in un combattimento casa per casa prima di catturare la città. La forza russa, costituita da coscritti demotivati, fu completamente surclassata dalla più matura e specializzata forza cecena con il risultato che la guerra continua tuttora (l'autore si riferisce al 1997 ma la realtà è ancor più tragica! NdT). Durante il primo mese di guerra le forze russe persero 225 veicoli corazzati, tutti considerati come veicoli persi e non riparabili. Essi rappresentavano il 10,23% dei veicoli corazzati inizialmente impiegati nella campagna. Durante il primo mese di guerra i Russi trasportarono dal fronte alcuni di questi 225 veicoli al poligono sperimentale di Kubinka per esaminarli. Il Tenente generale A. Galkin, comandante dell'Ispettorato dell'Arma Corazzata, tenne una conferenza sui risultati in 20 febbraio 1995 alla quale partecipò anche il Ministro della Difesa. Il risultato di tale conferenza convinse il Ministro della Difesa a bloccare immediatamente l'acquisizione di carri armati propulsi da turbine a gas, inoltre l'analisi fatta mise in luce le tattiche anticarro adottate dai Ceceni ed i principali punti deboli dei veicoli corazzatai russi nell'impiego nel combattimento urbano.
Le tattiche anticarro impiegate dai Ceceni.
Le forze cecene sono equipaggiate con armi di produzione sovietica e molti combattaneti ceceni hanno prestato servizio nell'Armata Rossa. L'unità di combattimento di più basso livello impiegata dai Ceceni è formata di un numero di elementi variabile da 15 a 20 persone suddivise in cellule combattenti di tre o quattro uomini. Queste cellule sono formate da un operatore dei missili controcarro (solitamente armato con lanciarazzi spalleggiabili RPG-7 o RPG-18), un mitragliere ed un tiratore scelto. Altro personale viene utilizzato per il trasporto delle munizioni e come aiuto ai tiratori. L'unità di combattimento cecena utilizza queste cellule come team per la caccia e la distruzione dei carri armati. Il tiratore scelto ed il mitragliere hanno il compito di contrastare la fanteria che supporta i carri armati mentre l'operatore dei lanciarazzi può ingaggiare i veicoli corazzati. Questi team operano dagli edifici dagli scantinati, dal piano terra, dal secondo e dal terzo piano; oltre a ciò normalmente cinque o sei team operano nello stesso momento attaccando un solo veicolo. I tiri letali sono generalmente fatti contro la parte superiore, posteriore e laterale dei veicoli ed ad essi i ceceni accompagnano il lancio ordigni incendiari sulla zona superiore. I team ceceni cercano anche di intrappolare una colonna di veicoli nelle strette strade della città dove la distruzione del primo e dell'ultimo veicolo può intrappolare l'intera colonna e permettere la sua totale distruzione.
L'elevazione e la depressione dei cannoni dei carri russi è insufficiente per contrastare i team cacciacarri operanti dagli scantinati, dal secondo e dal terzo piano, inoltre l'attacco simultaneo da più posizioni annulla la possibilità di usare con efficacia le mitragliatrici di bordo. Per questo motivo i Russi aggregarono alle colonne i semoventi antiaerei ZSU 23-4 ed i sistemi antiaerei autocarrati ZSU 2S6 in modo da garantire la difesa delle colonne corazzate contro gli attacchi di questi team altrimenti assai difficili da contrastare.
Le perdite iniziali dei Russi furono dovute ad una combinazione di tattiche inappropriate, alla sottostima delle forze avversarie ea alla mancanza di preparazione al combattimento. I Russi si mossero all'interno di Grozny senza averla prima circondata e resa irragiungibile dall'esterno da parte dei rinforzi ceceni, avendo tra l'altro essi preventivato di conquistarla durante l'avanzata con truppe appiedate. A causa della carenza di soldati, le colonne russe erano formate da unità miste e molti dei veicoli trasporto truppa procedevano con pochi o nessun fante a bordo. Proprio queste prime colonne vennero letteralmente decimate.
Non appena i Russi riuscirono a riorganizzarsi, aumentarono la fanteria presente e passarono ad un'avanzata sistematica all'interno della città combattendo casa per casa e quartiere per quartiere (si aggiunga il fatto che nell'avanzata vennero impiegati direttamente i semoventi d'artiglieria con la stessa tattica che era stata utilizzata durante la seconda guerra mondiale avente il fine di distruggere qualsiasi edificio all'interno del quale si pensasse essere presente il nemico, NdT). Le perdite dei veicoli corazzati russi parimenti diminuirono con il cambiamento della tattica d'impiego: la fanteria russa muoveva davanti ai veicoli da combattimento corazzati che agivano in funzione di supporto alla stessa o come riserva. A questo si aggiunse il fatto che alcuni veicoli furono dotati di una pesante rete metallica montata a circa 20 o 30 centimetri davanti alla corazza per evitare la detonazione delle cariche cave controcarro e per proteggere il veicolo delle bottiglie Molotov o dalle cariche esploisive lanciate a mano. I russi cominciarono inoltre a tendere prima delle imboscate sulle strade di arrivo verso un'area preselezionata e poi a farci entrare i veicoli con la funzione di distruggere i team anticarro ceceni.
