Nell’etichetta che troviamo sulle bottiglie di acqua che acquistiamo è obbligatorio riportare il nome del prodotto e della sorgente, la composizione essenziale, la data delle analisi e il laboratorio che le ha condotte, la denominazione 'acqua minerale naturale'.
Generalmente le informazioni che troviamo sull’etichetta sono affidabili: l'indagine eseguita da Altoconsumo nelle 49 acque esaminate non ha rilevato inquinanti da pesticidi o fabbriche, idrocarburi, livelli di nitrati o nitriti 'pericolosi', anche se in alcuni casi sono state trovate tracce di nichel allergenizzante.
L’etichetta ci dà anche un grande aiuto nella scelta dell’acqua più adatta a noi. I sali minerali presenti, scritti con il loro nome comune o con formula chimica, sono sempre espressi in mg/l.
È consigliato leggere sempre il Residuo secco o fisso, che definisce se si tratta di un’acqua oligominerale o ad esempio ricca di Sali, indicando la quantità di sali disciolti nell’acqua a 180°C: calcio, sodio, potassio, magnesio, cloruri, bicarbonato, solfati.
Le oligominerali hanno un residuo fisso < 500 mg/l; quelle con residuo fisso > 1000mg/l vanno consumate solo dietro indicazione medica specifica.
La durezza, espressa con il simbolo francese 'F°' indica quanto calcio e potassio sono presenti una minerale di durezza normale si trova tra i 15 e 30 F°, oltre i 30 è dura e cambia il gusto. È un luogo comune che l’acqua minerale sia meno dura della potabile.
Il pH, se è intorno al 7 è neutra, > 7 indica un’acqua alcalina, > 7 una acida. La acque minerali hanno il pH tra 6.5 e 8; al di sotto si trovano le acque termali, che non sono adatte all’uso quotidiano.
Fonte:http://www.ricettedintorni.net/