Re:
Carlo Maria, 16/02/2013 20:33:
Tak, per curiosità: critichi fortemente i Beatles, ma noto che invece citi spesso i loro antagonisti d'oltre oceano, cioè i Beach Boys... come mai?
Ad essere onesti il motivo per cui ancora oggi i Beatles mi stanno decisamente sulle balle è tutto meno che il frutto di un’analisi musicale o di considerazioni razionali e risale addirittura agli anni delle medie.
Ancora nella prima metà degli anni ’70 da noi in provincia erano gli indiscussi protagonisti delle feste di classe, in cui io facevo regolarmente da tappezzeria dato che ero grasso, occhialuto, imbranato e timido.
Il che mi fece anche precocemente iniziare a fumare sigarette e bere birra per dare l’impressione di essere
più grande e in qualche modo superiore.
Le loro cassette giravano ininterrottamente nei registratori Philips delle ragazze e, cosa più dolente e penosa, erano l’unica e inevitabile colonna sonora di tutti i lunghi viaggi delle gite.
Tanto che il mio primo atto di rivolta pubblica da quattordicenne fu quello di prendere il controllo con un vero e proprio blitz, insieme ad un amico, della zona autoradio del pullman e di cambiare la cassetta con l’Avvelenata di Guccini, sparata a tutto volume in 90 orecchie studentesche e 6 professorali, di cui almeno il 75% femminili.
Il che, pure nel 1976, nell’ambiente bigotto e bacchettone della nostra scuola corrispondeva ad una mancanza punibile con una settimana di sospensione, dato che su
stronzo e
scopare ci si poteva passar sopra ma per
cazzo in culo non esisteva redenzione.
Per questo ancora adesso appena sento l’attacco di Hey Jude, Yesterday, Strawberry Fields Forever o, peggio, magari Michelle mi si smuove qualcosa dentro.
Non propriamente all’altezza del cuore.
Invece Pet Sounds, non sapevo bene per quale ragione, era spesso reperibile nello scaffale dei dischi dei più musicofili tra i fratelli grandi degli amici.
Così, quando loro uscivano dopo aver introiettato diciottominutiequarantatresecondi di Close to the Edge, che da sola occupa tutto il lato di un LP degli Yes ed è il quantitativo massimo di sfrangimento dei maroni sopportabile in dose unica senza effetti indesiderabili anche gravi, Sloop John B, Wouldn't It Be Nice, God Only Knows erano un vero balsamo per i padiglioni auricolari.
Anni dopo ho scoperto che Pet Sounds stava lì, insieme a pochi altri feticci dei sixties, di solito Dylan e Hendrix, perché considerato un disco abbastanza complesso da non sfigurare.
Il che è vero.