La vulnerabilità dei veicoli corazzati russi
Missili anticarro spalleggiabili e granate controcarro distrussero la massa dei veicoli corazzati e cisacun veicoli ricevette da tre a sei colpi letali, i serbatoi ed i motori sono i punti preferiti dai ceceni per colpire. L'illustrazione di seguito presenta un'area grigia che indica dove il 90% dei colpi letali è stato sparato.
Il BMD-1 è un veicolo trasporto truppa assegnato alle truppe aerotrasportate e per questo è scarsamente corazzato. E' vulnerabile dal fuoco proveniente dal fronte, retro, fianco e dall'alto. La parte frontale della torretta è rinforzata e per questo non altrettanto vulnerabile ma la parte posteriore lo è.
Il veicolo da combattimento per la fanteria BMP-2 è maggiormente corazzato ma la zona superiorte è debole, i serbatoi del carburante sono sulle porte posteriori ed il compartimento di guida è vulnerabile
Il trasporto truppa ruotato BTR-70 presenta molti dei punti deboli già individuati nel BMD e nel BMP.
Sessantadue carri sono stati distrutti nel primo mese di combattimento in Cecenia e di questi il 98% (apparentemente 61 carri) sono stati distrutti da colpi che hanno impattato aree non protette da corazze reattive. i Russi hanno impiegato in Cecenia i carri T-72 e T-80 i quali erano invulnerabili ai tiri contro la parte frontale dato che essa è pesantemente corazzata e ricoerta da corazze reattive. I colpi letali erano aparati su quei punti dove tali corazze non erano presenti (parte posteriore, laterale e,per i tiri effetuati dall'alto, il portello del pilota, la parte posteriore della torretta ed il cofano motore). A questo si aggiunga che all'inizio del conflitto molti carri russi vennero impiegati senza le corazze reattive il che li rendeva particolarmente sensibili ai colpi sul frontale che li danneggiarono o distrussero.
Conclusioni
Le forze cecene svilupparono una tecnica assai efficace per contrastare i veicoli corazzati russi nelle strade di una grande città, molte di queste tecniche possono essere adottate da forze di altre nazioni che si trovino a fronteggiare veicoli di produzione russa, am anche di altra produzione, durante un combattiomento urbano.
Queste tecniche sono:
1) organizzare team controcarro che comprendano un mitragliere ed un tiratore scelto aventi il compito do proteggere il personale addetto alle armi controcarro colpendo la fanteria che accompagna i veicoli corazzati;
2) selezionare aree adatte alle imboscate contro i veicoli corazzati i zone della città dove gli edifici limitano i movimenti e li canalizzano;
3) organizzare l'imboscata in modo che i veicoli siano intrappolati all'interno della zona letale;
4) utilizzare più team controcarro in modo da attaccare i veicoli dagli scantinati, dal piano terra, dal primo e dal secondo piano. Uno dei problemi nell'utilizzo dei lanciarazzi RPG-7 e RPG-18 è la vampa posteriore, la sua rilevante visibilità ed il tempo che intercorre tra due lanci consecutivi. I ceceni hanno risolto il problema del tempo tra i due lanci attaccando l'obiettivo contemporaneamente con cinque o sei armi anche se ovviamente per il futuro è necessario progettare un'arma a basso rinculo, di poco peso, a più colpi ed a bassa visibilità che possa essere lanciata dall'interno degli edifici. l'AT-4 ed il Javelin sembra non soddisfino tale richiesta (ovviamente ci riferisce alla situazione della prima metà deglio anni '90. Oggi tali armi esistono e sono correntemente distribuite, NdT);
5) attaccare i bersagli dall'alto, dai lati e dal retro. I colpi lanciati contro la parte frontale dei carri protetti da corazze aggiuntive o reattive serve solo a scoprire la posizione del lanciatore.
6) attaccare per primo i veicoli antiaerei utilizzati per la protezione dei veicoli corazzati
fmso.leavenworth.army.mil/fmsopubs/issues/rusav/rusav.htm
Traduzione di Pierantonio Farina per
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