LEGA LOMBARDA: GIORGETTI CANDIDATO UNICO

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Lux-86
00sabato 13 gennaio 2007 17:05
Si e' aperto questo pomeriggio il settimo congresso della Lega lombarda a Milano. I delegati dovranno affrontare i temi legati alle alleanze per le amministrative ed eleggere il nuovo segretario. Il segretario uscente, tuttavia, Giancarlo Giorgetti, e' il candidato unico e, quindi, la sua rielezione e' data per scontata da tutti. L'ex ministro del Lavoro, Roberto Maroni, ha sottolineato che questo e' un congresso "unitario con un candidato unico. Questo e' importante perché' e' un segnale molto forte di ritrovata unita', dopo un periodo un po' difficile. E' un investimento sull'autonomia e l'identità' della Lega. Se la Lega investe su questo vuol dire che va in una precisa direzione, ma stara' a Giorgetti dare le indicazioni". Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie della Lega Nord ha spiegato che questo e' un congresso di una Lega "rinnovata negli obiettivi da raggiungere a livello federale e per raggiungere questi obiettivi dara' il massimo della spinta". Questo pomeriggio al congresso della Lega Lombarda sono intervenuti i delegati, gli amministratori comunali e provinciali della Lombardia, mentre domani sono previsti gli interventi degli ex ministri leghisti, Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Roberto Castelli, nonché' quello del segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi.
Granduca di Milano
00domenica 14 gennaio 2007 09:16
E' la solita imposizione da soviet, quando il capo ha paura del confronto fà delle elezioni " democratiche " con il candidato unico, visto il rischio evidenziato dai congressi provinciali dove parecchi candidati del gruppo dirigente sono stati battuti da altri alternativi alla linea politica ufficiale. [SM=x751540]
Riccardo.cuordileone
00domenica 14 gennaio 2007 11:20
L'avevo letto tempo fa, che schifo, dopo numerose pressioni il dittatur aveva finalmente concesso la riorganizzazione del partito partento dai segretari provinciali (perchè sono necessari?) arrivando fino a quelli regionali.
Alla fine è cambiato ben poco, in Lombardia dove l'odiato Giorgetti avrebbe perso sicuramente e dove non sarebbero stati eletti altri yesman di Bossi o Calderoli, il dittatur ha pensato di imporsi, (strano non lo fa mai), Giorgetti candidato unico, ma per favore...
Riccardo.cuordileone
00lunedì 15 gennaio 2007 12:56
La pagliacciata si è compiuta! [SM=x751559] [SM=x751559] [SM=x751559]

Giorgetti è stato rieletto per acclamazione, (senza neanche le votazioni dal probabile astensionismo elevato), il malcontento si tagliava a fette ma è stato accortamente nascosto dai cori Bossi-Bossi, un coro al quale ormai la Lega si aggrappa da anni per evitare i problemi.

La linea politica che ha caratterizzato il congresso è stata molto chiara, dietro a tanti paroloni il nulla, vivere giorno per giorno senza un progetto è stata la parola d'ordine.

Infine il dittatur si è ricandidato come segretario federale anche se non ce la fa più, anche se i colonnelli gli fanno di tutto sotto il naso.
Una ricandidatura quasi obbligatoria visto che ha preso atto che se andasse via lui la Lega esploderebbe, invece di morire lentamente come sta accadendo. Poichè il suo caro delfino Giorgetti non piace a nessuno!

Dopo le tante parole post sconfitta alle politiche 2006, dopo le fantomatiche riorganizzazioni del partito, la concessione dei democratici congressi nazionali, si è giuti a questa boiata sovietica, ennesima delusione, non resta che riporre tutte le speranze nel Fronte Indipendentista Lombardo.
Riccardo.cuordileone
00martedì 16 gennaio 2007 12:02
Caro Umberto, ormai questa Lega sembra pietrificata - di GILBERTO ONETO
Nel suo intervento al Congresso della Lega Lombarda Umberto Bossi ha enfatizzato la compattezza dimostrata. Ha ragione: la dirigenza del partito non muove neanche le palpebre, se non a comando e all'unisono. Sono alcune centinaia di persone che hanno cariche e prendono stipendi, avvinghiate a un battello scricchiolante, attente a non fare movimenti bruschi che potrebbero comprometterne il precario galleggiamento. Ieri, come sulla Zattera della Medusa, c'erano tutti: parlamentari, assessori, consiglieri di amministrazione e aspiranti tali. Un ingorgo di auto blu e di guardaspalle che faceva rimpiangere le riunioni un po' abborracciate della Lega ruspante del passato: gessatini invece di elmi insubri, eleganti pochette al posto delle camicie verdi. È vero quel che ha detto Bossi: si tratta di un gruppo coeso e compatto che ha superato ogni dissidio e che respira con circospezione per non fare onde. Devono restare abbracciati e immobili come pinguini su un lastrone di ghiaccio a primavera perché il mare attorno è piuttosto agitato: la base è scontenta e anche molti dei delegati (prudentemente confinati al sabato sera) hanno usato toni inusuali alle riunioni leghiste, i mugugni sono molto più di un brusio, gente come Pagliarini e Colleoni dice cose che anni fa avrebbero procurato espulsioni e anatemi. I militanti che di solito sono l'entusiastico contorno dei congressi erano molto pochi, non c'erano striscioni o banchetti. Non si è cantato il Va' Pensiero, sostituito da un gorgheggio da piano bar di Memo Remigi, nel ruolo dell'Apicella di Gemonio. Il mugugno e lo scontento erano palpabili. Per questo nessuno ha toccato il tasto doloroso della Credieuronord, nessuno ha citato le disavventure giudiziarie di Brigandì o Robusti, e si è votato per acclamazione senza rischiare che un'ondata di schede bianche o la folata di vento procurata da qualche braccio alzato scuotesse la zattera. La prova che dietro le dichiarazioni trionfalistiche si soffra la sindrome del Triangolo delle Bermude è l'intervento finale di Giuseppe Leoni, l'eminenza grigia della Lega, uno di quelli che tirano i fili da casa Bossi, che è dietro le grandi decisioni, che non compare mai, se non ai funerali. Ebbene - novità assoluta - Leoni è salito sul palco e, con devolution della sintassi, ha ribadito la confessionalità paolotta della nuova Lega e ha tuonato contro i militanti felloni che non comperano il quotidiano del partito. Non lo fanno neppure i dirigenti, ma ha elegantemente glissato. Che sia stato costretto a uscire allo scoperto significa che dietro il paravento della compattezza, gli scricchiolii hanno superato il livello di guardia. L'importante è non fare movimenti bruschi, anzi non farne affatto, minacciare sfracelli ma non muovere un dito. Fare i bravi. É stato il Congresso dei buoni sentimenti e della mummificazione delle idee e dei progetti di libertà. Dopo avere promesso tempeste e ribaltoni, si è deciso di andare di bolina fino al Congresso federale dove - salvo telefonate da Arcore e ripensamenti - «se ne vedranno finalmente delle belle». La sola certezza è però la trionfale rielezione di Bossi, nonostante non sia più palesemente in condizione di sostenere il difficile ruolo di nocchiero, anche se in troppi fanno finta di crederlo in perfetta forma. Fa comodo ai dirigenti perché è garanzia del loro stipendio. Fa comodo a Berlusconi, che spera che questa Lega gli porti ancora quel 3 per cento che può fare la differenza. Fa comodo alla sinistra perché questa Lega in dissoluzione le farà vincere le elezioni che una Lega forte le farebbe perdere. Fa comodo al sistema perché questa Lega e questa dirigenza sono la più sicura garanzia che non cambierà nulla. Più che un Congresso è stata una operazione di imbalsamazione. Questa Lega è compatta. Come pietrificata.

Libero 16/01/07
Lux-86
00martedì 16 gennaio 2007 14:08
be' vediamo alle amministrative cosa succede.
Riccardo.cuordileone
00martedì 16 gennaio 2007 14:13
Re:

Scritto da: Lux-86 16/01/2007 14.08
Be' vediamo alle amministrative cosa succede.


Cosa vuoi che succeda, ormai la Lega ha raggiunto il livello più basso che possa ottenere, intorno al 4% a livello nazionale, di certo non si può fare peggio.

Alle amministrative poi dovrebbe presentarsi con la cdl quindi non ci saranno colpi di scena.
Lux-86
00martedì 16 gennaio 2007 14:23
il fronte indipendentista si presenta alle prossime elezioni?
Riccardo.cuordileone
00martedì 16 gennaio 2007 17:21
Re:

Scritto da: Lux-86 16/01/2007 14.23
il fronte indipendentista si presenta alle prossime elezioni?


Si dovrebbe presentarsi ma tanto prenderà tre voti.

La Lega è troppo radicata in Lombardia, fino ad ora l'unico movimento che è riuscito ad intimidire la Lega, e in certe zone a superarla, è stato il Progetto nord est di Panto.

Ora ho sentitio che la Lega Padana Lombardia si è unita al PNE, vedremo cosa faranno insieme.
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